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Consigli di un orientatore per giovani disorientati 

 

La mia generazione è stata quella di Guerre Stellari..  ognuno di noi sognava di volare nello spazio fico come Jan Solo, puro come Luke Skywalker o forte (anche se un po’ scemo!) come Ciube…  e tutti speravamo di trovare nel nostro cammino Obi Wan. Il fatto è che quelli prima di noi (i nostri padri e le nostre madri, con i loro cow-boy e le loro damigelle) ci avevano stancato davvero..  il senso stava nel futuro, nella lotta pura tra il bene ed il male (e via con Goldrake, Mazinga annessi e connessi), nella speranza che qualcuno ci chiarisse e ci dicesse qual è il confine tra giusto e sbagliato. Ma su questo tornerò dopo..

Se penso invece alla generazione vostra vedo il Signore degli Anelli, in cui la lotta tra il bene ed il male sta nelle scelte dentro di noi, nel senso di questa responsabilità individuale che nessuno ci ha voluto spiegare ed insegnare e nella difficoltà di affrontare la vita ed il mondo reale che fa un po’ paura.. ma ad essere sinceri e schietti anche un po’ schifo!

Con la differenza che la vostra battaglia è un mondo di fantasia verosimile in un passato indefinibile. Comunque fuori da questo mondo. In cui forse non volete stare e non trovate uno spazio stretti tra le mamme iper-affettuose che poi soffocano e padri sempre critici anche se buoni e che non si fanno mai raggiungere né affrontare. E allora mi chiedo dove potrete stare? Ovvio..   nella terra di mezzo! Tra gli umili Hobbits, che con una festa ed una bella sbronza risolvono tutto!

Dove si sta così così.. però. Perché il giardino è un po’ stretto.

E allora giù di canne (quando non di coca, trip, mescalina e simili!) giaggioli, cibanga, pollini, nero, velieri & carciofi (così magari qualche prof. impara a parlare con voi senza farsi prendere in giro..  me ne ricordo uno a cui gli studenti chiedevano se volesse il cioccolato e lui rispondeva che faceva ingrassare!) super tennent’s per uomini e sensazioni forti (tipo il denim..  per l’uomo che non deve chiedere mai!)..   intanto sesso niente oppure troppo e come se fosse il supermercato. Mi dà tre etti e mezzo di… 

I nostri genitori forse invece crescevano all’ombra dei Magnifici sette e di sette spose per sette fratelli, ma è tutto un altro mondo, li i buoni se serviva facevano i cattivi. A vederli adesso ti danno quasi un senso di giustizia. Semplice. O forse dei sette nani.. e della bella addormentata.. ma vedi, non puoi prenderli d’esempio..  perché tutti pensano ai film porno con Biancaneve sotto i nani..  e via la poesia.. 

Mi ricordo i miei anni del liceo. Sono stati anni strani e difficili, con parole mistiche potrei definirli oscuri..  In me si consumava la battaglia tra Jedi e Sith,  combattevo con me stesso tra il potere dell’anello e la libertà di distruggerlo.

Da un lato stavo imparando che in me, come in ognuno di noi (ma questo l’ho capito più tardi), c’è un’anello che può darci il potere..  una capacità, qualcosa che sappiamo fare bene e che ci viene naturale fare che ci permette di avere successo, forza e di ottenere magari anche privilegi. Così mi vidi eleggere rappresentante di istituto, con un sacco di voti. Mi accorsi che sapevo parlare in pubblico (anche se mi sentivo timido), che sapevo conquistare le persone ed ottenere da loro fiducia e affetto, che sapevo sedurle e fare una buona impressione. Così cominciai a passare dal fare a dire..  e mi accorsi che avrei potuto fare carriera in qualche partito. Contento di scoprire che valevo qualcosa (per il resto infatti non è che girasse molto bene!  Soprattutto a scuola!).

