Progetto per la Consulta
Progetto assemblea
attuato mediante la costruzione delle assemblee di classe stimolata dalla
formazione di 45/50 alunni per istituto, rappresentanti di classe, da dividere
in 3 gruppi di circa 15 alunni, coinvolgendo nella loro formazione anche un
certo numero di insegnanti; in tali gruppi viene effettuata una ricognizione
sull’andamento delle assemblee di classe e di istituto.
Successivamente i gruppi vengono riuniti per elaborare un progetto per la
gestione dell’assemblea di istituto. Gli incontri servono per prepararsi ai
contenuti democratici ed ai valori connessi con la buona riuscita dell’assemblea
e cioè: incoraggiare alla stima e al rispetto di sé stessi; motivare alla
gestione delle abilità e delle competenze individuali; difendere la
partecipazione democratica; assumere progressiva responsabilità.
La conoscenza dei processi comunicativi in
assemblea serve a migliorare il clima relazionale e la comunicazione; il
rispetto degli altri e delle loro opinioni; il senso di appartenenza al
gruppo; il lavoro di gruppo.
La discussione sulle tecniche della comunicazione da utilizzare
durante le assemblee studentesche serve a comprendere
quando la comunicazione è efficace e quando non
riesce ad esserlo, come si tiene la parola di fronte ad un pubblico
numeroso, come si sviluppa la capacità di emanare emozioni a chi partecipa
costruendo attenzione partecipante, come trattare i demotivatori ecc.
L’obiettivo è la acquisizione di competenze utili alla conduzione
di assemblee di classe o di Istituto, come indire un’assemblea, come preparare
un O.D.G. (temi obiettivi, modalità); come è regolamentata l’assemblea di classe
o di Istituto, come si delibera, cos’è una maggioranza, ecc.
La finalità educativa è l’educazione alla democrazia e alla partecipazione
responsabile, il recupero della cultura e della prassi democratica della
collegialità, la motivazione alla crescita della partecipazione studentesca con
assunzione progressiva di responsabilità da parte dei ragazzi.
Il progetto assemblea si indirizza a 45/50 alunni, rappresentanti di classe, da dividere in 3 gruppi di circa 15 alunni, coinvolgendo nella loro formazione anche un certo numero di insegnanti; in tali gruppi viene effettuata una ricognizione sull’andamento delle assemblee di classe e di istituto.
Successivamente i gruppi vengono riuniti per elaborare un progetto per la
gestione dell’assemblea di istituto. Gli incontri servono per prepararsi ai
contenuti democratici ed ai valori connessi con la buona riuscita dell’assemblea
e cioè: incoraggiare alla stima e al rispetto di sé stessi; motivare alla
gestione delle abilità e delle competenze individuali; difendere la
partecipazione democratica; assumere progressiva responsabilità.
La conoscenza dei processi comunicativi in
assemblea serve a migliorare il clima relazionale e la comunicazione; il
rispetto degli altri e delle loro opinioni; il senso di appartenenza al
gruppo; il lavoro di gruppo.
La discussione sulle tecniche della comunicazione da utilizzare
durante le assemblee studentesche serve a comprendere
quando la comunicazione è efficace e quando non
riesce ad esserlo, come si tiene la parola di fronte ad un pubblico
numeroso, come si sviluppa la capacità di emanare emozioni a chi partecipa
costruendo attenzione partecipante, come trattare i demotivatori ecc.
L’obiettivo è la acquisizione di competenze utili alla conduzione
di assemblee di classe o di Istituto, come indire un’assemblea, come preparare
un O.D.G. (temi obiettivi, modalità); come è regolamentata l’assemblea di classe
o di Istituto, come si delibera, cos’è una maggioranza, ecc.
La finalità educativa è l’educazione alla democrazia e alla partecipazione
responsabile, il recupero della cultura e della prassi democratica della
collegialità, la motivazione alla crescita della partecipazione studentesca con
assunzione progressiva di responsabilità da parte dei ragazzi.
Il
progetto accoglienza e continuità.
La continuità tra i diversi gradi scolastici costituisce un ponte
indispensabile nella scuola del futuro e, al fine di promuoverla, è necessario
rendere gli studenti primi protagonisti della continuità.
