SCUOLA MEDIA
STATALE
" F.
Rondinelli "
SCANZANO JONICO
(
MT
)
Lilia Castiglia
PREVENIRE
E’ POSSIBILE
PROGETTO
IN RETE PER IL CONTROLLO
E LA
RISOLUZIONE DEL DISAGIO SOCIALE D'AMBIENTE COLLEGATO ALLA DISPERSIONE
TERRITORIALE
(C.C.N.I. DEL 03.08.99: ART. 4 ED ALL. N° 1 ART. 3 )
Anni scolastici 2000-01, 2001-02,
2002-03
PREMESSA
Con il presente progetto si richiede la prosecuzione per il prossimo anno scolastico 2001 – 2002 del progetto di ampliamento dell'offerta formativa autorizzato ed avviato nell'a.s. 1999-00 ai sensi dell'art. 4 del CCNI. Permangono, infatti, in tutta la loro gravità le condizioni che hanno consentito l'avvio delle attività.
Il presente progetto, riveduto abbondantemente con ulteriori specificazioni e miglioramenti, vede sinergicamente coinvolte le scuole materna, elementare e media. La riscrittura si è resa indispensabile per una migliore centratura sul contesto determinata dall'esperienza in corso. Le tre scuole attiveranno interazioni che porteranno non solo al miglior impiego congiunto di strumenti (si pensi al forno per la cottura della ceramica presente nella scuola elementare) ma anche ad un impiego a tutto campo del personale docente.
ANALISI SOCIO-AMBIENTALE DEL TERRITORIO
Lo scenario nel quale la scuola del duemila si colloca è contrassegnato da continui, repentini cambiamenti in tutti i settori della vita individuale e sociale. I fenomeni di globalizzazione, le migrazioni di vaste popolazioni alla ricerca di condizioni di vita più soddisfacenti, il massiccio impiego delle tecnologie impongono alle giovani generazioni un approccio alla formazione che deve avere connotazioni decisamente diverse rispetto a quelle anche di soli pochi decenni fa.
Si assiste a fenomeni contrastanti per cui accanto a prospettive di progresso che toccano sempre più persone si affacciano all’orizzonte problemi e difficoltà nuove, che creano un diffuso senso di disagio, sgomento, angoscia esistenziale specialmente nelle giovani generazioni. Generose azioni di volontariato cozzano con la speculazione più sfrenata, testimonianze di splendida generosità stridono con efferati delitti contro l’umanità
Nell'attuale società le pressioni esercitate dai mass-media, che veicolano immagini per lo più negative, orientano verso un pessimismo diffuso gli atteggiamenti individuali. L’imposizione di nuovi modelli disgiunti da quadri valoriali positivi, la paura di sentirsi inadeguati in una società che esalta solo la bellezza fisica, il denaro e l’avere a discapito dell’essere, la rinuncia a porsi in atteggiamento educativo da parte delle famiglie non aiutano i bambini ed i preadolescenti ad organizzare la propria vita secondo un equilibrato stile di vita personale ed autonomo. Questo origina fenomeni di disagio che portano al disadattamento. In assenza di punti forti di riferimento, causati anche dal crollo delle culture olistiche, derivano nei ragazzi l’insuccesso ed il conseguente l'abbandono scolastico, atti di micro-criminalità, l’ingresso nel tunnel della droga, il disagio psicologico e sociale.
I bambini ed i ragazzi di Scanzano Jonico non sono esenti da tali influenze, anzi l'avvertono maggiormente perché vivono in un contesto socio - culturale molto particolare. Infatti essi sono dislocati per il 50% nell'agro circostante il centro urbano con conseguente difficoltà a mantenere rapporti interpersonali soddisfacenti e continui.
Il disagio si avverte fin dalla più tenera età ed assume le forme più diverse: una accentuata rissosità, indisciplinatezza, calo delle motivazioni e dell’autostima, svogliatezza, nessuna tensione ideale, indolenza. Avanzando nel tempo questi atteggiamenti portano all’insuccesso scolastico conclamato con conseguente rischio di devianza.
L’educazione familiare è soprattutto attenta a ‘proteggere’ i bambini da qualsiasi minaccia vera o presunta. In tal senso vengono spesso avvertite anche le sollecitazioni della scuola ad un atteggiamento più esigente, più impegnato. Essendo una zona dove il benessere è abbastanza diffuso, i genitori, non mancano di colmare i bambini di ogni attenzione soddisfacendo i bisogni materiali senza indugio. Si mostrano meno esigenti ed accorti verso i bisogni spirituali e psicologici. Anzi, spesso questi sono compensati da quelli.
Il rapporto con la scuola è di superficiale collaborazione, di fatto non si è riusciti a stringere un patto forte sul piano educativo con soggetti esterni e con le famiglie in particolare. Questo è confermato da taluni atteggiamenti delle famiglie di tutela dei figli ad ogni costo, anche di fronte all’evidenza.
Di fatto si direbbe che le famiglie abbiano rinunciato, cosa del resto non circoscrivibile alla sola realtà di Scanzano Jonico, ad una efficace azione formativa incentrata su amore ma anche su autorevolezza
Un buon numero di ragazzi arrivano demotivati verso l’apprendimento e verso il sociale, perché le famiglie, per lo più impegnate in attività agricole, non trovano il tempo e la passione di sostenere il processo formativo dei figli. La realtà mercantile-agricola del territorio e la ricerca del benessere economico rappresentano il modello prevalente per molti giovani e si pongono come finalità esistenziale.
A ciò si aggiungano i problemi tipici di un paese situato nella fascia metapontina e attraversato dall'unica arteria di comunicazione S.S.106 tra Calabria e Puglia, regioni altamente a rischio per malavita organizzata, contrabbando e spaccio di droga.
Il problema della droga infatti, è presente sul nostro territorio e coinvolge circa il 10% della popolazione scolastica. Non mancano, inoltre, diffusi atteggiamenti di bullismo fin nella scuola elementare che si estrinsecano in vere azioni di taglieggiamento ed atti vandalici sull'ambiente e sulle cose. Ci sono, inoltre, minori che hanno avuto già problemi con la giustizia.
La carica di pericolosità fino ad ora non è stata valutata a fondo per mancanza di mezzi e ciò ha contribuito a far aumentare i comportamenti a rischio.
In una visione più ampia di comportamenti a rischio si aggiungono la crisi occupazionale che comincia a toccare settori come quello agricolo trainanti l’economia, la dipendenza economica dalla famiglia di origine, la precarietà, la flessibilità e la provvisorietà del posto di lavoro le incertezze nella vita di relazione, la condizione di solitudine spirituale oltre che fisica. Eppure in questo scenario sconfortante si avverte forte per contrasto il bisogno di attenzione umana, di socialità, di appartenenza.
