PER EVOLVERE LA FRATERNITÀ
23° CONVEGNO PREPOS
Comunità di Nomadelfia
Grosseto
sabato 13 e domenica 14 febbraio 2016
Programma
- Sabato 13 febbraio 2016
14,30 Iscrizioni
15,30 Presentazione delle tematiche per l'evoluzione delle relazioni di fraternizzazione
17,00 Laboratorio sul riconoscimento dei pensieri e delle forme mentali dell'altro
19,00 Fine dei lavori
20,00 Cena dei Cavalieri di San Valentino
- Domenica 14 febbraio 2016
9,00 Laboratorio sulla percezione e sulla chiarificazione delle emozioni altrui
11,00 Laboratorio sulla trasparenza degli atti corporei
12,30 Fine dei lavori e conclusioni
13,00 Pranzo
14,30 Assemblea Associazione Counselor Professionisti
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Il programma di lavoro sulle qualità relazionali tocca, quest’anno, il tema della fraternità. Dopo aver svolto il tema della paternità, a partire dall’archetipo paterno fino alle potenzialità della paternità evoluta, nel convegno dello scorso anno, ci apriamo al confronto sulla distinzione tra fratellanza e fraternità.
L’archetipo dei fratelli, con le reciprocità di gelosia (del maggiore verso il minore) e di invidia (del minore verso il maggiore), ci ha portati a considerare criticamente la naturalità della fratellanza, ben rappresentata nel mito di Caino e Abele.
La costruzione relazionale della fraternità è un processo intenzionale affettivo costruito introno alle modulazioni relazionali di riconoscimento e dialogicità.
Per questo la fraternità non è un vincolo parentale ma un valore esistenziale realizzabile solo se intorno ad esso viene costruito un ideale universale.
Tra i principali valori guida della modernità “Liberté,
Égalité, Fraternité”,
la fraternità è stato il meno realizzato, rendendo molto più debole
il secondo ideale: l’uguaglianza.
Per
quanto abbia agito l’ottimismo della ragione e siano state efficaci
le lotte sociali non è possibile realizzare uguaglianza senza
fraternità. Concorrenza, competizione e realizzazione del sé non
sono obiettivi capaci di mettere in moto lo sviluppo evolutivo ma
solo rafforzatori dell’individualismo e delle conseguenti malattie
relazionali.
Fraternità è un ideale che si fonda sul riconoscimento relazionale
(che rende superflua la lotta per l’affermazione del sé) e sulla
dialogicità (che limita la competizione perché fa capire le ragioni
dell’altro).
Si è
fratelli per nascita ma non tutti riescono ad essere fraterni, così
come non tutti i genitori riescono a diventare padri e madri.
La
fratellanza, sia quella consanguinea, che quella universale sancita
dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo, è una intuizione
istituzionale che, nel concretizzarsi nei dati di fatto sociali si è
strutturata in processi associativi chiusi: fratellanze religiose,
nazionali, di classe che hanno espresso l’universalismo attraverso
la solidarietà verso gli altri.
La
fraternità è invece un sentimento che si sviluppa nella relazione
tra fratelli, tra amici, tra colleghi, tra parenti: meglio essere
fraterni senza dirlo, che dirlo senza esserlo.
Il
tema del 22° convegno Prepos riposiziona l’ideale di fraternità per
mettere a punto le modulazioni relazionali che la rendano possibile.