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Affinità ed opposizioni nelle religiosità

 

Vincenzo Masini

 

 

Pubblicato su Roberto De Vita, Fabio Berti, Lorenzo Nasi, IDENTITA' MULTICULTURALE E MULTIRELIGIOSA, Angeli, 2004

Gli ostacoli al dialogo interreligioso non sono solamente prodotti dalle resistenze ipostatizzate nelle teologie, ma sono radicati nelle visioni culturali e psicologiche inscritte nei vissuti religiosi dei gruppi e dei singoli. Inoltre le teologie sono particolari prodotti culturali, esito delle narrazioni dei plurimi modi di concepire la religiosità da parte della psicologia degli uomini, che si legittimano socialmente.

La ricerca sui diversi modi di intendere la religiosità da parte dei pellegrini del Giubileo (Masini, in Cipriani, 2003), già presentata nel volume di Berti e De Vita (2003), ha stimolato all'applicazione dello studio delle religiosità alle diverse religioni ed ha prodotto un questionario per la ricognizione degli atteggiamenti verso la religiosità propria e altrui, da parte di credenti in diverse religioni.

Il questionario è stato sottoposto ad un pretest su 56 soggetti all'interno di una ricerca sulla mediazione interculturale organizzata dall'associazione "Prevenire è Possibile" i cui risultati valicano lo strumento e gettano un'interes­sante luce sui modelli di affinità ed opposizioni tra diversi modelli di religiosità in diverse religioni.

Nel questionario viene chiesto se la religione è la stessa dei genitori, della cultura di appartenenza originaria e della comunità sociale del luogo in cui il soggetto vive; inoltre sono poste alcune domande sullo specifico vissuto dell' esperienza della conversione religiosa, intesa come scoperta o riscoperta della fede tradizionale tipica della famiglia o della cultura, oppure dell' abban­dono della fede caratterizzante la famiglia o la cultura, o nel senso di adesione ad un'altra religione. Questi dati hanno lo scopo di valutare il consolidamento dell’appartenenza religiosa in funzione della comprensione dell'afferenza del soggetto ad una certa tipologia di atteggiamento religioso.

Con l'espressione tipologia s'intende una codificazione della modalità di pratica e di culto già utilizzata nelle precedenti ricerche a cui si è fatto riferi­mento: la modalità ritualista, militante, da ricercatore, da emozionale, conven­zionale, intimista e devozionale. Naturalmente tali atteggiamenti convivono nella stessa persona con qualità e sfumature diverse, la cui analisi conduce a desumere quanto ogni singolo credente sia ritualista, militante, ecc.

I soggetti intervistati dichiarano la loro appartenenza a religiosità di matrice Cristiana (21), Ebraica (2), Islamica (6), Buddhista (12), Religiosità new age (6), " Atea (9) con diverse confessioni (cattolici, ortodossi, valdesi, ecc.) ed appartenenti a diverse realtà associative. Appaiono in modo significativo solo i percorsi di cambiamento di fede religiosa in alcuni tra i buddhisti intervistati ed un'area di sovrapposizione tra coloro che si dichiarano atei ma, in qualche 1:000, afferenti alla cultura new age, ma tali dati non sono in correlazione con gli atteggiamenti verso la religiosità.

Gli atteggiamenti verso la religiosità sono rilevati mediante domande con cui gli intervistati sono invitati a scegliere una o, al massimo, due tra i gruppi delle successive affermazioni circa la visione di Dio, il rapporto con Dio e la pratica della preghiera:

 

Dio è sopra tutte le cose

Dio è il punto di arrivo del destino degli uomini

Dio è in tutte le cose del mondo

Dio è nel rapporto tra gli uomini

Dio è irraggiungibile

Dio è dentro di me

Dio è vicino a tutti gli uomini

 

Sono scrupoloso nel rispettare le regole che Egli ha dato

Cerco di impegnarmi a fare ciò che Egli chiede

Cerco di conoscerLo sempre di più

Cerco di entrare in un contatto emozionale con Lui

Cerco di stare in pace con Lui

Lo sento dentro di me

Gli chiedo di essermi vicino

 

La scelta tra questi item costruisce l'indicatore del tipo di atteggiamento religioso degli intervistati e non mostra significativa correlazione con le appartenenze dichiarate (ad eccezione delle mancate risposte all'ultime all’ultimo gruppo di item da parte degli atei). Certo il campione è poco significativo e solo con un maggior numero di dati può essere possibile rilevare delle tendenze. Ma, al fine della ricerca, il dato più significativo non è questo. Le precedenti domande sono poi corroborate dalle successive, circa il valore dell' esperienza religiosa ed il possibile futuro del dialogo interreligioso.

