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federazione delle associazioni italiane di psicoterapia
14° CONVEGNO NAZIONALE
PREVENIRE E’ POSSIBILE
Sabato 10 febbraio
Ore 17: Presentazione del Convegno
Ore 18: Presentazione dei modelli di laboratorio di counseling narrativo (autobiografie, testimonianze, il contatto con se stessi, gruppo di incontro, gruppo di ascolto, gruppo di discussione, gruppo di interesse, …)
Ore 19 Gruppi di laboratorio narrativo: Come ti gira la vita cavaliere?
Ore 20,30: Cena Sociale Cavalieri San Valentino
Ore 21,30: Incontro dei Cavalieri di San Valentino
Domenica 11 febbraio
09,00: Plenaria introduttiva
Ore 10,00: Presentazione dei modelli di laboratorio di counseling dinamico (psicodramma, workshop, gruppo di lavoro, T group, animazione bioenergetica, coaching, espressione corporea, gruppo di confronto,…)
Ore 11,00: Gruppi di laboratorio dinamico: Cosa vuoi diventare cavaliere?
Ore 13,00: Pranzo
Ore 15,00: Presentazione dei modelli di laboratorio di counseling simbolico (gruppo di mediazione, gruppo di pratica PNL, gruppo di meditazione, gruppo di formazione,…)
Ore 16,00: Gruppi di laboratorio simbolico: Cosa sai della vita cavaliere?
Ore 18,00: Conclusione dei lavori
14° Convegno Nazionale Prevenire è Possibile e Ass. Cavalieri di San Valentino
“Dal gruppo di Incontro al Laboratorio di Counseling”
Arezzo 10-11/02/2007
Innamorati del miglioramento sociale!
Ci anima l’idea che si debba ritrovare nel lavoro sociale passione e slancio affettivo, “innamoramento”. In questo vediamo la forza motrice dell’educazione e delle professioni di aiuto e sostegno (che richiedono però anche una forte formazione) e come educatori riteniamo l’innamorarsi una necessaria acquisizione metodologica e tecnica per chi opera nel sociale.
Ma cosa vuol dire innamorarsi? In questo ci sostiene L’Associazione Nazionale Cavalieri di San Valentino, che fa dell’innamoramento una delle regole cavalleresche degli associati: essere innamorati di ciò che facciamo, della nostra vita, dei nostri amici.
Il primo incontro tra Arezzo ed il modello di lavoro sociale di Prevenire è Possibile ed i Cavalieri di San Valentino risale al 1998, anno in cui partirono numerose iniziative tra formazione per operatori (il corso per “Conduttori di Gruppo di Incontro” presso il Seminario Vescovile di Arezzo) e interventi nelle scuole per la formazione degli studenti Tutor e di Analisi dei Climi Relazionali delle classi.
In collaborazione con l’Associazione Cavalieri di San Valentino si cominciava in quegli anni ad Arezzo a sviluppare una modalità di lavoro sociale e di offerta di servizi alla persona che si connotava come un mix di volontà solidaristica ed idealità, promozione sociale e specializzazione metodologica dei modelli di intervento, sostenuta dal lavoro teorico e di ricerca svolto dallo Studio Associato “Prevenire è Possibile”.
Arezzo si inseriva così in un movimento culturale e pedagogico nato nel 1992 a Terni dal lavoro ideato dal Prof. Vincenzo Masini (direttore dello Studio e presidente dell’Associazione) che ha visto coinvolte numerose città d’Italia (citiamo le maggiori: Roma, Rieti, Terni, Palermo, Bologna, Marsala, Crotone, Grosseto, Lucca, Milano, Verona, La Spezia) fino a giungere alle realtà degli ultimi anni che hanno visto la collaborazione anche del circuito nazionale della FAIP (Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia) ed europeo dell’ EAC (European Association of Counseling). Si è infatti in questa fase sviluppato il lavoro teorico del gruppo di “Prevenire è Possibile” nella direzione del Counseling, visto come strumento di aiuto alla persona semplice e concreto.
Sempre in questi anni lo Studio Associato ha sviluppato ad Arezzo e dintorni ulteriori interventi (Orientamento, Obbligo Formativo, Scuola di Formazione per Counselor e Trainer) ed ha costruito una presenza sostanziale nel territorio con Counselor e Trainer specializzati.