L'accoglienza costituisce il primo passo verso una buona organizzazione della
continuità ed accanto alla accoglienza per gli studenti del primo anno è
necessario promuovere la disponibilità e le capacità degli studenti di
presentarsi alle scuole medie parlando della loro esperienza di studio e di
relazione nell'istituto.
Al fine di preparare gli studenti ad accogliere i loro
futuri compagni si organizzano
riunioni di gruppo con 20
studenti delle diverse classi scelti dai docenti (o estratti a sorte nelle
diverse classi) gestite con la tecnica del gruppo di incontro e discussione.
Agli incontri partecipano 2 docenti investiti delle responsabilità
dell’accoglienza e della continuità. Nelle riunioni gli studenti apprendono le
tecniche della gestione dell’accoglienza.
Progetto Peer Education :
1. Conoscenza di sé, della propria struttura psico-fisica, delle personali
disposizioni alla alimentazione, alla gestione della salute, allo sport, all'uso
di farmaci. Strumenti di valutazione del proprio temperamento delle proprie
emozioni, dei valori e dei sentimenti ricavati dalla analisi del proprio
contesto familiare e ambientale. Analisi della propria capacità di
apprendimento, dei propri successi e limiti in ordine al personale successo
formativo nelle diverse discipline scolastiche. Obiettivo oggettivazione dello
stile di vita e dello stile di lavoro
2. Autocollocazione dei soggetti nelle reti di rapporto familiare, scolastico,
amicale e sociale. Sviluppo della personale capacità di categorizzare gli
ambienti e i contesti di relazione. Obiettivo: oggettivazione delle formazioni
sociali
3. Tecniche di comunicazione applicate ai diversi contesti (comunicazione
descrittiva, persuasiva, euristica, emozionale ed espressiva, tranquillizzante,
di sostegno, affettiva). Tecniche di gestione dei diversi tipi di gruppo a cui
gli studenti partecipano i momenti di incontro personale nel gruppo, i momenti
di organizzazione e di lavoro, i momenti di formazione e apprendimento.
L'obiettivo è far comprendere le
proprie capacità di comunicazione e relazione e i diversi modi di proporsi verso l'assemblea degli studenti
nel proprio istituto, le istituzioni del proprio territorio, i compagni degli
amici, le relazioni sentimentali, i rapporti familiari, i rapporti con gli
adulti, con gli insegnanti, con gli anziani e con i bambini. Obiettivo:
modulazione della comunicazione
4. Strumenti per l'organizzazione della ricerca intervento. Studio di ambiente,
analisi dei dati, analisi delle comunicazioni. Obiettivo: individuazione di un
nuovo significato e di un nuovo ruolo del sé nella globalizzazione.
Il tutoring gestito dagli studenti
è una modalità di coinvolgimento nell’azione educativa che consente di
sviluppare le capacità relazionali dei giovani e costruire un clima di
solidarietà e responsabilizzazione nella scuola. Il progetto prevede un percorso
di formazione alla conduzione di gruppi ed alla funzione di agevolatori della
comunicazione per un gruppo di studenti motivati ad apprendere tali tecniche:
l’ascolto, l’empatia, l’autoanalisi, la formazione del valori, la crescita
interiore, la relazione gruppale, la partecipazione. Prevede l’accensione di
momenti di discussione nelle classi intorno a tali temi guidate dagli studenti
che hanno aprtecipato alle unità di formazione per la conduzione di gruppi di
discussione. I temi più indicati sono le relazioni interpersonali,
l'amicizia e l'innamoramento.
Progetto C.I.C. Intendere il C.I.C. come luogo di aggregazione di
incontro tra gruppi di 20 giovani che utilizzano tale spazio come ambito di
progettazione del loro intervento sul complesso della scuola in raccordo con il
progetto Studenti e Studentesse significa concepirlo come spazio di incontro
finalizzato alla emersione e discussione delle problematiche del disagio, della
autodescrizione e della autovalutazione. Il primo compito di tali gruppi è
quello di conoscersi, ossia di presentarsi reciprocamente al fine di strutturare
una solida rete di rapporti capaci di approfondire la discussione e lo svelarsi
di contenuti di disagio in genere con tale processo:
1) i gruppi diventano le orecchie del disagio della scuola : la prima fase
fondamentale è l'ascolto di se
stessi e degli altri riguardo i principali problemi del contesto giovanile,
elaborandoli e trasformandoli in temi di discussione nelle classi e nelle
assemblee; analisi del disagio utilizzando le categorie dell'artigianato
educativo (povertà affettive, aggressività, demotivazione, volubilità, bassa
autostima, capriccio onnipotente).
