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Prende il via il nuovo programma di Prepos sulle RELAZIONI EVOLUTE.

 

 

A partire dalla analisi relazionale sulle relazioni primitive, relazioni di opposizione, relazioni di affinità si è giunti a un più maturo progetto di crescita relazionale ed affettiva.

Il percorso dell'artigianato educativo e della prevenzione del disagio,  che aveva mosso i suoi primi passi dal 1993, si era dedicato alla gestione delle emozioni ed al superamento dei copioni personologici. Lungo tale strada abbiamo individuato nel counseling quell'insieme di strumenti per specializzare gli operatori (pedagogisti, psicologi, sociologi, insegnanti, medici, ecc.) indirizzandoli verso nuovi modelli di rapporto con i loro clienti e pazienti. Così il counseling è diventato essenzialmente ed esplicitamente relazionale prendendo le distanze dai paradigmi clinici e sanitari nel rispetto delle altre professionalità, soprattutto degli psicologi, che potevano formarsi al modello relazionale. La attuale crisi e le malattie relazionali conseguenti non sono più comprensibili attraverso gli schemi psicologici e pedagogici in uso, ma si profilano come veri e propri sintomi di disadattamento relazionale quasi esclusivamente contenuto attraverso il massiccio ricorso agli psicofarmaci.

Lo studio delle personalità collettive (di famiglia, di impresa, di condominio, di classe scolastica, ecc.) ci può consentire di individuare le tensioni relazionali, i vincoli ed i legami che possono essere fatti evolvere attraverso il potenziamento delle affinità personologiche.

Il progetto prevede la realizzazione di stage sulla relazionalità articolati nei seguenti ambiti. Tale stage possono essere proposti e frequentati sia singolarmente che attraverso un articolato percorso di formazione che renderà i professionisti e gli operatori sociali che partecipano in grado di gestire in prima persona ciascun FORMAT utilizzando gli strumenti messi a disposizione da Prepos.

 

 

FORMAT ESPERIENZIALI

 

1.      La modulazione della relazione paterna: Padri Presenti

2.      La modulazione della relazione fraterna: “Siamo tutti fratelli?... ”

3.      La relazioni di coppia: attrazione, simpatia, interesse, infatuazione innamoramento. Affinità ed opposizioni nella coppia. L’evoluzione relazionale nella coppia. La condivisione dei gusti affini e la condivisione dei valori di riferimento.

4.      La personalità collettiva di famiglia. Stili relazionali e regole di famiglia. Tradizioni famigliari e squilibri trans generazionali. Gli antenati. Il ciclo di vita della famiglia

5.      La modulazione della relazione materna: gravidanza, parto, allattamento, simbiosi, attaccamento, dipendenza, rispetto, identità, affettività evoluta.

6.      L’amicizia: l’amico del cuore, la comitiva, durata dei cicli di amicizia, entrata ed uscita degli amici dal mondo della vita. 

 

FORMAT AZIENDALI

 

1.      La relazione di lavoro: la personalità collettiva del gruppo di lavoro: efficacia ed efficienza, le personalità dei singoli, (risorse, formazione, atteggiamenti, pregi e difetti); lo stile di leadership dei responsabili e dei dirigenti; la gerarchia. Gli strumenti di analisi del clima organizzativo. Gli antidoti al burn-out ed al mobbing.

2.      La relazione con il cliente e con il paziente: medicina narrativa; comunicazione dinamica, emozionale e simbolica; negazioni, scissioni e proiezioni; counseling relazionale e antidoti al dolore; disturbi del comportamento derivanti dalle mancanze (distacco) o eccessi (dipendenze)  di introiezione consapevole delle distanze relazionali: disturbi del pensiero, disturbi emozionali e disturbi dell’attivazione.

3.      L’articolazione delle pubbliche relazioni.  I percorsi della comunicazione tra istituzioni, aziende, strutture, utenza, clientela, consumatori, organi di stampa. I diversi tipi di pubblico (interno al sistema multigruppale o esterno, attuale o potenziale). Reputazione e immagine. Creazione di consenso e marketing. Comunicazioni lineari, circolari, radiali e a network. Network analysis. Mass media e media on line. Dall'intercultura alle relazioni evolute del cosmopolitismo. La relazionalità nel counseling politico. il counseling economico.

 

 

FORMAT TEORICI PER COUNSELOR E OPERATORI SOCIALI

 

1.      La teoria relazionale, gli assiomi della relazione.

§        Le relazioni primitive, oppositive, affini, evolute

§        Le personalità collettive (legami e vincoli nel gruppo sulla base delle affinità e delle opposizioni che generano personalità collettive palesi e latenti).

§        Le identità di personalità collettive (le dimensioni emozionali delle relazioni come base per la generatività degli archetipi gruppali di famiglia, coppia, comitiva, azienda, squadra, assemblea, ecc.) 

2.      La definizione relazionale e la distanze relazionali

§        Prima distanza relazionale: le modulazioni della relazione paterna, materna e fraterna: tipologie relazionali, sentimenti condivisi e valori introiettati. Le relazioni che definiscono l’individuo e che non si possono scegliere.

