<Guarda i video su Prepos>
I gruppi di incontro di Prevenire è Possibile 1988
Primo Convegno Nazionale di Prevenire è Possibile 1993
I Cavalieri di San Valentino 1995
I cavalieri a "Domenica in" 1996
Testimonianze di liberazione 1998
Slide counseling in diabetologia 2007
L'"umanità del counselor" Video convegno Tolentino 2010
La saggezza di prevedere e il coraggio di prevenire Convegno San Giovanni Valdarno 2011
Video su "La consapevolezza" di Vincenzo Masini 2012
Video clip sul convegno: L'irradiazione affettiva 2013
Presentazione Relazioni evolute Catanzaro: gli archetipi 2015
Video Presentazione su Le Relazioni Depressive 2015
Video della Relazione di Vincenzo Masini al Convegno "Per evolvere la fraternità"
Video del Convegno "L'evoluzione della relazione materna"
"Prevenire
è Possibile" è un progetto che nasce a Terni nel 1993 e che si
sviluppa in tutte le regioni italiane ed in alcuni paesi europei
nell'arco di 20 anni costituendosi in diverse associazioni, scuole
di formazione, progetti ed interventi.
Oggi,
mediante l'acronimo PREPOS, e' diventato un marchio che
contraddistingue un modo di esercitare l'attività di aiuto, di
miiglioramento, di prevenzione, di svuluppo della consapevolezza e
della affettività.
Questo
sito è una sorta di archivio da cui sono estraibili gratuitamente
idee, progetti, contenuti teorici, strumenti di lavoro, consigli che
preghiamo di utilizzare accompagnati dal marchio PREPOS.
I
materiali originali costruiti negli anni sono il risultato delle
attività di studio, ricerca, promozione, sensibilizzazione e
intervento svolti dai membri dello staff di PREPOS.
Pur
essendo gelosi dei nostri materiali, essi sono open source,
consultabili e scaricabili da chiunque sia interessato allo sviluppo
delle potenzialità applicative del nostro metodo di lavoro, previa
richiesta di autorizzazione da inoltrare a
prepos@prepos.it. Abbiamo operato tale
scelta per estendere le collaborazioni con operatori, counselor,
educatori, psicoterapeuti, formatori, insegnanti, imprenditori e con
quanti intendono la loro professionalità come esercizio di un’arte
affettiva di relazione con l’umanità dell’altro.
Le aree sviluppate e costruite da PREPOS sono:
- artigianato educativo
- personalità collettive
- tipologie relazionali
- medicina narrativa
- counseling relazionale
- semeiotica del counseling relazionale
- personologia e filosofia relazionistica
- idealtipi di religiosità
L’artigianato educativo, nasce e si diffonde dal 1993 e in pochissimi anni si diffonde su tutto il territorio italiano, rispondendo ai bisogni presenti di comprensione del disagio nella persona. Gli strumenti dell’artigianato educativo consentono il riconoscimento del disagio anche prima della sua effettiva manifestazione, permettendo una efficace prevenzione tramite il potenziamento delle risorse nascoste degli avari, ruminanti, deliranti, sballoni, apatici, invisibili, adesivi. La formulazione in linguaggio comune di questi idealtipi sociologici non è né diagnostica né etichettante e si rintraccia nella storia della filosofia e della letteratura a partire dai sette vizi capitali che Aristotele definiva "gli abiti del male" e che sono stati descritti nella Divina Commedia dell'Alighieri.
Il modello delle personalità collettive, rivoluzionario per la semplicità applicativa a fronte dell’elevata complessità teorica, risponde ai bisogni di comprensione di tutte le forme gruppali societarie: famiglie, classi scolastiche, aziende, enti, associazioni, ecc… Consente di analizzare ed intervenire per prevenire e minimizzare le problematiche nei gruppi rigidi, conflittuali, dissolventi, inconcludenti, anomici, falliti, invischiati.