Rispondere all'urgenza è necessario, ma più efficace è attuare una vera azione preventiva di carattere educativo e formativo sulla persona nella sua globalità ed in sinergia col territorio che va stimolato in tutte le sue potenzialità affinché riesca a coniugare sviluppo e progresso, emancipazione economica e gratificazione personale.
Uno scenario composito, contraddittorio dunque a Scanzano Jonico, accentuato però da pericolosissimi fattori di rischio educativo che tendono a diffondersi sempre più, toccando anche soggetti molto piccoli e di diverse estrazioni sociali
I servizi di formazione extrascolatisca sono insufficienti o carenti nel territorio. In ogni caso trovano difficoltà ad aggregare a gestire le attività. La biblioteca comunale sembra vivere una condizione di splendido isolamento senza riuscire a colloquiare con la comunità. Altre associazioni, pur sono attive per sporadiche iniziative, sono mal collegate o non collegate fra loro e, similmente alla scuola, avvertono i disagi di operare con bambini e ragazzi che presentano diffuse problematicità. Manca ancora, insomma, un coordinato quadro d’assieme delle potenzialità educative del territorio. Anche l’Ente Locale non svolge una intenzionale programmata azione di politica culturale sul territorio. L’assistenza alla scuola si limita, non senza momenti di conflittualità, nella erogazione di servizi ai quali è tenuto per legge.
Non mancano segnali di apertura, ma è ancora la strada da percorrere perché l’Ente Locale comprenda e faccia propria l’esigenza di investire nel ‘capitale invisibile’ prodotto dalla scuola.
I segnali positivi e di speranza vanno raccolti, diffusi e moltiplicati. Le energie buone vanno orientate meglio, coordinate verso obiettivi comuni. Tali sono infatti le attenzioni moltiplicate negli ultimi tempi delle famiglie verso i bambini, l’esplosione dei diritti, la circolazione delle informazioni, il benessere economico.
Su questi aspetti positivi la scuola deve lavorare, far leva per avviare una nuova stagione di rinnovamento e di rinascita.
FINALITA’
Il presente progetto si prefigge di dare senso e valore all’esperienza umana e di impegno nello studio degli alunni dalla scuola materna alla conclusione della scuola media. Si tratta di riempire la mente ed il cuore di valori a cui tendere in un contesto di esperienze arricchite, più libere e più gratificanti. Le finalità del progetto sono riconducibili a due filoni tra loro interrelati ed interdipendenti: istruzione, formazione ed educazione.
Non si dà l’una senza dell’altra e viceversa. Pertanto il sostegno che verrà dalla prosecuzione del progetto di ampliamento dell’offerta formativa, considerata la realtà di Scanzano Jonico come area a rischio, riguarderà:
potenziamento degli apprendimenti in particolare negli ambiti di maggiore rilevanza e difficoltà: linguistiche e logico-matematiche attraverso la strategia dei laboratori, dei piccoli gruppi, della aggregazione per interessi e per fasce di livello
attenzione al contesto emotivo e psicologico per creare condizioni di benessere degli alunni per realizzare il massimo di esplicazione delle potenzialità. Un atteggiamento gratificante, di incoraggiamento e di premio dovrà essere alla base per creare un più alto livello di autostima e quadri di riferimento personale più capaci di far emergere energie positive.
Con questo progetto ci si prefigge di educare la persona in tutta la sua interezza, formare l’uomo secondo la tradizione umanistica ed il cittadino capace di leggere i segni del tempo, di acquisire consapevolezza del posto che occupa nella società, di ciò che egli è e del suo divenire esistenziale e dei compiti da svolgere.
La valorizzazione del lavoro manuale sarà attivata in stretta connessione con il lavoro intellettuale, momenti inscindibili e di eguale importanza.
OBIETTIVI
L’attività sarà orientata per il raggiungimento dei seguenti obiettivi educativi per tutti gli alunni coinvolti nel progetto:
Educare all’orientamento, come processo che porta alla conoscenza di sé e delle proprie potenzialità.
Recuperare, consolidare e potenziare le attitudini e le capacità di ciascuno.
Sostenere l’evoluzione dell’atteggiamento cooperativo per trasformare la collaborazione, già di per sé positiva, in cooperazione.
Fare opera di prevenzione con interventi che aiutino il ragazzo a sviluppare un progetto di vita sano ed equilibrato.
Ingenerare nella comunità locale consapevolezza, conoscenza e capacità di intervento nei confronti dei fenomeni di disagio e della devianza minorile.
TIPOLOGIA DI INTERVENTI
Il progetto privilegia interventi che faranno leva sulle attitudini della personalità dei ragazzi (creativo-culturali, artistiche, artigianali e curiosità tecnologiche).
I laboratori sono gli spazi dell’essere e dell’agire, non hanno una finalità intrinseca ma assumono senso in quanto contesti motivanti capaci di valorizzare potenzialità che dovranno essere spese anche in altri ambiti.
LABORATORI PREVISTI
Laboratorio linguistico – didattico: presso ciascuna scuola
Laboratorio teatrale: presso ciascuna scuola
Laboratorio tecnico-artistico: presso ciascuna scuola
Laboratorio di ceramica: presso la scuola elementare anche per gli alunni della scuola media Progetto di informatica: presso ciascuna scuola
Laboratorio musicale: presso la scuola media per gli alunni della scuola media
Laboratorio attività sportive
DESTINATARI
Fruiranno dei laboratori anzitutto ragazzi a rischio segnalati dai servizi della giustizia minorile, gli svantaggiati segnalati dai sevizi sociali, dalla scuola e dalla parrocchia e tutti coloro che ne faranno richiesta, essendo tale progetto destinato tanto alla prevenzione, quanto alla risoluzione del disagio d’ambiente .
I laboratori saranno scelti prevalentemente dai ragazzi liberamente e comprenderanno circa 10 alunni, aggregati tenendo conto dell’età, delle inclinazioni, dei rapporti e dei bisogni educativi, tenendo conto dello stretto rapporto che c’è tra personalità e sviluppo delle intelligenze.
Per la loro individuazione saranno effettuate indagini all’interno della scuola e somministrati test per rilevarne il livello di abilità e le attitudini. Questo anche al fine di attuare una programmazione più mirata ed efficace.
Ecco allora che si profila l’efficacia di un metodo di progettazione che riuscirà a considerare l’esperienza della progettazione dei laboratori in funzione dei singoli alunni, e contemporaneamente, considerare l’intera popolazione scolastica.
Si vuole in tal senso restituire a tutti gli alunni il piacere della conoscenza, tenuto a freno dalla rigidità della struttura classe, secondo le necessità.
METODOLAGIA
La metodologia degli interventi sarà concentrata nelle due aree contemplate nel progetto. All’interno di tali aree si intende favorire lo sviluppo di relazioni positive tra gli alunni, tra alunni ed insegnanti, nella prospettiva di un miglioramento globale del rapporto degli alunni con la famiglia e con l’ambiente. Gli alunni diventeranno più protagonisti della loro formazione, saranno “strumento vivo” del loro apprendimento acquisendo fiducia in sé. Gli alunni, in sintesi deve interiorizzare il percorso, SAPERE – SAPER FARE – SAPER ESSERE.
