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La sostanza sacra delle relazioni
MARIA INNAMORATA DI GIUSEPPE
scultura di Vincenzo Masini presentata alla Mostra "Artisti per il Giubileo"
esposta
al Palazzo Pontificio Maffei Marescotti, La Pigna, Via della Pigna
TEMA DELL’OPERA
L’innamoramento di Maria verso Giuseppe è
un tema mai trattato nelle rappresentazioni sacre pur se
assolutamente legittimo sia dal punto di vista storico che di
testimonianza evangelica. Maria è innamorata di Giuseppe perché Egli
è un uomo giusto, forte, generoso, protettivo, ispirato,
lungimirante, saggio, colto, prudente e riservato.
I due Santi Sposi sono qui rappresentati
nella relazione affettiva tra di loro senza la presenza di Gesù.
Oltre al porgere onore alla coppia di sposi innamorati, la scultura
vuole invitare ad una meditazione sull’incontro amoroso e amorevole.
Lo spirito della loro relazione diventa sostanza relazionale che fa
sgorgare il sublime. Come in tutte le coppie che davvero si amano,
il loro rapporto è celato. E’ misterioso penetrarne la natura
relazionale, ovvero la loro reciprocità affettiva. Infatti Giuseppe
e Maria non sono quasi mai rappresentati in quanto sposi o celebrati
come coppia con un loro anniversario di matrimonio e con un
festeggiamento per il loro anniversario. Per questo la scultura è
stata esposta per la prima volta proprio il 14 febbraio, festa degli
innamorati. Al Convegno Prepos sulla Paternità, presso la Comunità
di Nomadelfia in Roma, è stata dedicata a loro la Festa di San
Valentino, festa dell’Amor Sublime.
DESCRIZIONE
DELL’OPERA
Nella scultura in ferro e ghisa (
La scultura è attuata con il riuso di
oggetti comuni: i volti sono due ferri da stiro, gli
occhi cucchiaini da caffè, naso e bocca manici di coltello, i
fiori sono scarti di fonderia di fornelli da cucina, il copricapo di
Maria è la marmitta di un motorino, la barba e capelli di Giuseppe
sono costruiti con lamierino traforato di supporto ad una scheda di
computer, i capelli sono trucioli di tornio, il sole è una vecchia
sega circolare con inserti di ghisa, le piramidi sono tratte da un
papiro egizio.
Le tecniche di pittura sono attuate con
smalti acrilici che imitano lo stile trecentesco di Ambrogio
Lorenzetti (i volti), con una contaminazione espressionista (i
fiori), con découpage (le piramidi), con pop art (i ritagli si ferro
saldati che reggono la struttura).
FASI DELLA LAVORAZIONE
L’opera è prodotta assemblando i diversi
materiali per dare corpo alla struttura e successivamente smontata
per la colorazione delle diverse parti.