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Con il Patrocinio del

Comune di San Giovanni Valdarno e della Provincia di Arezzo

 

Intervista conclusiva del convegno: http://www.assoval.it/node/75 e http://www.assoval.it/node/76
Video singoli: http://www.youtube.com/watch?v=RwYRf8Ql4XE e http://www.youtube.com/watch?v=qv7gf3jFgdI
Per scaricare i video: http://www.ventus85.com/component/content/128.html?task=view

 

 

 

LABORATORI CONVEGNO    Foto

 

 

CONVEGNO NAZIONALE

MAPPA SPOSTAMENTI CONVEGNO

12 e 13 FEBBRAIO 2011

PIEVE DI SAN GIOVANNI

SAN GIOVANNI VALDARNO - AR

Il counseling relazionale in azione:

LA SAGGEZZA DI PREVEDERE E IL CORAGGIO DI PREVENIRE

 

Le iscrizioni sono state chiuse a 250 partecipanti

Per iscriversi ai laboratori: http://www.assoval.it/IscrizioneSeminari.php

 

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Scheda di iscrizione

alberghi

 

Il disagio sociale diffuso si presenta oggi ai nostri occhi come un arcipelago di definizioni diagnostiche in cui ciascun disturbo è un’isola a se stante, oggetto di interventi terapeutici, clinici,  farmacologici, giuridici e comportamentali. Il disagio è strettamente connesso con la condizione umana ed investe i nostri modi di vivere contemporanei producendo sofferenza fisica, psichica, relazionale e sociale. La nuvola grigia dei principali disturbi è sconsolante e, ancor di più, lo è l’osservazione quotidiana del malessere che ci sta intorno.

 

 

 

I risultati evidence delle cure non sono così evidenti, anzi se si prendono in considerazione i soli minori,   8.103.000 in età pediatrica in Italia, tra 0 e 14 anni (fonte: ISTAT) si scopre che:

- 9% (pari a 730.000 unità) soffrirebbero di disagi o turbe mentali secondo i risultati del progetto di screening PRISMA 2004 (fonte: Ministero per la Salute )

- 2% (pari a 170.000 unità), soffrirebbero della Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione secondo i risultati del progetto di screening PRISMA 2004 (fonte: Ministero per la Salute )

- 4% (pari a 340.000 unità), soffrirebbero della Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione secondo le associazioni scientifiche di impostazione organicista (fonte: Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile, Kataweb)

- 11, le molecole antidepressive in uso in età pediatrica la cui somministrazione è stata recentemente interdetta in quanto ispiravano idee suicidarie (induzione al suicidio) nei bambini (fonte: EMEA, Agenzia Europea per il Farmaco)

- 30.000, i bambini Italiani che ogni giorno assumono antidepressivi che inducono potenzialmente al suicidio, la cui somministrazione è stata interdetta dall'Agenzia Europea del Farmaco (fonte: Istituto Mario Negri di Milano)

- 25%, il numero di giovani pazienti che hanno dimostrato dipendenza (difficoltà ad interrompere l'assunzione) da molecole antidepressive (fonte: Ufficio studi Glaxo)

2.089.676 il numero di assuntori di antidepressivi nel 2009. (Escitalopram, duloxetina, paroxetina, venlafaxina, sertralina, citalopram, mirtazapina, fluoxetina, trazodone, bupropione)

- 3.179.679 il numero di assuntori di benzodiazepine. (Lorazepam, alprazolam, bromazepam, lormetazepam, delorazepam, zolpidem, triazolam, diazepam, brotizolam, etizolam). (Dati del Gruppo di lavoro OsMed. L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto nazionale anno 2009. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2010, ed elaborati moltiplicando le DDD/1000 ab/die, per il numero di abitanti in Italia).

NB Il dato rappresenta l’ordine di grandezza del fenomeno perché mancano stime precise. Infatti se è vero che una persona può assumere più antidepressivi o benzodiazepine contemporaneamente (il che porterebbe a diminuire il numero), è anche vero che tali principi attivi non vengano generalmente assunti per 365 giorni l’anno (soprattutto le benzodiazepine.

- 3.000.000 circa il numero complessivo dei consumatori di sostanze stupefacenti, in Italia. I tossicodipendenti con bisogno di trattamento sono risultati essere circa 400 mila (Relazione annuale 2010 sulle tossicodipendenze in Italia, Presidenza del Consiglio dei Ministri) di cui circa 216 mila per oppiacei (5,5 ogni mille residenti) e 178 mila per cocaina (4,5 ogni mille residenti)

 

Se è vero che è molto difficile recuperare questa situazione, è anche vero che si può investire nel futuro se impariamo a prevenire.

Si può prevenire solo se si riesce a prevedere i rischi che le persone corrono attraverso i segnali che emergono dal loro comportamento e le coincidenze che occorrono nella loro vita.

Non è difficile comprendere che quel giovane che si entusiasma facilmente ma, come fuoco di paglia, passa da un interesse ad un altro possa perdere consistenza e diventare tanto volubile da essere esposto a istrionismo, manipolazioni, disturbi dell'apprendimento, tossicodipendenza, disturbi sessuali, logoramento se non è aiutato attraverso la scoperta della soddisfazione della coerenza e dell'autodisciplina.