Il percorso prevederà l'accompagnamento di uno staff tecnico interistituzionale costituita da:
Direttore didattico e preside della scuola media, responsabili dei progetti
Docenti corresponsabili: Castiglia Lilia, Sergio Carmela e Giliberti Esterina
Docenti responsabili delle funzioni obiettivo per ciascuna scuola
Assessore alla pubblica istruzione del comune di Scanzano Jonico
Il gruppo assolverà alla funzione di monitorare la programmazione e le attività svolte con una attenta azione di verifica periodica degli esiti.
TEMPI DI REALIZZAZIONE
I laboratori previsti nel progetto opereranno anche per l’anno scolastico 2001-2002 sia in orario pomeridiano ( extrascolastico) sia in orario antimeridiano (scolastico).
Nella scuola materna le azioni saranno svolte nel tempo durante l'intero orario delle attività didattiche.
I laboratori accoglieranno gli alunni per almeno 50 ore di attività.
RISORSE
UMANE:
Staff
Insegnanti dei tre ordini di scuola
Esperti esterni da coinvolgere mediante contratti di prestazione d'opera
Responsabili laboratori
Personale ATA
ATTREZZATURE
Laboratori
Materiale di facile consumo da acquistare con i fondi del bilancio
Personal computer multimediali
Forno per la cottura della ceramica
Sussidi audiovisivi (TV, videoregistratore, lettore CD, telecamera…)
Materiale povero reperibile nell'ambiente
Materiale vario da riciclare
VERIFICA DEI RISULTATI
La verifica dei risultati sarà fatta per ciascuno dei seguenti ambiti:
AMBITO OPERATIVO DEL SAPERE:
Ampliamento dell’offerta formativa
Potenziamento degli apprendimenti strumentali minimi, con particolare riferimento alle discipline forti di italiano e matematica
Conoscenze tecniche connesse all'uso dei laboratori
AMBITO COGNITIVO DEL SAPER FARE:
Abilità pratico-manuali
Corretto uso delle attrezzature e delle tecniche di laboratorio
Individuazione di un problema e progettazione di soluzioni
Analisi del contesto di lavoro
Formulazione di ipotesi risolutive
Sperimentazione (Operatività ragionata - Metodo ipotetico-deduttivo)
Produzione
AMBITO METACOGNITIVO SAPER ESSERE:
Capacità di orientamento
Capacità di analisi del contesto esperienziale e di attività
Capacità di sintesi
Capacità di comprensione ed esposizione del testo
Capacità di produzione
Capacità di ragionamento attraverso operazioni formali di progettazione
Capacità di assunzione di responsabilità di condurre a termine il lavoro intrapreso
Capacità di ragionare ed agire tenendo conto di valori condivisi
Acquisizione di un metodo di studio
L'azione di verifica sarà effettuata ad ampio raggio e vedrà il coinvolgimento diretto degli alunni, delle famiglie e di quanti la scuola riuscirà ad aggregare intorno al progetto (Pro-Loco, Ente Locale).
I riscontri, acquisiti sia mediante colloqui informali sia con schede di verifica somministrate agli alunni, avranno il carattere della massima oggettività e serviranno a registrare i miglioramenti sia per ciò che attiene agli apprendimenti sia per quanto riguarda gli aspetti più propriamente formativi..
OPERATIVITA’ DEI LABORATORI: TEORIA E PRASSI
Il metodo di organizzazione dei laboratori è stato
suggerito, a seguito di un corso di formazione in rete che coinvolgeva le scuole
elementari medie e superiori del territorio dalla metodologia di Prevenire è
possibile, della quale presentiamo un estratto. Da La qualità Relazionale nella
scuola , di V. Masini, Provv. agli Studi di Isernia
“I laboratori pomeridiani di recupero, in cui contenuti disciplinari e percorso
educativo in essi sperimentato sono collegati ai bisogni educativi degli
studenti, sono un esempio di gruppo pedagogico la cui idea organizzativa può
essere applicata al complesso di attività integrative e complementari.
Il legame tra insuccesso formativo, disagio e mancato sviluppo cognitivo ed affettivo ha condotto a valutare le tipologie di insuccesso a seconda delle caratteristiche di personalità degli studenti. Parimenti è stata osservato lo stretto legame tra personalità e sviluppo delle intelligenze. Naturalmente le diverse intelligenze non corrispondono in modo calligrafico alle diverse discipline ma, con una analisi attenta ed approfondita, si può individuare il rapporto tra i contenuti ed i metodi connessi ad una disciplina ed i corrispondenti processi cognitivi che intervengono e, al termine, questi ultimi e la complessiva struttura della personalità , anche nei suoi risvolti di copione di disagio.
Ed ecco profilarsi l'efficacia di un metodo di
progettazione che riesca a considerare l'esperienza della progettazione dei
laboratori in funzione dei singoli alunni e che, contemporaneamente, riesca a
prendere in considerazione l'intera popolazione scolastica.
Il progetto dei laboratori inizia con l'organizzazione delle schede di
osservazione del comportamento e delle disposizioni dei bambini e dei ragazzi
che raccolgono i punteggi sui sette diversi assi che descrivono come
"Controllati", "Agitati", "Cervellotici", "Fanatici", "Apatici", "Invisibili",
Adesivi"
le diverse tipologie. Il cambiamento dei termini rispetto a quelli usuali
dell'artigianato educativo ( Cfr V. Masini, Dalle Emozioni ai Sentimenti, Ed.
Prevenire è Possibile) è stato proposto poiché per bambini della scuola media le
designazioni debbono essere meno forti che per i ragazzi e gli adulti, ma non
possono essere troppo infantili come quelle utilizzate nella scuola elementare
(Brontolo, Eolo, Dotto, Gongolo, Pisolo, Mammolo, Cucciolo). (Sulla storia e la
necessità di tali designazioni vedi Dalle Emozioni ai Sentimenti).
I punteggi delle schede (18 punti massimo per tipologia) consentono la
costruzione di grafi da cui è possibile dedurre le caratteristiche più evidenti
della personalità dell'alunno e discutere con i docenti, al fine della
costruzione di un profilo semplice confrontabile con i profili degli altri. E'
altresì possibile costruire la media dei punteggi ed osservare, classe per
classe, come essi si dispieghino in funzione della singola personalità
collettiva di classe (vedi intervento sulle classi).
Nella progettazione dei laboratori di recupero
diventa dunque possibile ottemperare a due diversi ed altrimenti irrisolvibili,
problemi.