 

 

Qual è il valore che lei considera più importante in una esperienza religiosa? (al massimo due)

 

la responsabilità delle proprie azioni

 

la volontà per il miglioramento dell'uomo

 

la ricerca interiore

 

il misticismo

 

la pace

 

il sacrificio

 

la fedeltà e l'unione

In un futuro, anche lontano, lei pensa che le diverse religioni: (al massimo due)

 

si rispetteranno reciprocamente di più

 

convergeranno in un unico fine

 

prenderanno il meglio di tutte

 

si fonderanno l'una nell'altra

 

saranno più tolleranti

 

rinunceranno alla ricerca di un primato

 

faranno amicizia tra di loro

Il rischio più grande nel rapporto tra le religioni è: (al massimo due)

 

la diffusione dell'equivoco ecumenico e la necessità di regole più serie

 

l'insofferenza reciproca e i conflitti

 

la delusione per il permanere delle differenze

 

il logoramento per le discussioni estenuanti e la superficialità emozionale

 

l'evitamento reciproco e la regressione nelle tradizioni

 

il fastidio per i comportamenti altrui e la fuga nel privato intimistico

 

l'incomprensione e la chiusura ottusa nelle proprie comunità

La speranza più grande nel rapporto tra le religioni è: (al massimo due)

 

il riconoscimento reciproco di figli di un unico Dio

 

la disponibilità nel dare alle altre religioni il meglio di sé

 

il senso del limite di ciascuna e la complementarità con le altre

 

l'incontro tra gli stessi sentimenti pur se vissuti con diversi gradi di impegno e di rilevanza

 

il dialogo aperto e continuo

 

l'integrazione nel rispetto reciproco

 

la mediazione degli atteggiamenti religiosi più estremi

 

 La somma delle risposte consente la costruzione di punteggi per ciascun intervistato descriventi il grado di afferenza alle tipologie del ritualista, militante, ricercatore, emozionale, convenzionale, intimista e devoto, indipendentemente dalla religione confessata.

La parte centrale del questionario contiene affermazioni circa i sentimenti di opposizione verso le diverse religioni, anche quella praticata dall’intervistato, sottoforma di domande quali: “Qual’è il principale difetto nei cristiani?, nei mussulmani, negli ebrei,..” ripetute per le otto più note confessioni religiose, inclusa la “religiosità” new age e l’ateismo. A queste domande l’intervistato risponde scegliendo tra le seguenti caratteristiche, con un massimo di quattro scelte:

 

l'inquietudine ed il continuo cambiamento

la petulanza bigotta

la gerarchia religiosa

la militanza intransigenze

il tormento interiore

l'esteriorità

la politicizzazione

la deresponsabilizzazione

il sentimentalismo

l'immobilismo della tradizione

il moralismo

il comunitarismo

l'oppressione delle norme

la poca fratellanza

 

I 14 item sono riconducibili a sette perché il primo e l'ottavo, il secondo e il nono, ecc., sono leggibili come tratti di ambivalenza di un'unica forma di attribuzione. Anche con una superficiale osservazione si possono leggere negli item le caratteristiche negative dell' ambivalenza di ogni tipologia e l'ipotesi che le opposizioni, e le antipatie, tra le diverse religioni possano dipendere più dalle caratteristiche psicologiche, e culturali, dei singoli piuttosto che dalle strutture dei riti e dei comportamenti può essere verificata. La correlazione tra il grado di afferenza alle tipologie e le preferenze date agli item di "antipatia" verso specifiche forme di religiosità (o attribuzioni di forma alle religiosità) pone la questione delle affinità o delle opposizioni alle religioni in forma psicosociologica. Non c'è dubbio che le categorie psicologiche possano costruirsi anche come processi culturali che si implementano in istituzioni, ovvero in strutture normative del comportamento che evocano le caratteristiche da cui traggono vita, e non c'è dubbio che le diverse religioni si presentino con un mix complesso tra le diverse forme di vissuto religioso (la ricerca sulla reli­giosità cattolica dei pellegrini del Giubileo ne è conferma), ma l'osservazione delle correlazioni può mostrare come le caratteristiche di opposizione a certi vissuti sia intimamente connessa ai tipi di religiosità ed ai costrutti psicologici e culturali dei singoli, indipendentemente dalla religione confessata.