Si è dunque deciso quest’anno di scegliere Arezzo (presso il centro Mariapoli di Tregozzano, già sede del convegno del 2001 “Dalle emozioni ai Sentimenti”) come perno e come simbolo di questo percorso evocando uno spirito comunale proprio di questi territori, che incarna sia il senso di indipendenza ed autonomia che di collettività e operosità.
Lorenzo, Vincenzo, Emanuela, Emilia, Esther, Marco e tutti gli altri dello staff....
Sintesi del Convegno di Luana Viciani
CAVALIERI DI SAN VALENTINO
CONVEGNO AREZZO 10 E 11 FEBBRAIO 2007
COME TI GIRA LA VITA, CAVALIERE?
Introduzione di Lorenzo ed Emanuela
Il tema portante di questo incontro è l’innamoramento. Ci ritroviamo per imparare delle tecniche per potenziare le capacità degli individui e che aumentino il grado di libertà di ognuno.
L’obiettivo è quello di far uscire fuori le potenzialità di ognuno.
In che modo lo si può fare? Mettendo tanta passione e tanto amore in ciò che si fa per l’altro, credere in ciò che si fa, credere nelle persone con cui si vuole costruire qualcosa.
La cosa principale è quella di dare dei valori. Solo dando dei valori si riesce a liberare un individuo; l’ingenuità è un valore, chi è ingenuo ha il cuore puro e solo chi ha il cuore puro è in grado di innamorarsi.
Masini
Questi due giorni devono servire per avere le idee chiare e strumenti tecnici per operare al meglio. Dopo i tre grandi convegni sul Counseling organizzati con la FAIP questo incontro è più interno a Prevenire è Possibile ed ha un tema più intimo e profondo: L’AFFETTIVITA’ CHE PRODUCE IL CAMBIAMENTO.
E il principale nemico della affettività è il pensiero burocratico centrato sui ruoli. Un counselor non deve essere un burocrate, un professore in cattedra, non deve sottostare a procedure astratte, né sottostare a protocolli e programmi. I programmi e le leggi senza l’affettività non fanno fare passi avanti.
Se le persone non sono capaci di riscoprire la grande sfera emotiva data dall’affettività, rimarranno vuote, così come rimarranno vuote le leggi.
Il significato di affettività è quello di aprirsi e darsi agli altri, riuscire ad emanare un fluido che pervada l’altro.
L’idea del Cavaliere di S. Valentino è scaturita durante un convegno a Terni, molti anni fa: da allora sono state consegnate quasi 15000 spillette che rappresentano in modo stilizzato la figura del cavaliere, ciò significa che questo è il numero dei cavalieri che sono stati fino ad oggi nominati. Il Cavaliere è colui che ha fatto alcune scelte di vita ed ha organizzato la sua presenza sulla terra utilizzando alcuni strumenti fondamentali per difendendosi dagli “orchi”, ma soprattutto donando affettività.
Il Cavaliere è colui che è nemico della burocrazia, anzi, questa è proprio uno degli “orchi” che egli combatte: la burocrazia toglie il senso alle relazioni umane ed è il principale nemico dell’affettività.
Il Cavaliere, quando è necessario, sa anche infrangere le regole, perché queste rappresentano un rapporto di potere di uomini su altri uomini, creano trappole e prigioni, non fanno crescere e non responsabilizzano, ma fossilizzano e non portano nessun cambiamento.
La burocrazia diventa una forma mentis che incastra le persone dietro a schemi assurdi e ripetitivi, che danneggiano il rapporto con gli altri. Chi non ha affettività subisce una severa alienazione mentale, diventa egocentrico e narcisista, pensa solo alla propria interiorità. Il narcisismo secondario, ad esempio, è una forma di egoismo che è presente nelle persone che sono volte solo all’affermazione del proprio io, alla autocontemplazione di sé. Tali persone sono capaci di gestire la loro interiorità perché questa diventa un io cristallizzato, senza possibilità di uscita, dove tutto affoga risucchiato da un vortice tritatutto.