Il primo è quello delle risorse: ciascuna scuola possiede nelle capacità degli
insegnanti il suo bagaglio prezioso di risorse. Sono risorse connesse alla
preparazione, alla personalità ed alla duttilità degli interessi di ciascun
insegnante. Tali risorse non sono teoriche ma reali: è facile dire che
"l'insegnante dovrebbe…" ma, se non si considera la sua capacità, la sua
disponibilità, la sua motivazione e il suo interesse concreto ogni progetto
rimane astratta teoria. Solo partendo dalle risorse è possibile progettare utili
e realizzabili laboratori. Sulla base delle potenzialità verso cui sono
indirizzate le risorse si può così decidere quanti e quali laboratori è
possibile attivare, che connotati è prevedibile che esprimano, quali percorsi e
quale livello di complessità.
Il secondo problema è una antica questione della teoria dell’orientamento: deve servire allo sviluppo delle diverse qualità della persona o individuare e sviluppare solo le specifiche attitudini dei soggetti? Nell’ottica del successo formativo e professionale si privilegia di solito la seconda, nell’ottica dell’educazione alla persona invece la prima. Bisogna invece portare la persona al di là delle sue caratteristiche: dopo aver valorizzato le sue potenzialità può diventare più facile recuperare le difficoltà e promuovere la realizzazione di nuove mete. Ciascuno ha bisogno di sviluppare ciò che sa fare ma, partendo da quello, deve anche andare verso le qualità che non si possiedono e di cui si ha bisogno per vivere con una personalità armonica ed equilibrata.
Questi due problemi, il primo concreto (le risorse) il secondo teorico e valoriale (lo sviluppo della persona) trovano soluzione in itinerari di laboratori di recupero che partono dallo sviluppo delle potenzialità del soggetto e giungono ad accompagnarlo verso un percorso di superamento delle sue difficoltà. La tavola di esemplificazione mostra i legami concettuali e di dinamica di itinerari educativi tra 7 diversi nodelli di laboratorio di recupero. Le frecce due sensi indicano il passaggio tra l’uno e l’altro (e viceversa) a partire dai bisogni educativi di ogni singolo soggetto. Il primo laboratorio sarà quello in cui l’alunno trova il potenziamento delle sue personali capacità, il secondo quello a cui dovrà essere indirizzato perché idealtipicamente contiene quegli elementi cognitivi e di metodo di cui è più carente. Il primo laboratorio è dunque il luogo a cui egli è concettualmente più affine e nel cui stile meglio di ritrova, il secondo laboratorio è invece il punto di arrivo di un suo processo di crescita. Nel secondo laboratorio l’alunno si scontra con le sue difficoltà e recupera sia gli elementi cognitivi sia il metodo di lavoro verso i quali ha maggiori difficoltà. A questo incontro sarà preparato nel corso dello sviluppo del primo; la motivazione a perfezionare le sue potenzialità sarà infatti frutto di un interesse cresciuto in lui. Ciascun percorso è stabilito sulla base delle caratteristiche dell’alunno che potrà anche, in fasi successive, entrare in tutte le altre molteplici esperienze seguendo le linee di analogia e di opposizione. Il sistema, piuttosto semplice, consente anche di verificare, attraverso l’immediata osservazione dell’inserimento, della motivazione, del coinvolgimento e dell’interesse, l’efficacia dell’intero percorso. I laboratori descritti corrispondono a quelli più diffusi nella scuola e, contemporaneamente, corrispondono al modello delle 7 intelligenze di Gardner.
Descrizione dei laboratori
Laboratorio matematico, informatico 2, linguistico 2. Il compito ti tale laboratorio è quello di sviluppare le capacità logico formali degli alunni. Le attività sono quelle più connesse al normale sviluppo delle discipline scolastiche con un approccio funzionale al recupero o al potenziamento a seconda del grado di conoscenza degli alunni. Tale laboratorio ha la funzione di sviluppare le capacità schematico ordinative, la capacità di sintesi e la memorizzazione. Il laboratorio inizia con una ricognizione sulle conoscenze pregresse per pervenire ad un piano di lavoro indirizzato a fornire un ordine alle conoscenze possedute, al loro senso ed alla loro articolazione piuttosto che ad un avanzamento della conoscenza.
Il recupero verte intorno alla definizione della conoscenza degli argomenti per consentire mediante un modello di conoscenze sintetica la possibilità di progredire nel percorso dello studio. L’alunno otterrà, al termine del laboratorio, un quadro di conoscenza definito del programma precedentemente svolto e potrà proseguirlo senza vuoti e confusioni, pur sapendo di non possedere sufficiente padronanza delle materie. Si comincia a sapere quando si sa cosa non si sa.
Il potenziamento significa un approfondimento ed una specializzazione intorno a qualche tema specifico oggetto di interesse da parte degli alunni che già hanno una buona preparazione sull’argomento. Non si tratta mai di “andare avanti” con il programma.
Il metodo di lavoro (applicato alla matematica, all’informatica ed alla lingua) è quello ordinativo mirato all’efficienza nella riuscita e nell’applicazione della conoscenza. Rispetto alla matematica è quello dell’esercizio di risoluzione di problemi, all’informatica (2) è quello della conoscenza e dell’uso di un programma, rispetto alle lingue è quello della conoscenza della grammatica e della sintassi. Per tutti gli alunni l’obiettivo è quello di aumentare la personale sicurezza nella conoscenza delle materie.
L’ingresso nel laboratorio è consigliato per chi ha sistemi di pensiero e di organizzazione formali e buoni livelli di conoscenza. Come laboratorio di avvio è indicato per chi potenzia il suo sapere e si rinforza per poi accedere ad secondo laboratorio opposto a questo e cioè un laboratorio pratico oggettistico o un laboratorio linguistico 1. Il primo ha funzioni di tranquillizzazione e di sviluppo delle potenzialità estetiche, il secondo ha funzioni di coinvolgimento e di sviluppo delle capacità espressive.
Laboratorio di educazione fisica, sport di gruppo, sport individuali con specifico riferimento all’educazione motoria “aerobica”. Il compito di tale laboratorio è quello di sviluppare le capacità di movimento e di conoscenza del proprio corpo, della sua armonia e delle sue potenzialità. Con tale laboratorio si intende perseguire l’obiettivo dello sviluppo dell’intelligenza cinestetica e del possesso ed indirizzo della propria energia fisica. Il fine è quello di consentire alle persone di percepire il proprio corpo e le sue potenzialità, di valutare lo sforzo e la fatica, di convogliare le energie e di comprendere come funziona la loro accensione ed il loro spegnimento.