2) i gruppi diventano il cuore della scuola : diventano cioè un luogo dove si
vivono intensamente i sentimenti, gli stati d'animo, le tensioni e sono punti di
riferimento per soggetti a rischio o con problemi di profondo disagio
esistenziale, relazionale e sociale;
3) i gruppi diventano il braccio della scuola: svolgono attività operative di
solidarietà concreta verso gli altri: il richiamo dei ragazzi che stanno abbandonando la scuola, l'accoglienza dei
ragazzi delle prime classi e l'intervento sui ragazzi che sono stati bocciati.
Progetto relazioni ed
affettività
Nel passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, e per
tutta la adolescenza (ed oltre), avvengono tre fenomeni
di importanza vitale per lo sviluppo delle relazioni affettive: la
scoperta dell’amicizia, l’innamoramento e la visione critica del mondo degli
adulti. Attraverso questi processi si determina la personale identità del
giovane e prende forma un suo modo di essere che definisce la personalità che lo
accompagnerà nel corso della sua vita. La prima costruzione del sé nasce nella
famiglia, da essa si ricavano i tratti fondamentali della personalità
(l’educazione famigliare equilibra il temperamento o lo rinforza incastrando il
bambino in qualche copione), la seconda occasione di crescita è l’incontro con
l’altro (l’innamoramento attrae verso quelle disposizioni elettivamente affini
che conducono a vedere il mondo con gli occhi dell’altro, in un modo fino ad
allora ignoto che fa conoscere e sviluppare alcune qualità personali non ancora
prese in considerazione), la terza possibilità di pervenire ad una personalità
armonica e completa è data dalla cosciente ridecisione del sé, attraverso
l’analisi critica del ruolo esercitato sulla vita da parte degli adulti (in
primo luogo i genitori) e la presa di distanza dai copioni innescati nelle
primarie sequenze di interazione con loro.
Nell’ambito scolastico l’educazione all’affettività può
essere esercitata essenzialmente in tre direzioni: l’affettività verso i
genitori e gli adulti, l’affettività connessa all’amicizia nel rapporto tra pari
e l’affettività che si sviluppa in connessione con l’innamoramento.
L’educazione alla affettività verso gli adulti
Muove dall’analisi degli ostacoli
dell’affettività verso gli adulti scaturiscono da relazioni critiche di cui dare
descrizione e cioè:
1)
la critica ai genitori e l’insoddisfazione nei loro confronti
2)
la ribellione alla loro autorità dei genitori e/o il conflitto aperto
3)
l’eccesso di avvolgimento da parte dei genitori e la regressione ad
atteggiamenti infantili
4)
l’essere rimproverati e fraintesi
5)
la mancanza di fiducia e di libertà e l’ambizione di sostituirsi ad uno dei
genitori
6)
il disinteresse per le cose della famiglia nel suo complesso
7)
l’opportunismo verso i genitori
8)
il non sentirsi compresi nelle proprie difficoltà e l’eccessiva dipendenza da
una figura genitoriale e la messa in ombra dell’altra
9)
la solitudine conseguente alla mancanza di tempo dei genitori
L’educazione alla amicizia passa
attraverso l’analisi della differenza tra amicizia e complicità e la
comprensione delle diverse componenti dell’amicizia
1)
integrazione.
2)
disponibilità
3)
dialogicità
4)
riconoscimento
5)
incontro
6)
mediazione
7)
complementarità
L’educazione all’innamoramento
richiede la chiarezza espositiva sui diversi processi in atto nel percorso di
innamoramento che, schematicamente, possono essere riassunti nelle successive
tappe di:
1)
Attrazione.
2)
Simpatia.
3)
Interesse
4)
Infatuazione
5)
Innamoramento