i risultati della ricerca sull'amicizia
Si struttura di 6 domande sulla base delle quali è possibile ricostruire la forma della relazionalità (considerata secondo lo schema del clima relazionale in gruppo di Prevenire è Possibile e quindi individuabile nelle sette primarie dimensioni di: integrazione, complementarità, dialogicità, riconoscimento, mediazione, incontro e disponibilità) e le percezioni che dell’amicizia hanno all’interno della scuola e della classe gli studenti e i docenti.
Mediante l’ultima domanda del questionario, gli studenti somministratori si trovano a dover interagire direttamente con il corpo docente, spingendo i professori a mettersi in gioco nella relazione e a dichiarare i propri vissuti relativi alle classi e più in generale al rapporto con gli studenti.
Gli assi lungo i quali si è sviluppata la riflessione sull’amicizia sono quelli della reciprocità, collaborazione, libertà, condivisione, accordo, rispetto e fedeltà.
Ad un primo livello di analisi è importante osservare quanto il rispetto (50%, circa 4 volte più degli altri indicatori tra gli studenti e addirittura al 62% con i professori) sia stata la dimensione maggiormente rilevante, sia per ciò che riguarda le opinioni degli studenti che dei docenti, seguito dalla fedeltà (17%) nel caso degli studenti e dalla collaborazione (20%) con gli insegnanti. La differenziazione dei dati è probabilmente da imputarsi all’impostazione produttiva che la relazione studente /docente assume all’interno della classe. Diversamente da ciò che succede tra gli studenti che, riconoscendosi all’interno della classe come componenti di uno stesso gruppo sociale, tendono a dare più importanza alla protezione ed alla fiducia tra di loro per trovare una maggiore sicurezza e condivisone. A seguire, in conferma alle considerazioni riportate precedentemente, rispetto ai punteggi relativi alla relazione studente/studente, ottengono un punteggio oscillante tra il 6% e 8% gli assi della reciprocità, collaborazione libertà e condivisione. Infine, si assesta mediamente all’1,5% l’asse dell’accordo.
Nella relazione studente/docente invece: reciprocità, accordo e libertà oscillano tra il 4% ed il5%; fedeltà 1,8%; condivisione 0,4%.
E’ interessante riflettere soprattutto sugli ultimi dati delle due classifiche: se da un lato infatti la bassa percentuale di accordo tra gli studenti connota spesso la relazione tra essi come dinamica e effervescente (se pur di incontro/scontro, riconoscimento e disponibilità) lo stesso non avviene nella relazione docente/studente; all’interno di essa si struttura piuttosto una forte integrazione sociale fondata sulla distinzione dei ruoli. Questo meccanismo, impedisce di fatto il riconoscimento “umano” tra gli individui, rendendo più aspre le tensioni e allontanando la relazione. In conseguenza, l’insegnamento diminuisce la sua efficacia; la mancanza di relazione (in questo caso intesa come frutto dell’incontro autentico tra due umanità differenti ma portatrici delle stesse dimensioni emotive) fa si che l’apprendimento risulti più impegnativo.
Un dato importante, emerso alla fine dell'anno, sulla base di una rapida ricognizione in alcune classi è l'andamento inverso del numero bocciati con le percentuali delle relazioni di amicizia.
Il grafico seguente lo illustra