Tale laboratorio è consigliato come aggancio per soggetti molto agitati e energetici al fine di proporre un contenitore in cui dar sfogo alle tensioni orientandole su una meta. Per tali soggetti è consigliabile una attività di squadra che consente di contenere l’esubero nel contesto di relazioni e apprendere le regole della attività sportiva agonistica. Il gruppo sportivo, quando al suo interno vi sia un buon livello di discussione e di confronto, può essere un importante contenitore delle tensioni individuali che vengono così indirizzate ad uno scopo, rallentate e orientate al una maggiore capacità di efficacia nel raggiungere un risultato. I soggetti particolarmente agitati, pur possedendo energie e risorse per una buona performance, non riescono a far loro gli obiettivi anche minimi perché non possiedono la consapevolezza e la conoscenza del senso da dare alla loro azione inserendola nel complessi meccanismi relazionali di una squadra.
Tali soggetti, dopo aver verificato il significato dello loro difficoltà, potranno essere orientati verso un successivo laboratorio musicale o oggettistico: nel primo acquisteranno consapevolezza del significato dell’armonia psicofisica, nel secondo il gusto dell’eleganza delle cose e dei movimenti.
Laddove educazione fisica sia invece un laboratorio di approdo (dopo l’esperienza di un laboratorio musicale o oggettistico) la sua programmazione dovrà privilegiare un approccio individuale al movimento corporeo. A questo fine sembra indicata la costruzione di una educazione alla ginnastica aerobica. Questo tipo di ginnastica (ma anche l’atletica individuale) serve a sviluppare il rapporto armonico con le diverse parti del corpo, ad acquistare la consapevolezza della loro esistenza e della loro funzione. Per soggetti molto introversi e timidi (avviati in precedenza al laboratorio musicale) o per soggetti apatici (avviati al laboratorio oggettistico) può rappresentare una importante occasione di espressione corporea in condizioni di accettazione di sé e dell’altro (accomunato dall’identico percorso) senza chiusure e fughe.
Laboratorio fisico, geografico e di informatica 1. Qui si privilegia l’intelligenza, spaziale, intuitiva e dinamica. Il modello di approccio a tale laboratorio è fondato sulla velocità, sull’intuizione, sul gioco intellettivo, sulla destrezza e sul divertimento. La forma dell’intelligenza euristica ed intuitiva è quella di dedicarsi, sempre per un tempo molto limitato, agli oggetti che stimolano la curiosità e che si esplicitano in processi di intuizione, spiegazione e collocazione geografica delle cose. La collocazione ha infatti molto a che fare con il loro significato funzionale.
Come laboratorio di partenza è indicato per soggetti che hanno buone capacità mentali, buona intelligenza (intesa nel senso classico della parola), volontà di agire in modo dinamico sulla realtà al fine di sperimentarsi nelle loro capacità operative. Tali soggetti, di solito privi di metodo e di continuità, hanno la convinzione di potersi sempre trarre di impaccio mediante qualche idea geniale dell’ultimo momento e trascurano l’importanza di applicarsi con dedizione e continuità allo studio. Sono soggetti che perdono le loro potenzialità in ragione di una esplicita idiosincrasia per i metodi che considerano inutili e riduttivi se non dannosi ed ottusi. La loro intelligenza diventa così un ostacolo alla loro crescita. Il fatto di organizzare un laboratorio che, mediante la costruzione di mappe, mappe mentali, slogan, giochi di abilità, esplicitamente asseconda le loro disposizione costituisce un indispensabile aggancio per farli pervenire alla consapevolezza di una necessaria evoluzione verso un approccio più plastico e continuativo allo studio in genere ed alla aderenza alla realtà in particolare. Una importante precisazione va fatta per il laboratorio informatico: in esso va incluso tutto ciò che è conoscenza delle tecnologie elettronico informatiche e delle interazione con esse, dai comandi più semplici a quelli complessi connessi all’uso di TV, telecomando, play station, telefonino e sue funzioni, game boy, video giochi e, infine, computer.
Come laboratorio di arrivo (dal laboratorio musicale o da quello plastico e manipolativo) si costituisce un programma di sviluppo della dinamica dell’intuizione, della agilità mentale e del gioco in generale, in tale laboratorio, infatti, non si attua l’obiettivo di fornire conoscenza strutturate e complesse ma di indicare le vie più rapide ed inaspettate per trovare soluzione ai problemi.
Laboratorio linguistico 1, teatro, recitazione. E’ questo un laboratorio massimamente espressivo. Non solo perché propone di accendere in sé la disinibizione necessaria a far emergere nell’atto espressivo le emozioni internamente sperimentate, ma perché consente di lanciarsi nella comunicazione linguistica senza paura di commettere errori e senza il rispetto formale della grammatica. Come primo laboratorio è indicato per quei soggetti espressivi, spesso penalizzati nelle loro potenzialità da una eccessiva costrizione sintattica, che possono ricavare la consapevolezza del loro valore ma anche la consapevolezza della necessità di avere maggior metodo e conoscenza dell’oggetto del loro esprimersi. Spesso tali soggetti si allontanano dalle loro potenzialità poiché sono convinti che lo studio e l’approfondimento sia assolutamente inutile al fine di produrre efficaci miglioramenti delle capacità che già possiedono. Un laboratorio linguistico così strutturato lascia esprimere ma fa sorgere il desiderio di maggior preparazione e di maggior conoscenza. Proprio per questo precede un laboratorio come il linguistico 2. Un laboratorio di “conversazione, di espressione canora in lingua, ecc. muove dalla superficialità verso l’approfondimento. Egualmente per quanto riguarda l’espressivo o il teatrale: in quanto laboratorio propedeutico non serve alla realizzazione di uno spettacolo (che finisce per privilegiare coloro che già possiedono sia capacità linguistiche che autoorganizzative, escludendo tutti coloro che invece hanno bisogno di sviluppare le loro capacità espressive) ma alla produzione di momenti espressivi comuni e condivisi dal gruppo di laboratorio. Ciò non toglie la possibilità di costruire momenti di rappresentazione più “professionali” ed articolati ma sempre nel rispetto degli obiettivi precedente delineati e come successivo potenziamento di chi ha già raggiunto l’obiettivo di essere libero di esprimersi ed di avere le capacità di farlo.
Come laboratorio di arrivo è indicato sia per soggetti che hanno buone capacità ordinative e schematiche (che rischiano però di rimanere prigionieri in un eccesso di schemi e di controllo) sia per coloro che hanno buone capacità plastiche e manipolative ma che non riescono a trasformare le loro potenzialità in immagine di sé da offrire agli altri.