§        Seconda distanza relazionale (socializzazione secondaria con possibilità di preferenze): zii, nonni, cugini.

§        Terza distanza relazionale:  a) le distanze relazionali sociali nei rapporti amicali, amorosi e collaborativi. Il processo esplicito di scelta e di selezione nelle relazioni. b) Le distanze sociali nelle relazioni educative, formative, assistenziali, professionali, gerarchiche, politiche, di vicinato, associative. c) Le distanze sociali maggiori: il pubblico, il condominio, le cooperative, la folla, la gente, i social network.

§        La matematica relazionale: le formule che descrivono le relazioni e le loro trasformazioni sulla base delle componenti elementari.

4.      La modulazione della relazione sociale:

§        I processi di costruzione dell’identità relazionale e sociale attraverso la parentela concreta e la parentela simbolica. Autostima e consapevolezza. I disturbi depressivi dell’identità relazionale: delusione, colpa, abbandono.

§        L’appartenenza a gruppi secondari: parentela, vicinato, associazionismo.

 

TRADIZIONALI FORMAT EDUCATIVI

 

1.      La relazione educativa nella scuola: progetto accoglienza; laboratori per studenti tutor; counselor junior; bullismo; miglioramento del clima di classe e didattica; formazione insegnanti e didattica; laboratori recupero ed itinerari educativi; gestione assemblea; laboratori sull’affettività; le personalità collettive di classe; dispersione scolastica riunione dei bocciati; orientamento.

2.      La comunicazione educativa: rimprovero, incoraggiamento, insegnamento, coinvolgimento emozionale, tranquillizzazione, sostegno, gratificazione.

3.      L’artigianato educativo: l’avaro, il ruminante, l’adesivo, il delirante, lo sballone, l’apatico, l’invisibile, l’adesivo.

4.      Gli antidoti agli attentati ai sentimenti di oppressione, intimidazione, squalifica, seduzione, demotivazione, istigazione e manipolazione.

5.      Relazioni primitive di rinforzo ai copioni identici: “diffidenza, risentimento, concorrenza, eccedenza, noncuranza, pena e connivenza” ed ai copioni adiacenti “comando, provocazione, derisione, traviamento, affondamento, imbroglio, condizionamento”.

6.      Personologia e fisiognomica, patognomica, posturalità, prossemica, gestualità, grafologia e vestemica.

7.      I modelli teorici della pedagogia relazionale, l’etica e il  senso nelle relazioni d'aiuto

 

FORMAT DI RICERCA INTERIORE E SPIRITUALE

 La relazione evoluta è un atto nel mondo perché produce storia. Quando c'è relazione evoluta l'umanità migliora nei fatti, non solo nelle idee giacché valori e sentimenti producono realtà perché sono atti nel mondo e non solo suggestioni o immagini o proiezioni.

In una relazione evoluta nascono espressioni come: “tu mi hai fatto vedere il mondo com'è” oppure “tu mi hai fatto conoscere l'amore”. Queste sono le tracce delle reazioni evolute poiché in esse il flusso affettivo si può riversare. Tanto più una relazione è evoluta, tanta più affettività entra in gioco.

L’affettività consente l’osmosi con la dimensione spirituale mediante i gesti oggettivamente virtuosi delle relazioni evolute. Vale anche il processo contrario: più ci si inaridisce nell’egocentrismo, più ci si allontana da una produzione affettiva e spirituale. Inoltre le evolute relazioni tra le persone producono un reticolo affettivo fitto e forte e quel reticolo è antenna che percepisce lo Spirito. È un antenna nel senso che entra in vibrazione con un flusso di ordine spirituale. Più le relazioni sono primitive e meno bene funziona la risonanza di tale antenna. Nei momenti di intensa, chiara, limpida relazione affettiva con l'altro, questa relazione diventa una linea sempre più sottile che quindi può andare in risonanza con molta più facilità e si amplifica. Se invece la relazione è una linea frastagliata, rotta, piena di nodi, è più  difficile che la vibrazione di quella corda sia intensa. E’ appesantita dai nodi, alcuni si potranno forse  sciogliere, altri no.

In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" Matteo, 18,19

 

1.      Riflessività, meditazione e spiritualità: osservazione dei pensieri, riflessione focalizzata (riconfigurazione), sublimazione, contemplazione affettiva, distanziamento dal sé (estraniazione), lavaggio mentale, la trance meditativa (distanziamento), accettazione della passione, estasi e desiderio del sublime.

2.      L’arte del perdonare. A chi si rivolge il perdono: ai propri famigliari, agli amici e nemici, a Dio, a chi ci ha ferito, a se stessi. Perdonare non significa dimenticare o rimuovere o negare. Le tappe interiori che conducono al perdono.

3.      Le tipologie di religiosità e il dialogo interreligioso: ritualista, militante, ricercatore, emozionale, convenzionale, intimista e devoto.