FORMAZIONE/ISTRUZIONE –
LAVORO-TERRITORIO
PROTAGONISTI E/O COMPARSE?
Un Progetto per
Bibbiena
e per il Casentino
Profonde trasformazioni stanno attraversando il mondo
della scuola in stretta connessione ai rapidi cambiamenti della società delle
tecnologie avanzate e della conseguente rapida ristrutturazione del mondo del lavoro.
E’ ormai
diventato realtà il principio della educazione
per tutto il corso della vita. Nuove leggi sono state definitivamente approvate.
È cambiato il mondo delle competenze, sono
stati stipulati accordi tra i diversi enti/istituzioni protagonisti della nuova
stagione nell’ambito della Conferenza unificata Stato regioni Enti locali.
Un Anno fa il Comune di Bibbiena,
proprio sulla base della direttive indicate dal
documento della Conferenza unificata del marzo 2000 realizzò la prima iniziativa
pubblica di informazione, in collaborazione con il neonato Centro Territoriale
Permanente per l’educazione degli adulti.
Nel corso di questo anno è
stato completato il quadro normativo, soprattutto con l’emanazione del Piano del
Diritto allo studio della Regione Toscana, con i primi passi dei centri per
l’impiego e con i nuovi progetti avviati dalle scuole del Casentino in rapporto
con le imprese, gli enti locali e le agenzie formative con finanziamento del
FSE.
Particolarmente interessante si sta rivelando il
progetto promosso dalle scuole superiori (ITIS di Bibbiena
e LICEO/ ITC di Poppi) in partenariato con la Comunità Montana e l’Enaip Toscana e che sta coinvolgendo tutte le terze medie e
le prime superiori, oltre a tutti i giovani che hanno
abbandonato la scuola a 15 anni e sono sottoposti ad obbligo formativo. E’ la
prima ricerca, attuata con una precisa metodologia scientifica, fatta sul campo e con colloqui
individuali con tutti gli alunni e con molti genitori.
Proprio dai risultati di questa
esperienza è nata l’idea di un progetto mirato
soprattutto alla realtà di Bibbiena che cerchi di
superare quella mancanza di informazioni, e di competenze, che il lavoro svolto
ha messo in evidenza.
E’ risultato chiaro, infatti,
che di fronte a leggi innovative e che cercano di costruire anche in Italia un
sistema integrato di istruzione e formazione che segua i cittadini in tutto il
corso della vita, ma in particolare assicuri a tutti fino a 18 anni dei percorsi
di formazione, c’è una generale ignoranza delle leggi stesse, non solo da parte
dei cittadini, potenziali utenti, ma anche delle stesse istituzioni ed
organizzazioni (associazioni di categoria e sindacati) che dovrebbero curarne ed
assicurarne l’attuazione.
Proprio in questo si inserisce
l’impegno del Comune, al quale spetta la diretta competenza in materia, in
collaborazione con altri enti ed istituzioni.
Perché il nuovo sistema di formazione integrata possa
diventare una realtà è necessario che tutti gli attori diventino protagonisti
attivi e sensibili (non ci devono essere protagonisti e comparse, tutti devono
essere protagonisti con pari responsabilità), consapevoli dei nuovi diritti e
dei nuovi doveri. Ciò implica il
coinvolgimento sia del mondo della scuola, sia del mondo del lavoro, sia della
cosiddetta “società civile”, che in questo caso può essere rappresentata da una
parte dai genitori, dall’altra dal mondo
dell’ imprenditoria e dell’associazionismo, che
può svolgere un ruolo attivo nel settore.
Due le direttive di lavoro: l’informazione e la
formazione.
I°- Informazione:
è necessaria una campagna capillare di informazione che arrivi a tutti
i cittadini, ma che coinvolga soprattutto, in prima battuta, coloro che devono
avere un ruolo attivo nella attuazione del nuovo sistema. Il Comune, tramite l’Informagiovani, ha già provveduto a
stampare un depliant informativo. Ma ci rendiamo conto
che ciò non è sufficiente per una campagna di sensibilizzazione incisiva e
mirata. Per questo si propongono le seguenti iniziative, (nell’ambito delle
quali potrà anche essere presentato
e valorizzato il materiale informativo prodotto):
1-Un incontro con il mondo del lavoro, imprenditori,
associazioni di categoria, sindacato sulla attuazione in particolare della nuova legge
sull’obbligo formativo fino ai 18 anni, sulle possibili modalità e sulla
responsabilità dell’imprenditore.
Questo incontro va promosso in collaborazione
con la Provincia, il Centri per l’impiego, la Comunità
Montana ed il CTP per l’EDA.