L'insieme delle possibili correlazioni evidenzia valori molto interessanti sono presenti 49 correlazioni (7 tipi per 7 possibili meccanismi di rifiuto degli atteggiamenti presenti nelle culture religiose) con un andamento decrescente fino ad invertire il trend e mostrare (valori negativi) non più il rifiuto ma la adesione o, almeno, la propensione verso.

L'aspetto importante in questa analisi non è la sola e semplice verifica che, dato un certo tipo di atteggiamento religioso, si determini rifiuto verso altri opposti, la cui sistematica regolarità è comunque interessante e sta ad indicare affinità ed opposizioni da parte di ciascun tipo verso l'uno o l'altro tipo di atteggiamento religioso (che non sto a riassumere ma rimando alla tabella 1 che contiene connessioni interessanti che aprono ad intuizioni suggestive). Il dato più significativo è che le correlazioni siano date in presenza di atteggiamenti diversi e di religioni diverse. Le relazioni di insofferenza, di logoramento e di incomprensione, leggibili nei principali modelli di relazione, individuati dalle correlazioni, che possono intercorrere tra queste tipologie (insofferenza tra il "ricercatore" e il "ritualista"; logoramento tra il "ricercatore" e il "conven­zionale"; incomprensione tra il "rituali sta" e l "'intimi sta"; ad esempio) sono però attenuate da relazioni positive (quando le correlazioni di opposizione assumono valori negativi significa che sono presenti affinità). L "'emozionale" presenta una relazione di disponibilità con il "devoto"; il "devoto" con il sen­timentalismo dell"'emozionale"; ad esempio. Il campione è troppo esiguo (56) per consentire uno studio approfondito e valido del sistema di correlazioni tra atteggiamenti religiosi nelle diverse religioni, ma lo strumento per la rico­gnizione si è comunque mostrato efficace e può essere esteso ad un numero più alto di credenti al fine di interpretare in chiave psicologica e culturale le ragioni delle opposizioni e del loro degenerare in conflitti. Non solo, esso potrà consentirei di ribadire la comunanza emozionate umana nelle diverse culture e nelle diverse religioni. Per questa ragione, ai fini della diffusione dello stru­mento e della raccolta di un numero crescente di dati si invita chiunque volesse compilare il questionario, o fatto compilare (specie se credenti in religioni diverse da quella cristiana), a contattare l'Associazione Prevenire è Possibile (prepos@prepos.it) per farsene inviare copia.

 

Riferimenti bibliografici

 

De Vita R., Berti F. (a cura di), (2003), Pluralismo religioso e convivenza mu/ticultu­rale, Angeli, Milano.

Cipolla C., Cipriani R. (a cura di), (2002), Pellegrini del Giubileo, Angeli, Milano Cipriani R. (1992), La religione dei valori. Indagine nella Sicilia centrale, Caltanis­setta-Roma, Sciascia

De Vita R., La religione nella società dell'incertezza, in De Vita R., Berti F. (a cura di), La religione nella società dell'incertezza, Angeli, Milano.

Masini v., (1991), L'identità, in "Orientamenti Pedagogici", n. 221, Roma Masini v., (2000), Dalle emozioni ai sentimenti, Ed. Prevenire è Possibile, Caltagirone

Stein E. (1985), Il problema dell'empatia, Ed. Studium, Roma.

 

 

 

   Tabella 1.­  Correlazioni tra tipi e atteggiamenti religiosi

 

0,683                 correlazione tra intimista e rifiuto verso l'esteriorità e l'oppressione delle nonne

0,597                 correlazione tra ricercatore e rifiuto verso la gerarchia religiosa e l'immobilismo della tradizione

0,512                 correlazione tra militante e rifiuto verso il tormento interiore e il comunitarismo

0,340                 correlazione tra militante e rifiuto verso la petulanza bigotta e il sentimentalismo

0,337                 correlazione tra militante e rifiuto verso la militanza intransigenze e il moralismo

0,337                 correlazione tra ricercatore e rifiuto verso l'esteriorità e l'oppressione delle nonne

0,314                 correlazione tra ritualista e rifiuto verso la politicizzazione e la poca fratellanza

0,285                 correlazione tra emozionale e rifiuto verso e la gerarchia religiosa e l'immobilismo della tradizione

