CENTRO PER L'IMPIEGO LUCCA
Procedura negoziata per l’affidamento di servizi di consulenza e formazione finalizzati alla riorganizzazione dei Centri per l’Impiego, di cui alla determinazione n. 112 del 11/09/2007
Di seguito è allegata la proposta di progetto di massima di intervento di consulenza e formazione per la provincia di Lucca per l’integrazione delle politiche e l’innovazione dei servizi di 2 Centri per l’impiego (Lucca- Viareggio) composti da 2 Servizi Territoriali (Fornaci di Barga – Castelnuovo G.na), 7 Sportelli Territoriali (Pietrasanta, Seravezza, Viaregio, Camaiore e E n. 3 privati).
Nel rispetto della normativa locale (L.R. n. 32/2002, L.R. n. 42/2003, Regolamento Regionale n. 47 del 8/8/2003, Regolamento regionale 1 del 21/1/2004), ed in riferimento degli Standard minimi di funzionamento dei Centri sono definiti dal Regolamento Regionale n. 47/03 e da un apposito Masterplan Regionale. Prevediamo l’erogazione di accoglienza e prima informazione; consulenza e servizi per l’occupabilità (bilanci di competenze, formazione orientativa, servizi di counseling personalizzati); servizi alle imprese ed alla pubblica amministrazione; servizi amministrativi per l’occupabilità (tenuta elenchi disoccupati, avviamenti al lavoro ecc.); preselezione e selezione del personale, e la gestione di: Funzioni relative al collocamento e dell’incontro domanda offerta, Servizi connessi ai compiti di gestione in materia di politiche attive del lavoro, Interventi di prevenzione alla disoccupazione, Attività di orientamento.
Nel rispetto del progetto in ciascuna delle fasi sarà dedicato un tempo alla individuazione dei punti critici del mercato del lavoro per cui il 15% del budget impiegato in ciascuna fase sarà utilizzato in modo funzionale alla massimizzazione non solo dell’efficienza del nuovo centro per l’impiego ma anche all’efficacia dei suoi risultati.
A seguito del MONITORAGGIO EFFETTUATO PRESSO LE ALTRE PROVINCE TOSCANE di cui si rende noto sintetico sunto:
- PROVINCIA DI AREZZO:
Presenza di un Centro Direzionale a livello prov.le che coordina le attività dei centri per l’impiego territoriali e svolge in maniera autonoma attività quali: Produzione materiale informativo, promozione dei servizi, collocamento mirato, la gestione del sistema informatico e la gestine organizzativa del servizio per l’impiego.
n. 5 Centri per l’impiego e 13 sportelli aperti in convenzione con i comuni che si occupano prevalentemente di prima accoglienza ed autoconsultazione con personale comunale.
- Dai dipendenti circa il 44% delle ore totali lavorate nella fase di accoglienza.
- Attività dei collaboratori si concentra nell’area funzionale della consulenza dove viene lavorato il 59% delle ore totali.
- PROVINCIA DI FIRENZE
Differente dalle altre province perché unico Centro Impiego città di Firenze che si rivolge principalmente alle imprese ( domanda offerta) e 5 servizi territoriali ramificati nei cinque quartieri. Più altri 6 C.I. in tutto il territorio. Dotata di 4 sportelli prima accoglienza pubblici, 2 servizi territoriali e 3 sportelli di prima accoglienza gestiti da associazioni di categoria datoriali e sindacali convenzionate con l’ente pubblico. Non sono ancora dotati del sistema informatico di gestione IDOL.
- PROVINCIA DI GROSSETO:
Presenza di un Centro Direzionale a livello provinciale che coordina le attività dei Centri e svolge in maniera autonoma o in maniera concorrente attività: produzione materiale inform. E promozione servizi, collocamento mirato, gestione del sistema informatico e gestione org. Del servizio per l’impiego. N. % Centri Impiego e 5 sportelli aperti in convenzione con i comuni che occupano prima accoglienza e autoconsultazione aperti dai dipendenti dei centri impiego.
Ore lavorate dai dipendenti in fase accoglienza il il 60% del monte ore lavorate
Attività dei collaboratori il 39% nell’area consulenza delle ore totali e nell’incrocio domanda offerta di lavoro e nell’accoglienza il 52% delle ore complessive.