Dall’altro sapevo che mi stavo accontentando delle briciole..  sostanzialmente di prendere qualcosa dalla vita, di ottenere del potere, rinunciando a dare il mio meglio..  rinunciando un po’ per volta al mio senso di giustizia che veniva spento e comprato dal bisogno di essere ed apparire sempre simpatico, cordiale, vincente.

Così mettevo mio la mia forza, la mia determinazione ed il coraggio che mi avevano sempre contraddistinto. Stavo perdendo “potenza”  e libertà per avere sempre più “potere”. Ma dal potere, che lo stabilizzarsi delle nostre debolezze, che sono però in grado di consegnarci risultati, non nascono mai buone cose. Difatti non ero contento, non ero mai soddisfatto e cominciavano ad andarmi storte anche quelle cose che fino a quel momento giravano bene (ad esempio trovavo sempre meno “buoni amici” o ragazze davvero in gamba con cui stare). Anche se, mediante questo processo, riuscii a non essere mai bocciato anche se non facevo nulla. Già..  in effetti a scuola ormai chi non è un po’ furbo o molto “scafato” se non studia davvero tanto la paga molto cara. Si fa decisamente meno fatica a capire come funziona il gioco, bluffare e cogliere al volo le mani buoni. Magari imparando poco, ma beccandosi gli otto… 

Del resto non è neanche fino in fondo colpa degli insegnanti..  ai loro tempi la scuola era ben diversa…  e del resto, tranne qualcuno di loro, molti sono sempre restati dentro la scuola e non hanno visto il mondo che cambiava, se non dai tiggì.

In sostanza stavo lì..  mentre che scivolavo semi-allegro (mai fino in fondo) su me stesso e rifiutavo poco a poco di lottare e vincere davvero..

Ma dove sta il confine? Quand’è che diventi un Jedi e quando un Sith? In che punto dell’anima sta la differenza tra smigle e gollum? E frodo?

Io ho imparato che sta a noi scegliere che fine far fare ai nostri pregi e ai nostri difetti. Perché dagli uni possiamo acquisire potenza per dare, costruire e creare, dagli altri possiamo invece ottenere ricchezze, potere, cose e risultati. Ma non costruiremo nulla di importante che ci darà pienezza e sazietà.

Poi ho capito che spesso i nostri difetti ci appaiono come pregi..  e solo noi possiamo sapere se è vero (troveremo sempre qualcuno disposto a farci i complimenti, anche per comodità). E come si fa? Guardandoci dentro e chiedendoci se stiamo faticando e se andiamo in discesa. Eh già..  la fatica fa la differenza..  Come dice Yoda, il cammino della forza è lento è faticoso, quello del lato oscuro invece è veloce e facile..  basta cedere alla rabbia opure ad un'altra emozione, ma poi distrugge e toglie la vita anche a noi stessi (come ai poveri Anakin, Borumir e Bernardo – l’inespressivo Bronson ne i Magnifici 7).

Per chi invece di voi pensa che tutto questo non abbia senso voglio dire che in realtà delle cose si possono fare, si possono vincere delle battaglie (e ve lo dico perché ho imparato a vincerle, e primo avevo paura come voi!) e creare grandi cose. Ma dobbiamo sapere come si fa.

Pertanto dopo aver capito come si fa a sapere se andiamo verso il bene o verso il male, ho voglia di dirvi il primo passo da fare.

 

Chi sei?

Senza troppe chiacchiere inutili sul perché sapere chi siete, vi invito invece a pensare in chi vi riconoscete (non chi vi piacerebbe essere!), scegliendo tra questi personaggi in cerca di autore:

 

Frodo = Responsabilità = Paura

Aragorn = Generosità = Piacere

Borumir = Giustizia = Rabbia

Sam = Fedeltà = Attaccamento

Gandalf = Libertà = Distacco

Legolas = Pace = Quiete

Gimly = Umiltà = Vergogna

 

 

Consigli pratici per giovani disorientati…

 

