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 ATTIVITA' FORMATIVE

I diversi livelli su cui si articola la formazione sono modellabili a partire da qualunque punto (non è necessaria la propedeuticità).

E' efficace prendere le mosse dalle esigenze del cliente, muovere cioè dai contesti applicativi e sviluppare il lavoro a seconda dell'interesse e della rispondenza dei partecipanti. La tabella successiva indica la griglia dei temi che possono essere scelti

TEMI

  1. L’artigianato educativo
  • Disagio e di bisogno educativo
  • Itinerari educativi
  • Descrizione delle tipologie
  • Il questionario di artigianato educativo
  • La teoria dell'empatia
  • La distribuzione delle personalità
  • Gli affini
  • Gli opposti
  • I simili
  • La conciliazione
  • La conduzione dei gruppi
  • Le 10 regole base
  • L'organizzazione,
  • I climi sociali
  • Gruppo di animazione e di formazione
  • Le reti gruppali e intergruppali
  • Le personalità collettive di gruppo
  • Gruppo confliggente e coalizioni
  • Gruppo affiliativo e reti affettive
  • Gruppo fusionale e reti estemporanee
  • Gruppo di differenziazione e reti politiche
  • Gruppo centrato sul controllo e reti difensive
  • IL QUESTIONARIO DI PERSONALITA' COLLETTIVA
  • APPLICAZIONI ® Personalità di classe scolastica
  • APPLICAZIONI ® Tipologie famigliari
  • APPLICAZIONI ® Tipologie di Aziende
  • APPLICAZIONI ® Modelli di comunità e casa famiglia
  • Modelli di intervento nelle diverse aree
  • Modelli di ricerca - intervento

 

 

Nelle pagine seguenti vengono indicati i percorsi di formazione più utilizzati (dal primo al quarto livello).

         PRIMO LIVELLO " Artigiani dell'educazione"

Organizzato mediante lezioni e gruppo di incontro - 36 ore

CONTENUTI

L’individuazione dei bisogni educativi del singolo soggetto è solitamente affidata alla intuizione dell’educatore che predispone un piano educativo sulla base delle attività che possono essere proposte sia sul piano della prevenzione primaria che secondaria.

Il metodo di lavoro di Prevenire è Possibile propone il lavoro mirato ai bisogni del soggetto cercando di individuare:

  1. Il tipo di disagio e di bisogno educativo del singolo (povertà affettiva, mancanza di autostima, mancanza di motivazione, mancanza di responsabilità, mancanza del senso dei limiti, eccesso di reattività e di aggressività, eccesso di controllo per predisporre itinerari educativi capaci di trasmettere i valori necessari al superamento del disagio per armonizzare la personalità.
  2. Le 10 regole base per la conduzione del gruppo di incontro. L'esperienza del gruppo come laboratorio per la formazione e l'intervento educativo sulla persona
  3. Itinerari educativi. L'esperienza del gruppo consente la spiegazione dei percorsi educativi e la loro applicazione anche nelle attività ricreative, ludiche, sportive e di animazione. Il risultato da raggiungere è quello di indirizzare verso le diverse attività a seconda degli obiettivi. (Ad es. Il soggetto deve imparare a divertirsi ed ad avere maggiore capacità comunicativa o invece deve imparare a concentrarsi? Meglio l’attività teatrale o la fotografia? Meglio uno sport di squadra o una competizione individuale?).
  4. La descrizione delle tipologie del disagio, nel linguaggio non etichettante e non diagnostico di Prevenire è Possibile (ansiosi, ruminanti, deliranti, sballoni, apatici, invisibili e adesivi) offrono quadri di interpretazione del disagio verificabili attraverso il Questionario di Artigianato Educativo e successivi modelli di percorso educativo.
  5. Il questionario di artigianato educativo ha lo scopo di fornire strumenti per la comprensione e di interpretazione del modo di essere dei soggetti. Si presenta cioè come una pista attraverso la quale attuare una migliore conoscenza di sé e delle proprie capacità relazionali. Il questionario viene interpretato collettivamente per apprenderne l'utilizzo.