Laboratorio artigianale e oggettistico. Con tali termini si intende descrivere laboratori tradizionali come quello di falegnameria o di colorazione. Con precedenti termini non si rende però giustizia del loro senso estetico profondo e della tranquillizzazione interiore che tali esperienze producono. Non solo, la loro funzione viene spesso fraintesa dai genitori dei ragazzi che sono orientati verso di essi ingenerando ingiustificate resistenze. L’obiettivo di tali laboratori è la produzione di oggetti esteticamente validi, costruiti con continuità e pazienza, apprezzabili per la loro eleganza ed accuratezza. I soggetti avviati a tale laboratorio sono alunni “apatici” e demotivati che non intendono uscire dalla loro pigrizia (in specie quando quest’ultima è una forma di autoanestesia verso forti problematiche interne, sociali o relazionali). Il laboratorio in questione si configura come un luogo di pace nel quale, senza fretta, si perviene alla realizzazione di qualche oggetto fatto con gusto e pazienza in cui si esprime il massimo livello possibile dell’eleganza posseduta dai ragazzi. Per questo motivo tale laboratorio è particolarmente efficace come aggancio per chi non ha altri luoghi, momenti o occasioni di tranquillità e di sereno contatto con se stesso. L’obiettivo è quello di offrire qualche ora di silenzio e di concentrazione rilassata e di svago attraverso la quale scoprire alcune personali potenzialità non ancora conosciute. Lo spirito di tale laboratorio è del tutto simile ad un momento in cui si costruisce, con calma, un puzzle. Il limite del puzzle è quello di non contenere nulla di autonomico da parte di chi lo fa. Il pregio di una icona, di un mosaico, di una scatoletta cinese o indiana decorata è quello di far pervenire alla consapevolezza delle proprie potenzialità e, di conseguenza, allo sviluppo delle proprie motivazioni.
Nella sua qualità di laboratorio di arrivo è invece il luogo in cui quei soggetti, con eccessiva agitazione o con un eccesso di insicurezza e di ansia (generata dal controllo e dall’autocontrollo), possono assorbire il significato di un lavoro ben fatto, con arte, eleganza e pazienza, imparando così a valutare che non ha senso un esclusivo impegno verso l’azione senza la capacità di gustare il prodotto dell’azione.
Laboratorio musicale. Contrariamente a quanto di solito si intende questo non è il laboratorio in cui si impara la musica (attraverso i passi del solfeggio, della valutazione della lunghezza delle note, delle misure, ecc) tantomeno quello in cui si impara a suonare uno strumento. Le tappe del laboratorio musicale sono quello dell’ascolto, del riconoscimento delle emozioni che una musica determina nella persona, dell’apprezzamento delle diverse musiche e delle emozioni corrispondenti. Passa poi attraverso il riconoscimento degli strumenti e degli arraggiamenti utilizzati dai compositori per ottenere gli effetti voluti e perviene, infine, al riconoscimento della melodia e dell’accompagnamento. A questo punto può anche porgersi verso la riproduzione del brano musicale nella sua intenzione e nella sua intensità.
A tale laboratorio di avvio vengono indirizzati soggetti particolarmente chiusi e timidi che possono trarre giovamento dal riconoscimento delle emozioni e dalla socializzazione verbale in gruppo degli effetti che una musica produce sulla loro sensibilità. Tale strategia educativa è molto utile per tutti coloro che non sono in grado di stemperare le loro emozioni nel vissuto comune giacché si sentono troppo coinvolti nel personale vissuto interiore e nell’equivoco di sentirsi diversi dagli altri. Questa condizione di eccesso di sensibilità li rende sovente molto inibiti e chiusi.
Al contrario, come laboratorio di arrivo per chi ha fatto educazione fisica o informatica 1, serve a costringere le persone a soffermarsi con maggiore attenzione ai personali vissuti interiori trascurati da un eccesso di attivizzazione fisica (magari scoordinata ed agitata) o di vita mentale (magari incoerente ed incostante). Questo laboratorio ha la funzione di rimettere in contato i soggetti con il loro vissuto interiore e con i loro sentimenti.
Laboratorio tecnico, plastico e manipolativo. La funzione di questo laboratorio è quella legare gli alunni alle loro potenzialità di manipolazione di trasformazione della realtà materiale e concreta che li circonda. A questo laboratorio sono avviati soggetti che hanno una buona intelligenza interpersonale, alunni molto inclini alla socializzazione ed al contatto con altri che corrono però forti rischi di condizionamento. Soggetti “adesivi” con forti bisogni affettivi e con forte propensione al legame con altri. Per questo il laboratorio di manualità, vissuto in un clima famigliare di socializzazione, consente un buon aggancio. Sporcarsi le mani con la farina, la pasta di sale, l’argilla o la cartapesta è un modo di entrare nella realtà possedendola e rendendola stabile e certa dentro di loro. Il fatto poi di percepire questa relazione in compagnia di altri permette loro di comprendere come la loro atavica necessità di giocare con le cose (specie se di uso domestico) non è da intendersi come difetto tanto criticato da genitori molto direttivi ed igienisti. Un laboratorio di tal tipo consente a tali ragazzi di rappacificarsi con il loro corpo e le attività. Spesso molti soggetti bulimici riescono a distanziarsi dal cibo dopo essersi saziati mediante la manipolazione dell’argilla. Come laboratorio di arrivo è invece una sorta di costrizione per soggetti eccessivamente espressivi o eccessivamente intuitivi affinché scoprano l’importanza della realtà e della concretezza e verifichino nella praticità del rapporto con le cose e gli altri che esistono plurimi modelli intellettivi ed espressivi e non solamente il loro.
Il metodo di avvio del laboratorio
La struttura relazione del laboratorio è quella del piccolo gruppo di incontro. Non si propongono esercizi o tecniche di gruppo particolari ma un ambiente di conoscenza, accettazione e di relazione reciproca tra tutti i partecipanti. Il clima è lo strumento principale di lavoro poiché favorisce il reciproco ascolto e consente la verbalizzazione dei vissuti sperimentati.
I laboratori di recupero e potenziamento saranno efficaci se sapranno prendere avvio dalle basilari regole della conduzione dei gruppi di incontro.
In primo luogo la struttura delle relazioni non è quella della classe. Per due motivi: i laboratori sono formati da persone “simili” con gli stessi pregi e gli stessi difetti. In tal modo si è inteso costruire un itinerario educativo condivisibile dal gruppo. Il secondo motivo è che il gruppo nasce con l’esplicito obiettivo di “essere gruppo” cosa che non accade nella classe dove antipatie e simpatie, sottogruppi o coalizioni spesso impediscono la nascita di un buon livello di coesione.
In secondo luogo l’omogeneità delle personalità produce più facilmente la nascita di una personalità collettiva con un certo timbro psicologico: dunque ne consente la riconoscibilità e la motivazione al cambiamento. In gruppi di questo tipo le persone si rispecchiano vicendevolmente con facilità e comprensione reciproca.
Per ottenere la nascita del gruppo è però necessario
seguire le regole base della conduzione del gruppo di incontro (prossima
scheda), facilmente attuabili nell’innesco dei laboratori, che servono a
determinare un clima socio relazionale ben diverso da quello della classe ed un
rapporto con l’insegnante scevro da timori valutativi. Possono essere tradotte
in pratica ricordando che i primi due momenti di laboratori debbono essere
destinati alla discussione e non all’azione avendo cura che tutti abbiano
parlato ed espresso le loro paure e difficoltà e lo loro aspettative o
desideri.”