0,197                 correlazione tra intimista e rifiuto verso la militanza intransigenze e il moralismo

0,192                correlazione tra intimista e rifiuto verso l'inquietudine ed il continuo cambiamento e la deresponsabilizzazione

0,181                correlazione tra convenzionale e rifiuto verso la militanza intransigenze e il moralismo

0,155                 correlazione tra devoto e rifiuto verso l'esteriorità e l'oppressione delle nonne

0,138                 correlazione tra emozionale e rifiuto verso e l'esteriorità e l'oppressione delle norme

0,126                 correlazione tra convenzionale e rifiuto verso l'esteriorità e l'oppressione delle nonne

0,118                 correlazione tra ritualista e rifiuto verso la gerarchia religiosa e l'immobilismo della tradizione

0,110                 correlazione tra ricercatore e rifiuto verso la militanza intransigenze e il moralismo

0,106                 correlazione tra devoto e rifiuto verso il tormento interiore e il comunitarismo

0,094                 correlazione tra intimista e rifiuto verso la gerarchia religiosa e l'immobilismo della tradizione

0,093                 correlazione tra militante e rifiuto verso la gerarchia religiosa e l'immobilismo della tradizione

0,069                 correlazione tra intimista e rifiuto verso la politicizzazione e la poca fratellanza

0,035                 correlazione tra ricercatore e rifiuto verso il tormento interiore e il comunitarismo

0,032                 correlazione tra militante e rifiuto verso la politicizzazione e la poca fratellanza

0,031                 correlazione tra intimista e rifiuto verso il tormento interiore e il comunitarismo

0,019                correlazione tra militante e rifiuto verso l'inquietudine ed il continuo cambiamento e la deresponsabilizzazione

0,000                 correlazione tra devoto e rifiuto verso la militanza intransigenze e il moralismo

-0,010                correlazione tra convenzionale e rifiuto verso la gerarchia religiosa e l'immobilismo della tradizione

-0,013                correlazione tra ricercatore e rifiuto verso la politicizzazione e la poca fratellanza

-0,035                correlazione tra emozionale e rifiuto verso e la politicizzazione e la poca fratellanza

-0,037                correlazione tra militante e rifiuto verso l'esteriorità e l'oppressione delle norme

-0,040                correlazione tra ritualista e rifiuto verso l'inquietudine ed il continuo cambiamento e la deresponsabilizzazione

-0,072     correlazione tra emozionale e rifiuto verso e l'inquietudine ed il continuo cambiamento e la deresponsabilizzazione

-0,095                correlazione tra devoto e rifiuto verso la gerarchia religiosa e l'immobilismo della tradizione

-0,120                correlazione tra ricercatore e rifiuto verso la petulanza bigotta e il sentimentalismo

-0,125     correlazione tra ricercatore e rifiuto verso l'inquietudine ed il continuo cambiamento e la deresponsabilizzazione

-0,180                correlazione tra convenzionale e rifiuto verso la petulanza bigotta e il sentimentalismo

-0,194                correlazione tra convenzionale e rifiuto verso la politicizzazione e la poca fratellanza

-0,194                correlazione tra devoto e rifiuto verso l'inquietudine ed il continuo cambiamento e la deresponsabilizzazione

-0,222                correlazione tra devoto e rifiuto verso la politicizzazione e la poca fratellanza

-0,234                correlazione tra ritualista e rifiuto verso il tormento interiore e il comunitarismo

-0,243                correlazione tra intimista e rifiuto verso la petulanza bigotta e il sentimentalismo

-0,248     correlazione tra convenzionale e rifiuto verso l'inquietudine ed il continuo cambiamento e la deresponsabilizzazione

-0,255                correlazione tra ritualista e rifiuto verso la petulanza bigotta e il sentimentalismo

-0,277                correlazione tra ritualista e rifiuto verso la militanza intransigenze e il moralismo

-0,282                correlazione tra ritualista e rifiuto verso l'esteriorità e l'oppressione delle norme

-0,299                correlazione tra emozionale e rifiuto verso e la militanza intransigenze e il moralismo

-0,315                correlazione tra convenzionale e rifiuto verso il tormento interiore e il comunitarismo

-0,377                correlazione tra emozionale e rifiuto verso e la petulanza bigotta e il sentimentalismo

-0,558                correlazione tra devoto e rifiuto verso la petulanza bigotta e il sentimentalismo

-0,566                correlazione tra emozionale e rifiuto verso e il tormento interiore e il comunitarismo