Prima di cominciare con questa leggera ricetta della felicità acquistabile al piccolo prezzo di una riflessione e del solito opuscolo ministeriale e minestrinale in distribuzione gratuita ci tengo ad avvertire i miei  10 lettori riguardo a ciò cui vanno incontro. In primis, nessuno di voi è ammalato di S.D.A.A (Sindrome da Disorientamento Adolescenziale Acuto) e nessuno di voi a la benché minima voglia di stare ad ascoltare l’ennesima filippica “buonista” ed ottimista sul senso della vostra esistenza e su quello che noi chiamiamo “avere un progetto di vita”. In secondo luogo so molto bene che probabilmente entro breve tempo ci sarà qualcuno che comincerà a vendere “progetti di vita” in franchising dentro qualche centro commerciale a prezzi stracciati tanto da rendere ancora meno utile questo libello. In sostanza, probabilmente state facendo una fatica inutile a leggere qualcosa che qualcun altro vi potrà riscaldare precotta entro breve tempo. Oppure state facendo per un non ben identificato motivo (forse l’unico è qualche forma depressiva auto-aggressiva) questo sforzo sovrumano per leggere qualcosa che, in forme anche differenti magari, avete gia sentito in ordine sparso da: 1) la mamma nelle prediche pomeridiane mentre stira o fa le pulizie guardando qualche orrido programma che però ogni tanto guardate anche voi, sempre meglio che ri-ri-leggere il capitolo dell’innominato! 2) la mamma (se lavora) il sabato pomeriggio mentre state uscendo alle 15,20 di casa in corsa con lo spazzolino da denti in bocca (potrei anche baciare qualcuno!), il cellulare in mano x rispondere al “Ciucca” o alla “Samy” che vi chiede qualcosa che potrebbe tranquillamente chiedervi quando vi incontrerete fra circa 15 minuti, ma questo vorrebbe dire non stare in ansia; 3) il babbo al rientro dal lavoro che non si capisce perché, visto che è già stanco di suo e che dichiara di non apprezzare il farvi certi discorsi ma sennò la mamma si preoccupa, vi pianta la solita paternale preserale, tanto per aperitivo; 4) le zie nei giorni di festa che, senza figli, a chi possono fare certi discorsi? 5) lo zio che si preoccupa per voi e vi racconta tutti gli anni di quando lui..  però ha capito che..; 6) i professori di centro destra con fare sdegnato ai colloqui ai vostri genitori che poi ne parlano a voi; 7) i professori di sinistra che invece a volte rinunciano a spiegare o ad interrogare per dirvi che è importante farsi un progetto di vita ecc, vabè, almeno non mi interroga sulle ossidoriduzioni..; 8) il prete della parrocchia; 9) il vicino di casa ammiccante in ascensore, del resto lui la sa lunga..; 10) le maestre delle elementari; 11) Fede, Liguori, Bonolis, Baudo e pure (colmo dei colmi) nell’ultima intervista l’ultima velina soft-porno che mentre lavora fa l’università (vorrei vedere il libretto degli esami!) perché in realtà lei questo lavoro lo vive con leggerezza ma vuole fare la maestra oppure l’avvocato; 12) i presidi a random, nei momenti liberi e nelle presentazioni ufficiali; 13) almeno dieci tra i miei colleghi.. sob!; 14) Antonello Venditti, Biagio Antonacci o i più freschi Cremonini e Dirisio nel loro ultimo pezzo..  Ci vuole calma e sangue freddo in questo mondo di ladri in cui nessuno dice la verità, bisogna dire la verità…

Al di là di tutto questo, se comunque siete ancora qui a leggere vuol dire che ancora qualcosa vi sfugge (oppure vostro fratello con i suoi amici si è impossessato da giorni della play-station e la nonna è catatonica di fronte a Forum). Bene, mentre il muletto scarica  “in alto mare” di Gabry Ponte, possiamo restare in stand-by a riflettere su qualcosa. Con quel tipo di libertà e autodeterminazione che solamente i libri sanno dare..  del resto se ti scassano, puoi chiuderli e non si infuriano!

