Siccome la memoria dell’hard disk del mio PC è di appena di 32,O MB, sono stata costretta a disinstallare non solo Norton ma anche altri programmi che ne rallentavano l’esecuzione.
Dopo questa operazione, nel riavviare il computer è apparsa una finestra che mi segnalava che la CAMERA andava alla ricerca dei suoi driver. Dopo averci riflettuto un po’, mi sono ricordata di aver disinstallato tutti i driver che si collegavano alla web cam senza però togliere lo spinotto che collegava quest’ultima al computer.
E’ stato un attimo ma dentro di me ho avuto l’immagine della vita umana quando cieca annaspa nel buio cercando qualcosa a cui aggrapparsi, della vita quando si trova separata dai suoi punti di riferimento, da tutti i suoi agganci forti.
Mi ricordo che ero per strada qualche tempo fa e vidi un signore che una macchina aveva sfiorato ferendolo non gravemente al volto :barcollava come un ubriaco agitando le braccia nel vuoto ,lo spavento dell’urto gli aveva tolto ogni presenza a se stesso.
E mi ricordo anche dello smarrimento momentaneo in cui mi ritrovai dopo un tamponamento a catena: è una sensazione di vuoto, di distacco, sei come una periferica esterna, un hardware privato dei suoi driver.
A volte capita di essere tamponati dalla vita e di girare a vuoto.
A volte capita di perdere dei driver di attracco e di annaspare nell’oscurità.
Ma chi separa questi driver da noi per liberare spazio di memoria ?
La finestra che si è aperta sul mio PC portava questo messaggio :”Saranno cercati nuovi driver per Camera. Un driver di periferica è un programma che permette a una periferica hardware di funzionare”
“Saranno
cercati nuovi driver”
Ma chi cerca questi driver ?
Dove sono questi driver se non nella vita stessa? Dentro di noi sussulta
una vita nascosta, sotterranea, sconosciuta, che vuole emergere, che
desidera incendiare come un fuoco dirompente, che preme, che bussa, che
respira, che spezza il cordone ombellicale perché vuole uscire: perché
vuole vivere.
Dentro di noi è una
esplosione incessante di vita, un oceano di vita. La ricerca
dei driver non si allontana da noi stessi. Nella nostra vita c’è la
memoria della vita stessa. Nella nostra vita ci sono le tracce della
vita stessa. Quell’annaspare nel vuoto come ciechi è una cecità sulla
cecità, è un non voler vedere mentre si è capaci di vedere.
” Un driver di periferica è un programma che permette a una periferica
hardware di funzionare”.
Una risorsa nascosta di vita dentro la vita stessa è un alito di vita che permette a una vita momentaneamente separata di poter vivere.
Che cosa stiamo cercando? Quali driver? Quali palpiti? Quali desideri? Quali rinunce? Quali ideali? Quali progetti? quale io ? quali frammenti?
Ho davanti agli occhi dell’anima l’immagine di me stessa che guarda dentro me stessa come la web cam che guardava dentro il PC.
Noi abbiamo la pessima abitudine di cercare fuori di noi perché ci fa male, ci disturba quel monito antico e sempre nuovo del Conosci te stesso.
Che cos’è questo conoscere se non il fare esperienza del proprio in-sé, il frugare dentro di sé, il vivere il proprio in-sé, lo svelamento delle zone più vere, più intime rassegnate ad un oscuro silenzio, come se non avessero voce per parlare, quasi fossero separate da noi, come se avessero firmato la resa.
Paradossalmente, siamo noi stessi a disinstallare driver vitali, a bloccare, a sospendere, a spegnere la vita.
Permettiamo, diamo la possibilità alla vita di vivere!
Carmela Mantegna