Mentre invece, di fronte un ansioso, occorre guardarsi bene dal trasmettere ulteriore disciplina; per quel giovane può diventare un processo ossessivo ed esporlo all’equivoco, alle seduzioni, al gioco d’azzardo, ai disturbi del sonno, balbuzie e ai tic nervosi. Questo personaggio rigido dovrà scoprire invece la tolleranza, la generosità e la magnanimità per aprire lo scri­gno entro cui imprigiona il suo "io" e trovare equilibrio.

La disciplina invece è virtù indispensabile per lo sfiduciato; chi soffre di complessi di inferiorità ha bisogno di raggiungere l'autostima attraverso i risultati concreti che solo l'applicazione metodica permette. Occorre impedirgli di continuare ad essere invisibile, a nascondersi ed a mettersi maschere ed a liberarsi dal sentimento di vergogna che lo oppri­me altrimenti avrà una ulteriore caduta della consapevolezza, potrà rischiare il mutismo elettivo o il  panico e le fobie, soffrirà per le intimidazioni subite fino al  burn-out sul lavoro.

La vivida intelligenza e la grande capacità intuitiva di una persona possono essere abba­glianti ma se non impara il valore dell'umiltà ed a verificarsi pazientemente nella concretezza della realtà, rischia l'insuccesso nei fatti e nelle relazioni con altri. L'affascinante prigionia del continuo giocare con la propria intelligenza lo può portare alla dissociazione, alla delusione, alle demotivazioni, ai disturbi da stress, magari con problemi di dislessia e disapprendimento e, a seguito delle diverse cure, con dipendenza dai farmaci.

Ci sono poi soggetti petulanti, insistenti che hanno bisogno di mettersi sempre in mostra. Sono persone affamate di affetto, probabilmente perché nella vita ne hanno ricevuto poco e non sono capaci di non essere ingordi, e di accontentarsi. Se non apprendono a centrarsi su di sé rischiano di manifestare disturbi delle capacità motorie,  disturbi alimentari, disturbi da abuso, disturbi dipendenti, incomprensioni nei confronti della realtà.

Anche i violenti, i bulli, non hanno trovato modo di spegnere la loro tensione interna, rabbiosa e distruttiva ed imparare a far emergere la calma dentro di sé. Sono spesso vittime loro stessi di istigazioni che non sanno riconoscere, sono permalosi e manifestano iperattività, difficoltà nello studio,  insofferenza,  disturbi di adattamento, depressione bipolare.

Al contrario l'apatico è avvolto nella sua pigrizia, nella distrazione e nella fuga nella fantasia. Ha scarsa capacità di concentrazione e di memoria fino al ritardo mentale, soffre di vittimismo fino a diventare passivo aggressivo. Spesso il suo opportunismo è conseguenza di squalifiche vissute che cerca di evitare e, proprio per evitarle, rischia di somatizzare il suo disagio. Egli deve essere provocato per entrare in conflitto con se stesso e liberarsi del suo desiderato torpore.

 

L’opera del counselor è un valido modello di aiuto per chi si è perso in questi labirinti. Non si tratta di sostituirsi a chi cura ma di comprendere che, per quanto possa essere difficile, non v’è nulla di più affascinante che prevedere e, conseguentemente intervenire.

Su questo tema si organizzeranno i laboratori del nostro Convegno Nazionale. I laboratori, sociodrammi, simulate, psicodrammi, role playing, saranno organizzati per trasferire le competenze dei counselor, degli educatori, dei volontari, degli insegnanti, degli psicoterapeuti, dei teologi, dei filosofi, dei formatori ai partecipanti per diffondere il più possibile le tecniche di prevenzione di cui ognuno di noi è portatore. Affinché la prevenzione diventi una realtà condivisa e fattiva, e' necessario per ciascuno migliorare e aumentare le tecniche d'intervento, accrescendo l'efficacia e il numero degli interventi di prevenzione.

 

PROGRAMMA

 
Sabato 12 febbraio
15,00 Presentazione del Convegno
17,00 - 18,15 Prima tornata laboratori
18,30 - 19,45 Seconda tornata laboratori
20,00 “Cena dei Pellegrini” con il tradizionale 
         “stufato alla sangiovannese”, tradizione quattrocentesca di cucina povera.
21,30 Sociodramma collettivo sulle esperienze di prevenzione 
         dei Cavalieri di San Valentino
 
Domenica 13 febbraio
09,30 - 10,30  Terza tornata laboratori
11,00 - 12,00 Quarta tornata di laboratori
12,30 Pranzo
13,45  Testimonianze di prevenzione
15,00  Assemblea conclusiva
 

MODELLI DI LABORATORI

 

 

I temi dei laboratori rappresentano le principali emergenze critiche che affiggono le famiglie e le persone. Ciascun laboratorio avrà l’obiettivo di far individuare ai partecipanti i caratteri predittivi dei diversi disagi e di definire le strategie preventive da adottare.

 

 

 

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