Sei arrivato fin qui? Bravo giovane lettore! Ti meriti un pezzetto di discorso serio! Probabilmente stai leggendo questo opuscolo perché in fondo non hai chiare alcune cose, e speri, anche se non lo ammetterai mai, di trovare qualche pezzo di informazione utile per cominciare a star meglio e a essere più soddisfatto di te.

Il primo passo è dunque scordarti di tutto quello che fin’ora ti hanno raccontato sul non rischiare, sull’essere diplomatico,sul non chinare mai la testa, sulla dignità prima di tutto e sul non chiedere aiuti o raccomandazioni, sul fatto che “uno su mille ce la fa”, sul fatto che tutti possono farcela se hanno un sogno, oppure sul fatto tanto vanno avanti solo i più furbi e simili leggi incontrastabile della vita che ti racconta solo chi ha bisogno di assoluti. Con una miopia forte: che la vita non è mai assoluta.

Ok, adesso devi capire cosa vuol dire: rifiuta tutte le regole senza senso ed aprioristiche, le regole si fanno quando ce n’è bisogno e sulla base della realtà, costruisci la tua vita un pezzetto alla volta e come mi disse una volta un carissimo amico “fai sul serio come se tutto dipendesse da ciò che fai senza mai prenderti sul serio fino in fondo, come se niente fosse essenziale”. Forse un po’ complesso certo, rispetto a marmellata o ai led luminosi..  del resto da quando Senna non corre più  è tutto ben più complesso!

 

Ancora resisti? Davvero? Allora è forse il caso di cominciare sul serio a fare due chiacchiere sul progetto di vita. Che, sulla base della regola-non regola appena espressa, devi vedere come una mozzarella con una data di scadenza ancora non scritta. Vale oggi, sicuramente domani, certo anche dopodomani, probabilmente fino alla settimana prossima, con buona probabilità e se è fatto bene ancora per un anno o più, sicuramente subirà modifiche nell’arco dei prossimi 5…

Per costruire dunque un tuo verosimile progetto di vita devi adesso seguire questi piccoli passi, non necessariamente nell’ordine in cui li ho messi:

1) chiediti e capisci chi sei, almeno nei punti essenziali; comincia a farlo chiedendoti a chi assomigli, a chi invece ti piacerebbe assomigliare, cosa ami fare cosa sai far bene (non è detto che coincidano). Raccontati con gli amici o con i genitori senza vergogne e senza paure, anche se gli altri possono non essere d’accordo, oppure non capire, o magari anche squalificarti. Alla fine capirai che lo fanno perché loro non hanno mai avuto il coraggio di capirsi, conoscersi ed essere padroni della loro vita. E comunque il tuo scopo non è farti accettare o apprezzare, ma solo imparare  descriverti e sapere cosa di te gli altri vedono da fuori.

2) scegli un percorso centrato su ciò che senti essere tuo, anche se nessuno è d’accordo; abbi così rispetto di te stesso e del tuo meglio e provaci, in maniera tale che anche se poi tu non riuscissi nell’impresa, non avrai pentimenti né colpe e comunque sarai una persona libera.

3) scegli un percorso tuo, ma che sia realistico e che non ti chiuda troppe strade; ricordati che meno sei specializzato e più carte potrai giocare, la specializzazione verrà dopo. Quando avrà un senso specializzarsi in qualcosa.

4) con coraggio ed intraprendenza, rischia e impara il coraggio di perdere qualcosa; tanto perderai solo ciò che non è davvero utile e necessario, del resto “chi non risica non rosica” e tanti altri modo di dire che adesso sarebbe volgare esprimere sono assolutamente veri.

5) dimentica tutte queste regole e cogline invece il senso e mettiti in cammino (comincia adesso, il resto lo leggerai un’altra volta!).