Le persone hanno capacità di realizzazione solo quando sono aperte e si concedono al rapporto con gli altri, chi vive il proprio egoismo è una persona che ha all’interno una mostruosa solitudine.
Riassumendo:
Ø NARCISISMO + AUTOREFERENZIALITA’ = PRODUZIONE DI BUROCRAZIA
Ø BUROCRAZIA = ALL’INTERNO DI ESSA TROVIAMO L’INNESCO DI QUELLO CHE E’ IL MALE ODIERNO
Ø L’UOMO HA BISOGNO COSTANTE DI SIGNIFICATO, MENTRE LA BUROCRAZIA SOTTRAE SIGNIFICATO
Il primo compito di un Cavaliere e smascherare gli orchi che agiscono nell’ombra e dentro di lui in primis, successivamente può aiutare il cliente che a lui si rivolge a liberarsi dei suoi. Il counseling produce delle dinamiche di cambiamento. Poiché il malessere dipende dagli errori che si compiono, il counselor è colui che ci mette di fronte agli errori compiuti, in modo da farci riconoscere i nostri orchi, chi sono i nostri nemici e da quale parte arrivano le frecce che ci fanno star male.
Bisogna sempre ricordare che se qualcuno sta male, c’è qualcuno che lo fa stare male.
Il counselor deve riuscire ad essere indipendente e contare sulle cose che sanno fare le sue mani, sui pensieri che la sua mente può produrre, sulle parole che la sua bocca sa dire. Le persone hanno bisogno di qualcuno che sappia sostenere, motivare, incoraggiare oppure anche qualcuno con cui trovare insieme la strada da percorrere.
Il counselor non dirà più di stare facendo una “seduta” con il proprio cliente, bensì parlerà di LABORATORIO, così verrà a cadere l’autoritarismo della seduta e tutto prenderà la familiarità di un colloquio. Questo potrà essere individuale o di gruppo, l’importante è che le persone lavorino insieme in modo semplice e collaborativo.
E’ anche in questi aspetti che il counseling si distingue dalla psicoterapia: alla rigidità ed alla freddezza della burocrazia di una seduta, si sostituisce l’affettività e la collaboratività di un laboratorio.
I laboratori possono essenzialmente dividersi in tre tipi:
Il laboratorio narrativo (autobiografia, discussione sulle autobiografie, racconto, narrazione ecc.) è un laboratorio dal carattere romantico, è un luogo dove le persone si incontrano e si raccontano le proprie esperienze, entrando in contatto con se stesse. I vissuti vengono condivisi, si assimilano e si comprendono i vissuti degli altri e questo processo è utile per capire i propri vissuti, ma anche per aumentare il proprio bagaglio di umanità e di sensibilità.
CAPIRE CAPIRSI CAPIRE GLI ALTRI
L’approccio narrativo è in genere quello con cui si cominciano i colloqui, la narrazione dà la comprensione empatica del vissuto altrui e dà la possibilità all’altro di esprimersi senza essere giudicato.
Il laboratorio dinamico comprende attività a tecniche volte a modificare lo stato psicodinamico dell’altro e comprende il contatto corporeo, il massaggio shiatzu, la psicodinamicità, lo psicodramma ecc. In questo tipo di counseling è l’energia che fluisce e che produce il cambiamento. Viene tolta energia dove ce n’è in eccesso e viene invece aggiunta dove ce n’è difetto. Le dinamiche di conflitto, ad esempio, sono pressioni che creiamo con le nostre energie sulle persone che incontriamo.
Il laboratorio simbolico è invece appropriato quando ci sono casi in cui le persone arrivano al colloquio senza conoscere i loro reali bisogni o non sanno neppure di avere dei bisogni, magari vengono accompagnate da qualcuno. Servono in questo caso tecniche raffinate per destrutturate tali personalità che sono chiuse e non disponibili, in modo da poter entrare in contatto con le loro anime.
Si comunica molto attraverso intese simboliche (una stretta di mano, un linguaggio particolare ecc.), a volte i simboli avvicinano quando i linguaggi diversi non permettono di comunicare. Lavorare con i simboli significa mettere o togliere ancoraggi. Il simbolo deve avere la stessa dimensione di un pretesto.
Luana Viciani
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