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   CONVEGNI

 

 

1999: "Lo sviluppo

 

 della paternità e

 

della maternità"

 

6° CONVEGNO NAZIONALE PREVENIRE E’ POSSIBILE

Programma

Venerdi 12 febbraio 1999

h. 17 Riunione organizzativa per l’elaborazione delle schede di discussione

h 20 Cena

Sabato 13 febbraio 1999

h 9,30 Accoglienza partecipanti, saluti e interventi introduttivi alla giornata

" I processi di liberazione della maternità e paternità"

h. 11,30 Formazione di gruppi di incontro che gestiranno la discussione

h. 12,30 pranzo

Riflessioni di Zig Zag " "Maternità e paternitrà"

 

h 14 Distribuzione delle schede di riflessione sul maschile e femminile

h 14,30 Gruppi di discussione divisi per sesso

h. 17 Gruppi misti: il paterno e il materno

h. 19,30 cena

h. 22 Veglia di Meditazione a gruppi su : Identità e valori dei Cavalieri

Domenica 14 febbraio 1999

- Prevenire è Possibile, corsi di primo e di secondo livello

- Il Centro Giovanile di Noto

h 9,30 Interventi sulla maternità e paternità

h 10 Gruppi di discussione sulle caratteristiche della paternità e maternità

h 13 Pranzo

h 15 Stesura del documento sui processi liberativi di paternità e maternità

 

I CAVALIERI DI SAN VALENTINO A PALERMO PER IL 6 CONVEGNO NAZIONALE "PREVENIRE E' POSSIBILE"

Intervista a Vincenzo Masini su LA NAZIONE UMBRIA

Domanda - Dopo le gioiose adunanze di giovani provenienti da tutta Italia nella città di Terni in occasione degli incontri di San Valentino negli ultimi 5 anni, quest'anno I Cavalieri di San Valentino terranno a Palermo il loro convegno annuale, perché?

Risposta - I gruppi di incontro nati a Terni nel 1988 si sono diffusi ed hanno esteso la loro attività proponendo l'artigianato educativo nelle scuole, nelle comunità ed anche nelle famiglie. L'appuntamento di Palermo era stato previsto l'anno passato per dare risalto all'esperienza della nostra casa famiglia per bambini dagli 0 ai tre anni organizzata a Palermo. Ci sembra importante presentare una esperienza originale di servizio; un luogo in cui tutti gli operatori si esprimono non semplicemente sulla base della loro professionalità ma orientandosi ad di essere mamme e papà dei bambini ospitati.

Domanda - Il progetto di Prevenire è Possibile è allora cambiato, non si tratta più di fare attività nelle scuole o nelle comunità ma anche di imparare a fare le mamme e i papà?

Risposta - Mai come adesso tale tema è rilevante. Non si può parlare di famiglia in astratto senza parlare di paternità e di maternità. Senza padre e senza madre la famiglia non riesce ad esistere e la crisi della famiglia è tutta qui. Troppo pochi adulti riescono a diventare madri e padri.

Domanda - Di cosa discuterete dunque a Palermo?

Risposta - Del fatto che non è possibile riuscire ad essere padre se una madre non lo consente e viceversa. E che oggi gli adulti interpretano la loro maternità e paternità non come dono generoso ma come possesso e come manipolazione dei figli ad uso e consumo degli adulti. Madri che generano dipendenze e ricatti affettivi, padri che provocano incertezze ed oppressioni sono comunemente sotto i nostri occhi. Siamo però senza più criteri educativi per capire cosa è vero e cosa è falso, cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ciò produce disorientamento. Di conseguenza sono proprio le persone più autenticamente portatrici di valori e di affetto ad essere messe con le spalle al muro. C'è un agire burocratico e formale anche nelle responsabilità famigliari: chi ama di meno riesce ad avere maggiore potere.

Domanda - Secondo lei dunque, professore, il disagio dei giovani dipende dal fatto di non essere accettati come figli?

Risposta - In qualche modo si perché la confusione educativa è oggi annebbiante anche per le menti più lucide ed i cuori più sensibili. Spesso i figli sono esclusivamente una conferma di se stessi per i genitori che non riescono nemmeno a vedere i figli come persone, con i loro pensieri, sentimenti, libertà e progetti. Padri e madri sono oggi assorbiti nella amarezza di un vissuto quotidiano arido e senza slanci proprio perché cercano di collocare i loro figli dentro un sistema di vita e di valori che non è più convincente per nessuno anche se tutti fanno finta di crederci. Perché un giovane si possa sentire figlio occorre un adulto che sappia sentirsi padre e madre, non tanto perché ha generato figli quanto perché si è accesa in lui la dimensione spirituale e psicologica della paternità e della maternità. Senza queste dimensioni interiori la vita è una via angusta e snervante.

Domanda - Ma cosa rende difficile sentirsi madre e padre oggi?

Risposta - L'inquinamento culturale che ha distrutto il grande ventaglio di sentimenti che possono intercorrere tra persone. Oggi esiste solo l'accattivante seduttività del femminile e l'arrogante presunzione del maschile. La vita può offrire molto ma molto di più: la disponibilità degli uni verso gli altri, la pace e la pazienza, la generosità ed il perdono, la dolcezza e la semplicità.

Questi sentimenti sono sempre negati perché la loro espressione è considerata indizio di debolezza.

Domanda - Cosa si può fare allora?

Risposta - Sostituire l'egocentrismo con l'affettività, convertire il femminile alla onesta disponibilità ed il maschile all'amor cortese. Questo, d'altra parte è il messaggio di San Valentino.

Per questa via si scopre la paternità e la maternità che è nel cuore di ogni adulto che scelga di essere davvero maturo.