 

SECONDO LIVELLO "La distribuzione delle personalità nel gruppo"

Organizzato mediante lezioni e gruppo di incontro - 36 ore

CONTENUTI

A seguito dell'individuazione delle tipologie personali verranno offerti strumenti per comprendere le dinamiche relazionali in gruppo e le sequenze di interazione attraverso lo studio di:

  1. La teoria dell'empatia. La teoria dell'empatia nell'ottica proposta da Edith Stein e la descrizione delle tipologie di relazione presenti nella nostra vita quotidiana. Sperimentazione dell'interpretazione del vissuto altrui secondo le modalità dell'empatia.
  2. Le relazioni con gli affini elettivamente. Nell'incontro con altre persone ciascuno percepisce quanto l'altro può rappresentare per lui e come, attraverso la relazione, sia possibile acquisire modalità di vita, valori ed atteggiamenti su cui ciascuno è carente. L'incontro tra le diversità diventa così scoperta ed attuazione delle personali affinità ed occasione di crescita
  3. Le relazioni con gli opposti. Le difficoltà relazionali insorgono quando si attua una relazione con modelli di vita e di valori che sentiamo opposti ai nostri. Si tratta di soggetti che ci bloccano, o ci manipolano, o ci opprimono o ci avvolgono o sono troppo apatici per le nostre disposizioni attuali. Spesso rivediamo in loro caratteristiche che ci ricordano altri momenti della nostra vita o persone che ci hanno ferito. La relazione con gli opposti è problematica e può diventare possibile solo attraverso la comprensione del loro punto di vista sulla realtà. Spesso la relazione tra opposti, ove non cresca la comprensione reciproca, diventa confliggente e si blocca.
  4. Le relazioni con i simili. Si tratta di coloro che sono simili a noi e con i quali entriamo immediatamente in risonanza. Sovente però rinforzano i nostri copioni e ci impediscono di crescere.
  5. Le possibilità di conciliazione tra tipi. Per conciliazione si intende la costruzione di una base relazionale comune. Al contrario della riconciliazione che è invece un esercizio di disposizione relazionale molto più complesso perché deve essere attuata nel caso dell'innesco del conflitto. Il ruolo del paciere e il ruolo del mediatore

 

TERZO LIVELLO "La conduzione dei gruppi"

Organizzato mediante lezioni e gruppo di incontro - 52 ore

CONTENUTI

Il gruppo di incontro è una unità di relazione in cui i partecipanti imparano a relazionarsi l'un l'altro sulla base dei vissuti empatizzati su cui esercitare confronto circa le personalità incentrate su una o più emozioni di base (rabbia, vergogna, apatia, superbia, avarizia difensiva, slancio affettivo superficiale, tensione all'ingordigia affettiva). Ad esse vengono contrapposte le vie per l'acquisizione educative delle virtù interiori e relazionali indispensabili per il superamento di tali fissità dei copioni personali e cioè, rispettivamente: la calma e la pace interiore, l'autostima, la motivazione, l'umiltà, la generosità e la tolleranza, la coerenza, la capacità di accontentarsi.

  1. Il ciclo di vita del gruppo di incontro e le sue dinamiche evolutive.
  2. L'accensione e l'organizzazione, la gestione e la conduzione di un gruppo di incontro. La capacità di lettura dei copioni.
  3. L'interpretazione dei climi sociali e delle personalità collettive di gruppo
  4. Elementi di teoria dei gruppi utili a distinguere le tipologie di gruppo di animazione, gruppo di formazione e gruppo di incontro e le diverse dinamiche presenti oltreché le divergenti finalità di questi orientamenti di gruppo.
  5. Le 10 regole di conduzione del gruppo di formazione e del gruppo di lavoro e la scelta delle metodologie a seconda dei contesti.

 

QUARTO LIVELLO " Le personalità collettive di gruppo"

Organizzato mediante lezioni e gruppo di incontro - 52 ore

CONTENUTI

Le personalità collettive di gruppo

  1. Ciclo di vita dei gruppi e personalità collettive. La durata dei gruppi e le forme da essi assunte a seconda dei membri e delle relazioni tra di loro.

  2. Le reti gruppali ed intergruppali: modelli di rete famigliare, amicale, di vicinato, di scuola e di lavoro, di servizio

  3. Reti di relazione e indicatori di personalità collettive

  4. Gruppo confliggente e reti di coalizione. Contesti di formazione della confliggenza, personalità elettive alla confliggenza, interessi contrapposti, sovrapposizione di interessi, interessi collettivi, visibilità sociale degli interessi. Superamento dei conflitti nello scopo comune. Possibilità di esistenza del gruppo e scelte di dissoluzione.

  5. Gruppo affiliativo e reti affettive. Adesione a situazioni stabili di riempimento emozionale, convivenze, carenze affettive e affiliazione.

