HOME PREPOS                                                SCUOLA                                        ARCHIVIO                                                      

 

 

 

Uno degli strumenti di lavoro di Prevenire è Possibile è stato, per anni, il lavoro sulla costruzione delle assemblee nelle scuole come strumenti di discussione e di dibattito democratico, oltre che di formazione e di motivazione degli studenti alla partecipazione ed alla peer education.  Dalle centinaia di assemblee organizzate nel corso degli anni 80 e 90 (vedi elenco scuole in http://www.prepos.it/CURRICULUM.htm)  nascevano numerosi i gruppi di incontro che attuavano progetti di prevenzione.

Dopo il 13° convegno sul significato del counseling la proposta di organizzare il 14° convegno come  un momento di incontro e di lavoro con i giovani e le famiglie ha riproposto il progetto assemblea come momento determinante per lo sviluppo delle idee e delle iniziative inerenti al counseling scolastico.

La prima assemblea (vedi il progetto) della nuova serie è avvenuta il 9 marzo 2006 a Terni, presso il liceo Donatelli.

Eccone il resoconto di Lorenzo Barbagli:

"Alle 8,40 ci troviamo di fronte al liceo “Donatelli” di Terni, dove incontriamo i rappresentati di istituto: Simone, Andrea, Alessia e tutti gli altri della squadra.

Con loro ci avviamo verso il cinema dove avrà luogo l’assemblea di istituto. Io ed Emanuela siamo un po’ tesi, come gli allenatori prima della partita…  sai bene di essere pronto, di esserti preparato bene, ma sai anche che la partita non la giocherai tu, ma dei ragazzi sui quali hai scommesso a busta chiusa…

E loro del resto sono più nervosi di noi..  Gaia e Lorenzo fanno il primo anno, Francesco il secondo e come gli altri della squadra stamani dovranno presentare una relazione di fronte a ai loro compagni di scuola… e la nostra tensione non deve essere vista ne percepita. Anzi, devono sentirci sicuri e tranquilli, perché a noi si appigliano. Ma sono in gamba, coraggiosi e preparati, quindi ce la faranno.

L’assemblea ha inizio alle nove e venti e sono presenti quasi 400 studenti degli 800 iscritti all’istituto. Il bello è che questi ragazzi non sono qui per vedere un film o per passare una mattinata di non-scuola, sono qui per ascoltare le relazioni dei loro compagni su un tema “caldo”: le differenze di genere, l’omosessualità, le ricerche che hanno fatto sulla percezione dell’amicizia o delle tecniche di seduzione.

I rappresentati di istituto, a cui abbiamo insegnato alcune tecniche di base per parlare in pubblico e per la gestione dei gruppi, aprono l’assemblea con la loro relazione sul maschilismo e sul femminismo. L’argomento è difficile e delicato, ma lo svolgono con precisione e nel pubblico comincia ad accendersi l’interesse.

A loro seguono le ricerche sulle differenze nell’amicizia tra maschi e femmine, la spiegazione degli strumenti di analisi che hanno costruito (dei semplici questionari semi-strutturati e a domande chiuse) e dei risultati che hanno elaborato.

Poi Alessio e suoi compagni di classe presentato uno spettacolo di cabaret sul tema da loro recitato sul palco e da loro scritto. E’ un successo, perché intelligente e simpatico.

Poi Lorenzo apre la sua riflessione sulle “tecniche di rimorchio” dichiarando di averlo fatto per vedere di imparare qualcosa sul tema, e con un coraggio esagerato (fa il primo anno ed è da solo) affronta un pubblico difficile e stupito. A cui spiega la sua ricerca ed il suo questionario. Alla fine, conclude tra gli applausi del pubblico.

Gaia, Letizia e Francesco parlano invece dell’omosessualità e del travestitismo su cui hanno preparato una ricerca ampia e ben impostata. Intanto dal pubblico cominciano a alzarsi delle mani che chiedono di intervenire sul dibattito che pian piano si accende coinvolge anche alcuni professori presenti. Io ed Emanuela assistiamo con la tensione che pian piano lascia spazio alla gioia ed alla soddisfazione. Intanto Vincenzo osserva…  sono gia le undici e mezzo ed il dibattito e l’attenzione sono ancora alti.

A questo punto Martina e poi giuliano svolgono il loro intervento e poi tutti gli altri che avevano preparato un pezzo da presentare.