I laboratori indicativamente avranno la durata di 50 ore e in essi saranno utilizzati gli insegnanti firmatari del progetto i quali si impegnano a rimanere a disposizione della scuola per 50 ore oltre l’orario cattedra.
PIANO DI UTILIZZAZIONE RISORSE UMANE
Docente firmatari del progetto nr. 38
Personale ATA firmatari del progetto nr.10
In ogni laboratorio saranno impegnati tre docenti o più e l’utilizzazione deve essere modulare e per competenze espresse.
LABORATORI:
Linguistico |
Italiano: Gramm. Sintassi Inglese: Gramm. Sintassi Latino: Gramm. Sintassi Latino: immagine Francese: canzoni Inglese: canzoni |
Teatro |
Poesie e barzellette Drammatizzazione |
Tecnico artistico |
Cartapesta Ceramica Pasta di sala |
Oggettistica |
Traforo/piccoli oggetti in legno Ricamo |
Musicale |
Ascolto Produzione |
Informatica |
1°: livello giochi 2° :livello programmi |
Attività ginnico sportivo |
Giochi di squadra Aerobica |
LABORATORIO DI CERAMICA
ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’
1ª Fase : informazione di base
Conoscenza delle varietà di argilla e loro caratteristiche
Conoscere i materiali per la decorazione e le loro caratteristiche
Conoscere le varie tecniche decorative
Conoscere gli strumenti e la loro funzione
Incontro con gli artigiani del settore
2ª Fase : progettazione
Progettazione e creazione di piccoli oggetti
progettazione eseguita su carta in misura reale
descrizione delle fasi di lavoro
Decorazione
ricognizione del materiale per decorazione
proposta di decorazione
definizione delle fasi di decorazione in rapporto all’oggetto
3ª Fase : esecuzione
Realizzazione operativa
compattare l’argilla
lavorazione al tornio
essiccazione
cottura
sistemazione delle imperfezioni
preparazione base per la decorazione
decorazione
4ª Fase : documentazione
commento individuale delle proprie attività e di quelle dei compagni
raccolta sotto forma “diario di bordo” delle fasi di lavoro e delle sensazioni provate nella realizzazione
STRUMENTI :
Argilla, spatole, tornio, forno, colori a smalto, mascherine per lo stencil, diluente, pennello.
VERIFICA : prodotti finali
realizzazione di oggetti in ceramica con decorazione
RISORSE
Insegnante curricolare di Ed. Artistica
Esperto nella lavorazione di ceramica
Progettazione e coordinamento
Personale A.T.A.
PROGETTO TEATRALE
FINALITA'
Aiutare a far nascere nel ragazzo nuove necessità, ad arricchire l'ispirazione, a sollecitare e vivere situazioni reali o fantastiche autonomamente create, a trasformare il pensiero in azione, ad attivare e risvegliare l'attenzione, ad allontanare il timore e la paura, per lasciare posto alla fiducia, al coraggio per raggiungere nuove aspettative e per stimolare in lui nuove forme di pensiero e di ragionamento.
OBIETTIVI
Conoscenza del sé;
stimolazione della fantasia;
sollecitazione alla libera espressione mimico gestuale;
allungamento dei tempi di attuazione;
creazione di nuove forme di di apprendimento;
sviluppo del pensiero logico - formale;
sviluppo della propria creatività;
capacità di autocorreggersi;
stimolo alla cooperazione;
miglioramento della comprensione e riflessione.
METODOLOGIE
Uso di metodologie avanzate che permettono di imparare attraverso attività legate al divertimento:
braian - storming - role plying - problem solving - master -learning.
STRUMENTI
Registratore - strumenti musicali tamburello, flauto, nacchere ecc.), telecamera, cassette, cartoncini, colori a olio e a cera , gessi colorati, materiale di cancelleria, stoffe colorate.
VERIFICA
Realizzazione e presentazione di un lavoro teatrale.
LABORATORIO MUSICALE
FINALITA’
Potenziare le attitudini individuali.
Svolgere azione di orientamento.
Arricchire l’offerta formativa.
CONTENUTO DEL PROGETTO
Motivazioni
Migliorare l’offerta educativa.
Offrire a ciascun alunno pari opportunità.
Prevenire forme di emarginazione.
Favorire la realizzazione di significative esperienze.
Attività
Laboratorio musicale
SEZIONE 1a : FARE MUSICA
SEZIONE 2a : ASCOLTO
SVILUPPO DELLE CAPACITA’ DI:
Attenzione.
Ascolto.
Analisi.
Comunicazione.
Socializzazione.
Orientamento.
OBIETTIVI
FARE MUSICA
Acquisire consapevolezza delle possibilità del proprio apparato fonatorio.
Saper elaborare effetti fonici originali, realizzando montaggi sonori.
Saper prendere parte ad un’esecuzione musicale di gruppo.
ASCOLTO
Comprendere il valore comunicativo del suono
Comprendere le funzioni di un messaggio musicale inserito nel suo specifico contesto storico/culturale.
Saper rappresentare con linguaggi alternativi: verbali, grafici, gestuali, momenti musicali proposti.
Comprendere la funzione della musica nella pubblicità, nei films, nei video-music.
Comprendere il significato della musica di consumo.
ATTIVITA’/CONTENUTI
FARE MUSICA
Uso consapevole del flauto, del pianoforte, della chitarra, di strumenti ritmici, con esercizi
tecnici graduali.
Tecnica di respirazione diaframmatica, vocalizzi e impostazione della voce, dizione.
Esecuzione canti polifonici.
Commenti musicali a poesie, colonne sonore per drammatizzazioni.
ASCOLTO
Ascolto ed analisi di suoni naturali ed artificiali.
Analisi ritmico/melodica e formale di brani di repertorio diverso.
Indagine sulla musica nella pubblicità con raccolta di brani registrati e schede.
Indagine sulla musica popolare della Regione Basilicata.
Visita guidata al Conservatorio di musica.
DESTINATARI
Alunni della Scuola Media “ F. Rondinelli “ e alunni della S. Elementare
.
METODOLOGIE
Lavoro di gruppo.
Lezione frontale
VERIFICA
In itinere – Scoperta e valorizzazione di talenti e capacità
Finale - Acquisizione di tecniche strumentali e vocali.
LABORATORIO
DI OGGETTISTICA
FINALITA’
Valorizzare le attività pratiche e creative degli alunni e mettere in luce alcune attività artigianali tuttora molto vitali e suscettibili di ulteriore sviluppo.
OBIETTIVI
Creazione di un luogo di pace in cui il ragazzo, apatico e demotivato, possa trovare lo stimolo per reagire al comportamento iniziale.
Produzione di oggetti esteticamente validi, costruiti con continuità e pazienza..
Avvicinarlo ai contenuti scolastici attraverso canali e procedimenti diversi.
ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ PER FASI
1. Fase : informazione di base
Conoscere:
le proprietà tecnologiche del legname
i principali legnami
i difetti del legno
i derivati del legno: compensato
attrezzi: taglierino, archetto per il traforo, colla, carta-vetro, colori
Fase : presentazione delle tecniche di lavorazione.
Fase : realizzazione di oggetti.
4. Fase : documentazione
Raccolta e conservazione degli oggetti realizzati.
Commento individuale delle proprie attività e di quelle dei compagni.
Raccolta sotto forma di diario di bordo delle fasi del lavoro, delle sensazioni provate nelle fasi di realizzazione.
METODOLOGIE
Uso di procedimenti e tecniche proprie per la conoscenza, catalogazione e descrizione dei vari tipi di legno e somministrazione di schede descrittive del legno da compilare, tabelle di informazioni sul legno (malattie ed altre alterazioni).
STRUMENTI
Campione di legno, banco da lavoro, seghetto elettrico, pialla, sega per cornici, raspa, compasso, squadra metallica, morsetti di varie dimensioni, archetti per traforo, taglierini, colla, seghetti, spatole, set di falegnameria, carta abrasiva, stucco, colori.
VERIFICA
Realizzazione di piccoli oggetti in legno
LABORATORIO TECNICO – ARTISTICO: MANIPOLATIVO
RICAMO
PITTURA SU STOFFA
RICICLAGGIO DELLA CARTA
CARTAPESTA
PASTA DI SALE
RICAMO E PITTURAZIONE SU STOFFA
1ª Fase : informazioni di base
Conoscere
le origini del ricamo
le origini della pittura su stoffa
i tessuti e loro caratteristiche
le tecniche dei vari punti di ricamo
varie tecniche di pittura su stoffa
2ª Fase : progettazione
progettazione di alcuni soggetti da realizzare
scelta della stoffa
scelta del soggetto
riproduzione su stoffa del soggetto scelto
scelta della tecnica di pittura
3ª Fase : esecuzione
dimostrazione pratica delle varie tecniche
scelta individuale della tecnica
avvio alla realizzazione del ricamo
avvio alla realizzazione della pittura su stoffa
4ª Fase : documentazione
descrizione individuale del proprio lavoro
allestimento di una mostra nei locali della scuola
servizio fotografico
METODOLOGIA
Descrizione dei procedimenti e delle tecniche per le esecuzioni dei lavori attraverso esempi pratici di attuazione, consultazione di riviste specifiche del settore e selezione del materiale idoneo alla esecuzione del lavoro scelto.
STRUMENTI
Aghi, cotone, lana, stoffa, ferro da stiro, telai e ditali, colori, pennelli, pennarelli, stencil.
VERIFICA
Realizzazione dei lavori in base alle tecniche apprese ed applicate
Mostra dei lavori
RISORSE
Insegnanti di Ed. Artistica e Tecnica
RICICLAGGIO DELLA CARTA E CARTAPESTA ( Attività collaterale )
1ª Fase : informazioni di base
Conoscere :
le proprietà tecnologiche della carta
le diverse fasi di lavorazione del riciclaggio della carta
il materiale necessario
2ª Fase : preparazione ed esecuzione
Riciclaggio
carta
Cartapesta
pasta (bollitura)
Sgocciolatura
Pressatura
Stesura
Essiccazione
Raccolta dei giornali
Spappolamento
Macerazione
Strizzatura
Impasto con colla
3ª Fase : riutilizzo del prodotto ottenuto dal riciclaggio
fogli per uso didattico ( cartellonistica: carta da disegno ed altro )
oggettistica ( spille, scatole, porta oggetti, ecc.)
maschere, pupazzi
METODOLOGIA
Proporre alle famiglie un questionario per avere un campione significativo di indagine sulla conoscenza del riciclaggio della carta ed invitarle ad effettuare la raccolta differenziata.
Illustrazione delle fasi del progetto e dei risultati delle indagine. Visita guidata ad una cartiera.
STRUMENTI
Giornali, bacinelle , colla in polvere, rotolo di filo di ferro, rotolo di nastri adesivo, soda, varechina, fornello elettrico, rete metallica, rullo, pressa, colori, pennelli.
VERIFICA
Realizzazione di oggetti vari, cartoncini per uso didattico, maschere carnevalesche. Mostra finale dei lavori realizzati.
RISORSE
Insegnanti curriculari di Ed. Tecnica e di Ed. Artistica
LABORATORIO DI ATTIVITA’ SPORTIVA:
CALCETTO -PALLAVOLO
FINALITA’: Il progetto deve coinvolgere in tutte le sue fasi gli insegnanti e gli alunni di tutte le classi; questo coinvolgimento consentirà all’alunno di diventare l’attore principale, beneficiando dei vari valori che lo sport di gruppo offre. Lo sport, attraverso la vita di equipe, attraverso la variabile dinamica dell’essere “con” e dell’essere “contro” sono la trama obbligata con cui si manifestano i rapporti sociali.
Per questo lo Sport è mezzo non fine .
Il gioco del calcio, e della palla a volo prevedendo una molteplicità di ruoli, offrono la
Possibilità di essere praticati da tutti i ragazzi, favoriscono l’acquisizione di una moltitudine di abilità motorie di base, sono giochi di squadre due esaltano la collaborazione, determinando nei giovani la crescita di valori di solidarietà, relazione,
cooperazione, rispetto dell’avversario e delle regole, valori di fondamentale importanza per la costruzione di un corretto costume sportivo.
Lo sport inteso in questo senso educa, divenendo un insostituibile strumento che concorre a rendere integrale il processo di formazione della personalità umana.
OBIETTIVI:
Sviluppo delle capacità oculo-manuali (lanciare-ricevere) e oculo-podaliche (trasmissione e ricezione della palla).
Sviluppo del linguaggio corporeo.
Equilibrio statico-dinamico, strutturazione spazio-tempo.
Sviluppo delle capacità decisionali.
Potenziamento psicologico.
Pratica sportiva.
Conoscenza delle regole e loro applicazione mediante l’arbitraggio delle gare.
CONTENUTI:
Concentrazione sul corpo, respirazione, battito cardiaco.
Esercitazioni adibite al potenziamento fisiologico tenendo presente lo sviluppo auxologico.
Giochi sportivi con la palla a gruppi, a squadre.
Attività in continuità didattica da Scuola Elementare a Scuola Media di 2° grado.
METODO:
Induttivo: risoluzione dei problemi, scoperta guidata, libera esplorazione.
Deduttivo: prescrittivo, misto, assegnazione dei compiti.
RISORSE:
Docenti di Educazione Fisica.
Esperto esterno per l’impartizione tecnica dei laboratori, possibilmente un docente compatibilmente con le risorse d’Istituto.
I laboratori sostituiscono le attività sportive dello stesso tipo lasciando in vigore le attività ginniche: corsa campestre, corsa ad ostacoli, staffetta.