- PROVINCIA DI MASSA-CARRARA:
Le politiche del lavoro e la rete dei servizi integrati trovano nel livello prov.le trovano attuazione attraverso attività di preselezione, incrocio domanda offerta, consulenza alle imprese, attività amministrative di collocamento osservatorio MD;L; ed elaborazioni Statistiche. Il livello prov.le offre un insieme di servizi alle imprese e servizi per le fasce deboli del mercato del lavoro.
n. 3 sedi territoriali con unico responsabile del servizio lavoro. Il centro Integrato per i servizi all’impiego offre offre informazione, orientamento in materia scuola formazione e lavoro.
Le ore dei dipendenti si concentrano prevalentemente sui servizi amministrativi ed informatici, mentre il 53% delle ore lavorate dai consulenti è dedicato all’accoglienza e alla consulenza.
Non ha ancora adottato IDOL. Ha affidato il servizio di accoglienza dei servizi territoriali a n. 3 cooperative mentre l’incrocio domanda offerta, a differenza delle altre province è gestito a livello centrale.
- PROVINCIA DI PISA:
n. 4 C.I. coordnati da un Centro Direzionale dove opera il comitato tecnico e sott., segreteria della commissione prov.le, sportello lavoratori, spettacolo, monitoraggio e servizio di protocollo e segreteria.
Centro I. Pisa Centro Direzionale e Disabili situati presso lo stesso edificio. Orientamento informativo nel centro polifunzionale Macarrone. All’interno del servizio politiche del lavoro rientra le attività produttive della prov. di Pisa ( gestisce tirocini per tutta la provincia, attività di selezione per l’incontro tirocinante/azienda. Di questa unità il front office viene effettuato nell’informagiovani che si tratta di una integrazione di Enti convenzionati ( comune, università, azienda e provincia) e coordina gli altri informagiovani comunali. Il 53% delle ore lavorate dai dipendenti sono dedicate all’accoglienza ed al sistema informativo.
- PROVINCIA DI PISTOIA:
1 Centro Direzionale e n. 3 C.I. e due sportelli.
Centro Direzionale coordina le strutture provinciali e le attività dei servizi per l’impiego. (Coordinamento, programmazione, verifica, monitoraggio in itinere e verifiche finali) e la gestione del servizio disabili
29% delle ore lavorative dei dipendenti lo dedicano alle impresse ed il 18% al’accoglienza.
Personale esterno per la consulenza.
Con il sistema IDOL tutte le strutture del sistema prov.le per l’impiego sono in rete fra di loro non solo i C.I. ma anche i 18 comuni, le ss. Di categoria, org. Sindacali ed enti bilaterali.
- PROVINCIA DI SIENA:
1 Centro Direzionale e n. 5 Centri per l’Impiego e 4 servizi territoriali. Il C.D. svolge funzioni di osservatorio del mercato del lavoro dei fabbisogni di professionalità programmazione verifica delle politiche attive del lavoro, org, e gestione sistema informatico prov.le funzioni amministrative e contabili. I dipendenti maggiore parte delle ore dedicate all’accoglienza 21% ed ai servizi alle imprese 18%. Personale esterno servizi di consulenza 48%.
Dall’analisi dei dati delle Province citate per aree funzionali si è rilevato che all’accoglienza è dedicato il 30’5% del monte ore, alla consulenza ed ai servizi per l’occupabilità il 22,5%, ai servizi alle imprese il 15’3%, incrocio domanda offerta 9’5% servizi amministrativi il 5,3%, servizio informativo il 9,1% ed alla gestione della struttura il 7,8%.
SI PROPONGONO LE SEGUENTI VALUTAZIONI E LA SUCCESSIVA PROGETTAZIONE:
Ciò che si evince dal tempo medio impiegato dalle diverse strutture dei centri per l’impiego della toscana è una prevalenza dei tempi e delle risorse dedicate all’accoglienza. Ciò che a prima vista potrebbe essere un indicatore della costumer-satisfaction, sembra invece presentarsi come un ridondante processo di counseling psicologico all’utente che ne ha indubbiamente bisogno, ma che si presenta al Centro per l’impiego per trovare un lavoro. La struttura del progetto pertanto si muove con una chiara metodologia innovativa:
sul piano del processo di costruzione, il costruire una ricognizione dei bisogni d’impiego e delle necessità delle aziende standardizzata per grappoli o per fasce
la predisposizione di strumenti standardizzati che semplifichino accorcino e migliorino quella parte dell’accoglienza dedicata al counseling orientativo. Tali strumenti potranno essere approntati mediante rapidi istant test per gli utenti, formazione adeguata agli operatori che sappiano gestire con domande mirate l’accoglienza degli utenti o addirittura che sappiano gestire focus-group volti all’individuazione dei bisogni.