Alle 12 Vincenzo (che per i ragazzi è il professor Masini) prende la parola per dare ai ragazzi le ultime spiegazioni  sul tema, ed il dibattito, pur essendo tutti stanchi, prosegue fino alle 13.

E’ un successo. Per la prima volta un’assemblea di istituto è stata utile e proficua. Il gruppo che l’ha organizzata con il nostro aiuto ha imparato come si fa a fare democrazia e informazione. In loro vediamo la soddisfazione che deriva dall’impegno profuso e dai risultati raggiunti…"

 

RELAZIONE LAVORO

 

I progetti di formazione alla gestione delle assemblee di istituto sono rivolti agli studenti rappresentati di classe ed istituto o alle consulte studentesche.

Hanno l’obiettivo di offrire ai giovani le competenze necessarie alla gestione dei gruppi ed alle tecniche di organizzazione (team building e stili di leadership) e di public speacking applicate alle organizzazione delle assemblee studentesche che sempre più hanno perso la loro utilità.

Troppo spesso infatti nelle scuole l’impegno sociosolidale e la motivazione alla partecipazione attiva ed alla democrazia rimangono schiacciate da due culture radicate ormai fortemente. Da un lato la cultura demotivata dello sballo, del divertimento a tutti i costi e della forma che ha ormai perso il suo significato autentico dal momento in cui è diventata vittima della commercializzazione del divertimento che non è più vissuto come capacità proveniente dalla creatività e dalla capacità di “fare festa” insieme ma semplicemente un prodotto da “acquistare” in discoteche dove non si balla neanche più.

Dall’altro, i gruppi politicizzati che sono ormai schiacciati da una logica burocratica di politica ridotta semplicemente ad ottenimento del consenso, al ricoprire ruoli e ad tenere posizioni e status, non riescono più ad offrire un modello di condivisone democratica e di impegno e neanche più ormai protesta.

In questo quadro così i giovani hanno quasi totalmente perso la capacità di riconoscersi come identità unitaria e “avente diritto” ma solo come mescolanza e massa priva di personalità collettiva se non quando si incontra nella comune demotivazione.

In questo quadro si aggiungono la presenza e l’utilizzo ormai condiviso e di fatto legale degli stupefacenti di ogni tipo, dell’alcool e le difficoltà di relazione con gli adulti.

Nei nostri interventi cerchiamo di diventare un ponte tra il mondo della scuola, della politica e della partecipazione e quello dei ragazzi, insegnando loro come si fa a produrre partecipazione e democrazia. Ed anche semplicemente ad organizzare un’assemblea che diventi un dibattito di confronto, a volte anche scontro, ma comunque proficuo.

Motivazione, coaching e formazione sono le tre chiavi metodologiche di questo tipo di interventi in cui si insegna ai ragazzi a fare squadra ed a raggiungere l’obiettivo di “un assemblea utile”.

 

COS'E' IL PROGETTO ASSEMBLEA

Un intervento ormai trascurato, nonostante la discussione formativa sulla Educazione alla legalità, è quello delle assemblee studentesche. L'assemblea è infatti uno strumento importante per l'apprendimento della democrazia e delle capacità di discussione che è, però, ormai svilito e scaduto. Insegnare a gestire un'assemblea è invece una formidabile procedura educativa che richiede attenta preparazione, competenza e capacità comunicative. In primo luogo è necessario il rispetto per i giovani, spesso costretti a riunirsi in locali con pessima amplificazione e peggiore acustica, individuando e predisponendo idonei locali. Poi bisogna che l'assemblea abbia una "cornice" che la definisca e protegga da intrusioni, disturbi e squalifiche. Il Progetto assemblea prende inizio coinvolgendo un certo numero di insegnanti e di alunni e informando la maggioranza degli insegnanti dell’Istituto. Gli alunni saranno formati attraverso la discussione sul clima relazionale nella scuola e nelle classi, sulla loro unità, sull’andamento delle assemblee di classe, al fine di costruire il quadro dei problemi della comunicazione nella scuola. Al termine della formazione vengono proposti i metodi di conduzione di una assemblee a partecipazione democratica e cioè le competenze tecniche specifiche utili alla conduzione di assemblee di classe o di Istituto: come indire un’assemblea di classe o di Istituto, come preparare un O.D.G. (temi, obiettivi, modalità), regolamento dell’assemblea di classe o di Istituto, come si delibera, come si conteggia la maggioranza, cos’è una mozione, ecc.