II°-Formazione
1-Due incontri con gli insegnanti sulle loro nuove responsabilità sia nella costruzione
di percorsi integrati formazione/istruzione, sia nella certificazione delle
competenze (riconoscibili anche dal mondo del lavoro), sia nell’orientamento
degli alunni nei diversi livelli di formazione. Riteniamo opportuno che vengano invitate anche le agenzie formative private.
2-Progetto genitori
Il coinvolgimento dei genitori
nella
attuazione delle nuove norme sulla formazione/istruzione, e mundio
nell’orientamento alla scelta formativa e/o di lavoro dei figli, è una tappa
indispensabile per rendere stabile la maturazione della capacità di scelta da parte dei ragazzi.
In effetti gli estremi del non coinvolgimento o della eccessiva direttività dei genitori nella scelta scolastica superiore
dei figli sono stati ampiamente rilevati.
Al fine del coinvolgimento dei genitori si pensa di
attuare un corso ad hoc che non appaia specificamente
rivolto all’orientamento ma che consenta di pervenire a risultati concreti in
tal direzione mettendo in gioco una ampia gamma di questioni educative. Si deve infatti affrontare una molteplicità di aspetti che
riguardano la coppia, la famiglia, ed il rapporto genitori figli.
Un progetto completo dovrebbe prevedere questo tipo di
percorso:
A) L’educazione genitoriale
- Cosa significa
Rimprovero, Incoraggiamento,
Gratificazione, Tranquillizzazione, Insegnamento, Coinvolgimento emotivo e
Sostegno e le forme comunicative più idonee ad attuarli
- Come si costruisce un clima di comprensione,
disponibilità, dialogicità, riconoscimento, incontro, mediazione,
complementarità
-
Gruppi di incontro sui temi
B) Lo sviluppo dell’atteggiamento genitoriale
- Lezioni, esercizi di role playing ed incontri di gruppo
sui diversi successivi tratti relazionali:
1.
Il ragazzo con eccesso di realismo e di ansia ha bisogno di un padre calmo e una madre
emotiva
2.
Il ragazzo con eccesso di
intraprendenza e di aggressività ha
bisogno di un padre capace di sostenere e di una madre calma
3.
Il ragazzo con eccesso di
inventiva, capacità investigativa, disperione di idee
e confusione nella scelta ha bisogno di un padre affettuoso e di una madre capace
di sostenerlo
4.
Il ragazzo con eccesso di capacità espressiva, fino
all’istrionismo, con volubilità e scarsa responsabilizzazione
ha bisogno di un padre saggio e di una
madre affettuosa
5.
Il ragazzo pacifico e calmo ma troppo convenzionale e
demotivato ha bisogno di un padre
energico e di una madre saggia
6.
Il ragazzo con grande
sensibilità sociale ma troppo introverso ha bisogno di un padre acuto che lo sappia capire e di una madre
energica
7.
Il ragazzo con capacità relazionale ma troppo
dipendente dagli altri ha bisogno di
un padre che si metta in gioco e di una madre
intelligente
-
Gruppi di incontro sui temi
C) Le tipologie di famiglia
E' un utile esercizio per la crescita famigliare cercare di individuare le
caratteristiche dei climi nelle routine e nelle regole della propria famiglia. I
rituali più tipici sono inerenti alle attività quotidiane, agli spazi usati per
le relazioni, alle modalità di trascorrere tempo libero
e vacanze.
Questa ricerca
intervento produce la discussione di una famiglia su se stessa, e rimette spesso
in moto la dinamica di cambiamento del clima famigliare
ed, a volte, il superamento delle insoddisfazioni dei rapporti.
Le
tipologie famigliari scaturiscono dall'osservazione di tali comportamenti nel
percorso del ciclo di vita (dalla coppia innamorata
agli anziani coniugi con i figli che hanno ormai abbandonato il nido). Ad ogni
fase della storia famigliare corrispondono diverse tappe evolutive del rapporto
tra persone ed, ad ogni fase, si adatta una tipologia famigliare che può
riuscire a superare gli elementi di crisi o rimanere bloccata sulla ripetizione
di comportamenti involuti.
-
La famiglia effusiva appariscente
-
La famiglia comunicativa atomizzata
-
La famiglia affettiva invischiata
-
La famiglia difensiva antagonista
-
La famiglia protettiva oppressiva
-
La famiglia pacifica astenica
-
La famiglia comprensiva rassegnata
I tre diversi assi
tematici
corrispondono a tre fasi del progetto
ciascuna della quali impegna circa due mesi di attività. Le lezioni – conferenze
sui diversi aspetti sono seguite da gruppi di incontro
con i genitori che elaborano discutendo le diverse tematiche giungendo a
comprendere il senso della loro struttura famigliare, il modello di relazione e
di comunicazione educativa più pertinente ed efficace con i loro figli. La
scelta orientativa dunque potrà contare su una partecipazione equilibrata delle
famiglie.