Le tipologie relazionali, consentono di riconoscere ed intervenire nella relazione interna alla persona, intorno alla persona e nel suo mondo. Così è possibile trasformare una relazione di equivoco in riconoscimento, l’insofferenza in disponibilità, la delusione in complementarità, il logoramento in incontro, l’evitamento in dialogicità, il fastidio in integrazione e l’incomprensione in mediazione.
La medicina narrativa, è la metodologia che consente l’incontro con il vissuto di malattia del paziente e la sua rielaborazione attraverso la capacità del medico di costruire con lui la migliore comunicazione possibile. I medici formati alle connessioni tra forme mentali, modelli comunicativi e azioni comunicative, scoprono l’efficacia di modelli di comunicazione interattiva, narrativa e simbolica che attivano processi dinamici, di empatia emozionale o di empatia cognitiva, che consentono spostamenti di responsabilizzazione, incoraggiamento, informazione, coinvolgimento, tranquillizzazione, sostegno o gratificazione del paziente.
Il counseling relazionale, consente al counselor di operare una educazione, o rieducazione, all’umanità nel rapporto che il cliente ha con se stesso, con gli altri e con il counselor stesso. Il counselor è lo strumento umano per favorire lo sviluppo dell’umanità del cliente. Il counselor opera mediante relazioni di affinità sociosolidale con il cliente; egli diventa ciò di cui il cliente ha bisogno al fine di sviluppare quelle dimensioni dell’umano ancora ignote, o critiche, per il cliente. Sulla base del suo stile di lavoro, della teoria di riferimento e della attività sociale il counseling relazionale non è una attività psicologica. Il counseling relazionale sancisce l’esistenza del rapporto di aiuto interpersonale più paritario possibile, determina l’esistenza di un atteggiamento affettivo verso l’altro, tende all’ampliamento della coscienza del cliente.
La semeiotica del counseling relazionale, è un modello correlazionale che semplifica, connettendo i principali contributi di fisiognomica, posturologia, prossemica e grafologia, la comprensione del corpo e delle sue espressioni. Propone le tecniche di valutazione e di analisi della personalità tramite un’interpretazione organica del volto (emisfero destro e sinistro e viso conico, rotondeggiante, quadrangolare, triangolare), della costituzione, della postura (il capestro, il piedistallo, la gobba, l’appeso, il giogo, il sinuoso, la mollica), del posizionamento nello spazio, del movimento rispetto agli altri, della lettura del segno grafico e della gestualità.
La personologia è la dottrina che accentra nel concetto di persona il significato della realtà. Essa contrasta le negazioni materialistiche e la disposizione del pensiero a ipostatizzare se stesso come un assoluto, privo della persona che pensa tale pensiero. Secondo la personologia, l’Essere Umano esiste in funzione del percorso coscienziale che attua nel diventare persona. Il concetto di umano precede il concetto di persona, così come il concetto di umanità precede il concetto di personalità. L’essere umano diventa persona nel suo sviluppo e non a tutti gli esseri umani è dato, per motivi genetici, economici, relazionali, sociali e politici di poter sviluppare a pieno la loro struttura personologica.
Le applicazioni della personologia toccano i campi etico, estetico, sociale, educativo, relazionale.
Il metodo degli idealtipi di religiosità individua sette modi di concepire la religione: il ritualista, il militante, il ricercatore, l’emozionale, il convenzionale, l’intimista, il devoto. La relazione che si costruisce tra ciascun modello e l’altro consente di comprendere come, i conflitti religiosi siano determinati dalle relazioni di opposizione. Esse si strutturano trasversalmente tra il modo di concepire la propria religione tipico di un idealtipo religioso con quello tipico di un altro idealitipo in opposizione con il primo. Ad esempio tra il ritualista di una religione e il ricercatore di un’altra, tra il militante di una e l’emozionale dell’altra, tra il convenzionale e il devoto, l’intimista e il ritualista, il devoto e il militante, il ricercatore e il convenzionale, l’emozionale e l’intimista. Le opposizioni relazionali interreligiose, possono evolvere mediante rassicurazione, l’incoraggiamento, l’illuminazione, il coinvolgimento emotivo, la tranquillizzazione, il sostegno e la conferma gratificante.