Nella successiva proposta di piano attuativo verranno indicati gli step che caratterizzano questo processo ed il loro corrispondenti indicatori di efficacia.
Prima fase. Preparazione e ‘patto di lavoro’
- incontri di presentazione (uno a livello provinciale tre a livello di singoli CPI)
- elaborazione di un documento di sintesi, contenente il progetto di intervento definitivo, integrato e/o modificato a seguito degli incontri e della relativa discussione
La sinergia proposta nelle presentazione ai diversi CPI fonda il patto di lavoro sulla costruzione di tre work group seminariali tendenti all’individuazione dei seguenti indicatori:
- rapporto con l’ambiente
- struttura relazionale con l’utenza
- clima relazionale tra operatori
- individuazione delle incongruenze e delle zone interstiziali di mancato incontro tra domanda e offerta (Tale punto è parte del progetto di promozione dell’efficacia sopraccitato)
- individuazione comune dei principi e dei valori della carta dei servizi
Seconda fase. Carta dei servizi e standard di qualità
- costituzione e insediamento dei gruppi di lavoro e definizione linee-guida, anche sulla base della analisi delle ‘buone pratiche’ esistenti nel contesto italiano
- validazione linee-guida con amministrazione provinciale
- elaborazione di una bozza della carta dei servizi per l’impiego della Provincia di Lucca, per gruppi, con il supporto della consulenza esterna
- verifica e validazione interna
- presentazione esterna
- stesura della documentazione richiesta per la certificazione di qualità (gamma dei servizi; standard di qualità per ciascun servizio)
Nel rispetto formale dei diversi passaggi su cui non è necessario proporre alcuna ulteriore specificazione per la chiarezza dei temi proposti, si ritiene necessario, in funzione dell’efficacia produrre un documento di sintesi della carta dei servizi che possa divenire un sintetico manifesto del programma per il lavoro che i centri per l’impiego propongono nella provincia di Lucca. In tale manifesto gli obiettivi comunicativi sono quelli di evitare lunghe affermazioni di principio tipiche di ogni “Carta”, ed evitare altresì la semplice costruzione di una immagine dei centri priva della esplicitazione della mission di tali centri. La mission non può non contenere un esplicito richiamo a processi partecipativi dei cittadini.
Terza fase. Check-up organizzativo
- presentazione della metodologia e degli strumenti alla struttura provinciale e agli operatori dei tre CPI, e relativa validazione
- realizzazione del check-up nei tre CPI
- elaborazione dei risultati (per CPI e comparati))
- ‘restituzione’ dei risultati agli operatori e alla dirigenza provinciale, e relativa discussione
- stesura della documentazione richiesta ai fini della certificazione di qualità (incluso Manuale della Qualità)
In riferimento alla certificazione di qualità del punto precedente, le caratteristiche innovative del check- up, saranno quelle di non privilegiare solo indicatori forti (qualità dell’ambiente di lavoro, qualità strutturale, flussi comunicativi, analisi dei processi, analisi dei risultati attesi, analisi del mix organizzativo lineare gerarchico o matriciale, ecc..) ma anche indicatori deboli (qualità relazione e del servizio, modelli di counseling relazionale con l’utenza, analisi dei conflitti, implementazione organizzativa). Gli indicatori deboli appartengono all’innovazione del modello che proponiamo.
Quarta fase. Definizione dei fabbisogni di risorse e competenze e sviluppo professionale in funzione della erogazione dei servizi secondo gli standard definiti
- colloqui-interviste con la dirigenza provinciale e definizione linee strategiche di sviluppo
- analisi delle risorse professionali disponibili, mediante documentazione
- confronto/comparazione tra prospettive di sviluppo e risorse professionali disponibili e/o mobilitabili (per come emergono dalla analisi precedente)
- elaborazione di un documento contenente le linee di indirizzo per un piano di interventi di formazione e sviluppo professionale degli operatori del sistema provinciale; tale documento prevederà sia gli interventi da realizzare nel medio periodo al fine di favorire la crescita delle competenze degli operatori, sia un insieme di interventi strettamente finalizzati a consentire l’implementazione degli standard e delle procedure di qualità definite in sede di manuale e propedeutiche alla richiesta di certificazione dei servizi secondo gli standard accettati
- verifica e validazione del documento con dirigenti e funzionari della struttura provinciale
Nel nuovo orientamento delle certificazioni di qualità mirate all’eccellenza, che non contengono solo le caratteristiche di standardizzazione forte delle obsolete ISO o VISION, si fa esplicito riferimento alla processualità del ciclo di Deming ed alla implementazione in equilibrio dinamico degli standard. Il processo fondamentale che si ritiene di proporre è un bilanciamento tra fasi di gruppo di lavoro con le sue specifiche tecniche di conduzione nei diversi centri e processo di formazione ricorrente con progressiva aggiunta di know-how per gli operatori.