 

Ma un progetto di vita, prima di essere progetto, deve essere una vita vera. La vita per essere vera deve essere autenticamente libera, il che vuol dire possederla, fino in fondo, giocarla tutta proprio perché non ne possediamo la fine (nominiamo questo mostro che nessuno esplicita mai, come se fosse chissà cosa..  la morte, la fine di una vita, di un percorso, è solo una fase della vita stessa, da vivere come le altre, con semplicità serietà ed ironia).  E cosa vuol dire giocarla tutta? Vuol dire davvero auto-determinarsi, liberi da amici e da nemici e da parenti ingombranti ed inglobanti, possibilmente con affetti vicini a noi.

Oltre a ciò, esistono dei passaggi da apprendere entro i venticinque anni, ovviamente la loro mancanza non causa morte nè atroci sofferenze, ma vite grame e vuote. Tutto sommato uno può anche starci.. ombrellone prenotato al bagno nettuno tutti gli anni, sabato sera pacchetto completo abituale sempre uguale (aperitivo, pizzeria/ristorante, pub, discoteca + eventuali extra tipo canna, bamba o pasticchino, alcolizziamoci e domenica storditi), lavoro ogni giorno ( né mi piace né lo odio.. ), mi diverto medio e godo quando vinco il carrello della spesa all’Ipercoop o quando guardo jack-ass su Mtv.

L’alternativa può essere una vita in cui ami, lotti e vinci delle battaglie anche se alcune le perdi, odi, stai male ma senti anche cosa vuol dire essere fino in fondo felici, godi quando vivi e nessun Bonolis ti riempie la testa con i suoi sproloqui. Vai al lavoro magari stanco, ma contento di lavorare. Vai in vacanza, magari non due volte all’anno ogni anno, ma sempre con gioia e curiosità. Jack-ass ti fa un po’ effetto e scopri le ragazze da copertina o quelle finte-copertina, ovvero le femminine tetta&culo oppure le filosofe eteree e affascinanti (per voi femminucce invece il fichettone palestra-camicia doc- sopracciglia fatte e lampada, oppure il bello e dannato stile guns & roses) sono personaggi finti che sanno davvero di poco e con cui è tutto scena. E che l’amore ed il sesso, vissuti con una persona VERA sono davvero qualcosa di incredibilmente bello ed esaltante.

Bene, i consigli che seguono probabilmente faranno scaturire la seconda soluzione di vita e sulla base di essi, potremmo davvero fare contenta Matrix e costruire un bel progetto di vita.

Impara ad innamorarti e impara l’amore; eh già! Buttati, rischia, fai figuracce e prendi fregature. Ma mettiti in gioco, assapora la vita e le persone che incontri con coraggio e gioia. Intanto qualche stupidaggine e qualche errore nella vita li farai sempre, tanto vale sapere quali! E poi impara a credere nell’innamoramento e nell’amore. Per il secondo poi apprendi che l’amore non è quella patetica forma di corteggiamento che si vede nei film o che molti ti raccontano. E che da solo NON BASTA. Devi assolutamente mettere tutta la tua intelligenza (e non la furbizia) al suo servizio. Poi dovrai difenderlo e averne cura, perché è fragilissimo se non lo si rispetta. Diffida da chi ti dice basta l’amore.

Seleziona gli stimoli esterni; viviamo in un mondo esageratamente stimolante, impara a selezionare gli stimoli a cui vuoi, puoi, è necessario rispondere altrimenti ti assalirà l’ansia o l’angoscia (che son cose ben diverse ma abbastanza fastidiose) e non risucirai a cavare un ragno dal buco.

Non fare tutto di testa tua, non è vero che sei fatto/a cosi e non puoi fare diversamente; la tua autonomia sta proprio nel fatto che sei libero di seguire un consiglio. La tua identità è ben più solida e profonda dell’insieme dei tuoi comportamenti. Ciò vuol dire che sei te stesso anche se a volte ti comporti diversamente da come ti comporteresti. Chi ti dice il contrario mente, non cambia non perché non può farci nulla, ma perché non VUOL farci nulla. Trai le tue conseguenze.

Impara a giudicare (almeno dentro di te) gli adulti; prenditi la tua rivincita, sono anni che ti giudicano, cominciando dai tuoi genitori (nei pregi e nei difetti).

 

 

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