  6. Gruppo fusionale e reti estemporeanee. Incorporazione per la sperimentazione di emozioni forti, piacere ed angoscia nella relazione. Seduzione e manipolazione, condizionamento sociale, condiscendenza e conformismo

  7. Gruppo di differenziazione e reti politiche. Relazioni che si esprimono mediante affermazione della identità individuale, mediazione, controllo sulle comunicazioni, coalizioni interpersonali, istigazione e imbroglio.

  8. Gruppi centrati sul controllo e reti difensive. Istituzione e normatività. Rigidità e resistenza al cambiamento, formalizzazione delle relazioni, diritto e contratto

  9. Gruppi dissolventi e reti invisibili. Il non gruppo, i gruppi marginali, la mancanza di integrazione

 

MODULO TRASVERSALE "Gli strumenti applicativi nei diversi contesti (scuola, associazione, famiglia e comunità)"

(I CONTENUTI DI QUESTO MODULO SARANNO SVOLTI ALL'INTERNO DEGLI ALTRI QUATTRO A SECONDA DELLE PREFERENZE DEI CORSISTI)

  1. L'interpretazione delle personalità collettive di classe e individuazione dell'intervento educativo idoneo sullo specifico clima relazionale della classe e consulenza ai consigli di classe sulla tipologia della classe (la classe fallita, la classe confliggente, la classe amorfa, la classe costruttiva). Consulenza ai consigli che intendano avvalersi al loro interno delle modalità di discussione del gruppo di incontro. Strumenti di " cooperative learning " per migliorare l'apprendimento collettivo della classe, orientamento gestito nel gruppo di incontro, progetti di accoglienza per gli studenti del primo anno (introdotta nell'ordinamento scolastico da Prevenire è possibile) e modelli di relazioni incrociate interistituto per la gestione della continuità
  2. Modelli di scuola genitori articolate mediante gruppi di incontro o gruppi di formazione interattiva. Analisi delle tipologie famigliari (la famiglia effusiva, la famiglia difensiva, la famiglia comunicativa, la famiglia iperprotettiva, la famiglia affettiva, la famiglia oppressiva) e modelli di intervento sulle diverse tipologie. La conciliazione e le tipologie famigliari. Lo sviluppo delle relazioni simboliche di maternità e di paternità
  3. Modelli di interpretazione delle tipologie di personalità collettiva all'interno del Terzo Settore (associazionismo, volontariato non registrato, self help, volontariato nei servizi, volontariato registrato, cooperazione) e dinamiche relazionali interne e di rete esterne. Cultura del lavoro sociale e formazione organizzativa
  4. Interpretazione dei modelli di comunità e casa famiglia (ctà di accogflienza, educativa, di lavoro, terapeutica, di vita). Eccesso di affiliazione e carenza di affiliazione. Efferverscenza di stato nascente e istituzionalizzazione delle strutture. Modelli di organizzazione e tipologie di bisogni. Ciclo di vita delle esperienze.
  5. Modelli di strutture reticolari nei servizi: Funzioni di acquisizione, mantenimento, conservazione, specializzazione adattamento, espressione e relazione
  6. Modelli di strutture reticolari nelle aziende, personalità collettive e target di mercato: RAMPANTE, progressisti (6% della popolazione) si manifestano con una miscela di personalità tendenti all’incorporazione e al conflitto, e gli Achievers (9% della popolazione) possono essere compresi nella personalità confliggente che ha sublimato nel lavoro e nella riuscita sociale. CONSERVATRICE, i Conservatori (13% della popolazione) vivono di ostentazione e di affermazione del personale potere. TRADIZIONALISTA, i Puritani (12% della popolazione) ripudiano gli aspetti frivoli della vita, i Cipputi (5% della popolazione) vivono una condizione di grande insoddisfazione per la mancanza di successo. STATICA, gli Arcaici (11% della popolazione) troviamo la accettazione delle strutture di diseguaglianza e di gerarchia nella società, gli Integrati (12%) della popolazione accettano sia la loro condizione sociale sia la cultura dominante negli aspetti positivi e negativi. EFFERVESCENTE, gli Affluenti (12,5% della popolazione) vogliono star bene. Sono interessati al loro aspetto, alla moda ed agli aspetti meno impegnati del vivere sociale. INNOVATIVA, gli Autodiretti prendono le distanze dall’innamoramento ingenuo per le mode, pur scegliendo con cura i consumi, gli Ecologisti (10% della popolazione), pur distribuiti in diverse personalità e target, si ritrovano in contatto con tali modelli di impresa.

 

 

 

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