Quinta fase. Formazione per la qualità
- realizzazione di interventi di formazione e di consulenza a favore del personale dei Centri per l’implementazione degli standard di qualità definiti in sede di manuale e propedeutiche alla richiesta di certificazione dei servizi secondo gli standard accettati;
- realizzazione di incontri con i dirigenti dell’ente al fine di monitorare la sperimentazione delle procedure in vista del conseguimento della certificazione di qualità
In questa fase si ritiene di aggiungere come contenuto specifico formativo l’introduzione di strumenti di survey percettiva negli operatori affinchè siano in grado di operare con la metodologia della riceca-intervento nel loro territorio.
Sesta fase. Progettazione e realizzazione di servizi innovativi, e dei relativi interventi di supporto/accompagnamento per gli operatori
- verifica congiunta con la dirigenza provinciale e i responsabili dei CPI sulle indicazioni emergenti in termini di priorità per l’innovazione e identificazione di servizi innovativi per un’eventuale sperimentazione
- elaborazione di un documento contenente le indicazioni per l’avvio della sperimentazione di almeno un linea innovativa di servizio nei tre CPI della Provincia (servizi, assetto, ruoli, meccanismi operativi), comprese le azioni di accompagnamento/supporto per gli operatori
-accompagnamento della sperimentazione e supervisione alla realizzazione dell’innovazione (con incontri in itinere con i responsabili e gli operatori)
La ricerca intervento avrà le modalità della costruzione di un network comunicativo nel territorio mediante l’individuazione di nodi sensibili capaci di fornire un costante feed-back sull’efficacia del lavoro orientativo e sul grado di soddisfazione dei diversi utenti nell’incontro tra domanda e offerta.
Settima fase. Realizzazione di seminari sulla innovazione dei servizi per l’impiego
Realizzazione di tre seminari di formazione degli operatori, aperti anche alla partecipazione dei soggetti locali coinvolti nelle politiche e nei servizi del lavoro, dell’orientamento, della formazione professionale e dell’istruzione (orientativamente sui seguenti temi, che saranno comunque verificati con l’Amministrazione provinciale anche in progress, tenendo conto dei fabbisogni rilevati)
L’oggetto prevalente di seminari sarà la metodologia per mantenere in costante equilibrio dinamico l’efficenza e l’efficacia dei servizi. Infatti a fronte di un aumento di efficienza può verificarsi il rischio del burocratismo ridondante, a fronte dell’aumento di efficacia, può verificarsi lo scavalcamento da parte dell’utenza dello snodo comunicativo e funzionale e organizzativo degli stessi centri per l’impiego.
Direzione di progetto e progettazione esecutiva
La direzione di progetto deve garantire il raccordo costante con l’Amministrazione, la progettazione esecutiva delle singole fasi, il monitoraggio e la valutazione dei risultati.
Caratteristiche Rilevanti dell’offerta
Si mettono in evidenza i seguenti fattori:
a) L’esperienza in contesti istituzionali dello studio associato (si veda C.V.);
b) L’esperienza nei contesti della formazione degli Operatori (educatori, orientatori, Counselor e Trainer tramite la Scuola di Counseling, training e psicoterapia di Prepos);
c) Il know-how maturato nelle esperienze di miglioramento organizzativo svolte dallo studio;
d) L’alta qualità professionale dell’intero staff coinvolto che racchiude in un comune modello di lavoro liberi professionisti esperti in differenti aree e tematiche, in grado di garantire comunità di intenti e continuità formativa;
e) La grande esperienza dello studio nelle seguenti aree: Orientamento e Career Guidance, Counseling e Coaching, Formazione, Selezione del Personale, Miglioramento Organizzativo;
f) La riconosciuta ed esperita solidità scientifica del modello di lavoro teorico e pratico proposto (si vedano le pubblicazioni dello staff direttivo);
g) La posizione esterna rispetto al territorio in oggetto ma non eccessivamente distante (sedi operative: Grosseto, Arezzo, Roma) che mette lo studio associato nella possibilità di seguire pienamente lo svolgimento del progetto ma anche di avere una visone del contesto super-partes.